MotoGP | Mir: "La partenza a Barcellona è così tutti gli anni"
Joan Mir ha spiegato che, con l'attuale aerodinamica, le partenze al Circuito di Barcellona saranno sempre problematiche perché "non c'è spazio per le manovre, continuerà ad accadere".
Joan Mir ha tagliato il traguardo per ultimo (17°) nel Gran Premio di Catalogna, nel quale ha preso 34 secondi dal vincitore Aleix Espargaró.
Dopo aver concluso una delle sue peggiori gare, nella quale l'unica cosa positiva è proprio l'essere riuscito a finirla, il pilota della Honda ha valutato l'incidente causato da Enea Bastianini alla partenza, che ha portato alla bandiera rossa e ad un secondo start.
"Ogni anno qui succede la stessa cosa con la partenza. Normalmente in tutte le piste arriviamo alla prima curva in terza o in quarta, ma qui arriviamo in quinta, con le moto schiacciate a terra, con tutti i dispositivi al massimo della potenza. Poi, con la questione delle ali, i piloti davanti non se ne accorgono, ma quelli di noi che sono dietro, quando gli altri frenano, non hai spazio di manovra. Questo continuerà a succedere ogni anno qui, se non si parla con i piloti. Poi c'è la penalità per Bastianini (una long lap penalty), beh, molto discutibile", ha detto, sottolineando che si trattava di una penalità molto leggera.
Concentrandosi sulla sua giornata, il pilota della Honda non ha voluto tornare a lamentarsi, anche se ancora una volta ha sofferto molto sulla RC213V.
"Il vento è stato terribile, durante la gara lo abbiamo sentito molto e con questa aerodinamica è stato difficile per me. Soffiava a raffiche e a volte ti portava fuori traiettoria. Dopo la bandiera rossa non sono partito bene come nella prima, ho iniziato a superare i piloti davanti a me e sembrava che potessi fare dei progressi. Ma all'improvviso il pneumatico è calato come non avevo mai visto in vita mia. Negli ultimi giri la gomma era distrutta, non riuscivo a stare sulla moto", ha spiegato il pilota della Honda.
Joan Mir, Repsol Honda Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
"Credo che nell'ultimo giro facessi 1'45" e con la Moto3 qui facevo 1'48" o addirittura 1'47", quindi immaginatevi", ha detto lo spagnolo.
"Questo è un riflesso di ciò che sto spiegando: la mancanza di connessione con l'elettronica e il lavoro sulle mappe, che è qualcosa che dobbiamo migliorare molto", ha detto.
"Sto cercando di finire le gare, questo weekend è quello che ho fatto. Quando vedo che non ho la possibilità di fare un risultato, quello che cerco è portare la moto al box e dare le giuste informazioni per continuare a crescere".
"Ora andiamo a Misano, un circuito diverso, più stop and go, simile all'Austria, con più grip. Ma non sarà peggiore di questo, questo è sicuro", ha detto il maiorchino.
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