Dovizioso: "Qui possiamo essere abbastanza vicini"
Il ducatista non pensa di giocarsela alla pari con Honda e Yamaha, ma confida di fare una buona gara
Foto di: Ducati Corse
Quella di Misano è stata la miglior gara della stagione per Andrea Dovizioso e la Ducati nel 2014. E' normale quindi che sia il forlivese che la Casa di Borgo Panigale si affaccino al weekend romagnolo con rinnovate ambizioni, anche perché reduci dal bel podio conquistato sotto al diluvio a Silverstone.
Pur senza sbilanciarsi troppo, "Desmodovi" oggi non ha nascosto il suo ottimismo: "E' sempre bello venire a correre a Misano, soprattutto per noi, e c'è sempre una grande aspettativa. Quest'anno per varie motivazioni credo che ci sarà il pienone e questo è bellissimo per tutti i piloti. Logicamente, arrivando da una bella prestazione a Silverstone, aiuta a provare a tirare fuori il 100%. Questa poi è una pista abbastanza amica per noi, perché l'anno scorso abbiamo fatto la nostra gara migliore, con un gap di appena 5" dal vincitore. Sappiamo benissimo quanto sono forti i quattro piloti di Honda e Yamaha, ma credo che possiamo essere competitivi. Questo non vuol dire che ce la possiamo giocare allo stesso livello, ma che potremmo essere abbastanza vicini".
A Silverstone davanti a lui si è piazzata la GP14 di Danilo Petrucci. Quando gli è stato chiesto se crede che la cosa possa ripetersi anche qui, vista appunto la sua ottima gara del 2014, Andrea ha detto: "Credo che possa essere molto veloce sul giro, ma che in funzione gara sia una moto che ha certi limiti, quindi non ti permette di arrivare molto vicino agli altri. E' vero che io l'anno scorso ci sono riuscito, ma se vogliamo analizzare tutti i dettagli il venerdì era stato tutto sotto alla pioggia e noi avevamo fatto i test. Il sabato mattina quindi le condizioni non erano ottimali e il weekend normale è cominciato solo sabato pomeriggio. Questo credo che sia uno degli aspetti che ci ha fatto fare una bellissima gara".
Qui a Misano la Ducati ha già fatto due test quest'anno con la GP15, anche se non esattamente in condizioni ideali: "Fare dei test prima di una gara è sempre molto importante, anche se quelli che abbiamo fatto a luglio sono stati molto particolari, perché sono stati quando c'è stata una grande ondata di caldo sull'asfalto e quindi intorno alle 11 di mattina l'asfalto toccava già i 60 gradi. Queste sono condizioni che non ti permettono di fare certi tipi di prove. I tempi comunque si sono abbassati molto, ma ovviamente influisce l'asfalto. Avevamo anche il metro di paragone della Honda e non solo i tempi nostri e devo dire che le sensazioni erano state positive. Quello che abbiamo fatto prima di Silverstone invece non è stato un test vero e proprio: ha piovuto fino alle 11 e sono riuscito a girare solo verso fine giornata, ma in pista c'erano delle chiazze d'umido che non permettevano di fare le traiettorie giuste. Ci è servito soprattutto per avere le idee più chiare sul set-up con cui andare a Silverstone. Abbiamo una base positiva su vari aspetti, ma credo che con il livello alto che c'è oggi in MotoGp sia sempre un qualcosa in più, ma che forse ti può aiutare giusto nel primo turno di libere".
Quella di Misano potrebbe essere quindi l'occasione giusta per accantonare la delusione del ritiro al Mugello a causa di un guasto tecnico: "Lì c'è stata una grossa delusione, perché credo che avremmo potuto fare un gran bel risultato. Però non parlerei di voglia di cancellare il Mugello, perché comunque eravamo veloci e c'erano sensazioni positive: quello è sempre importante. E' logico che perdere una gara così per un problema tecnico brucia, ma bisogna comunque prenderlo come un qualcosa che ci ha aiutato a crescere e a migliorare. Nessuno vuole che succedano queste cose, ma le gare sono così".
Infine, ha raccontato quali dovrebbero essere le linee che seguirà la Ducati nello sviluppo della moto per il prossimo anno: "Non faremo una rivoluzione ed è positivo che non si pensi a queste. Del resto, se guardiamo da fuori Honda e Yamaha, non credo che abbiano fatto delle rivoluzioni negli ultimi anni. Avevano una buona base ed hanno solo cercato di rifinire i vari aspetti su cui potevano migliorarsi. Quando hai già una base buona, come l'abbiamo anche noi, devi lavorare sui dettagli senza inventarsi niente. Altrimenti si rischia di fare più danni che altro. Ripeto, la base è buona e siamo veloci. E' chiaro che non basta, ma credo che con delle rifiniture ci possiamo avvicinare. Abbiamo capito abbastanza bene quali sono i nostri limiti, ma trovare le soluzioni non è facile. Queste sono le rifiniture".
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