MotoGP | Mir: “Ho visto la moto di Zarco venire verso di me”
Il maiorchino del team Repsol Honda si è trovato la moto di Zarco in mezzo alla pista, di fronte a sé inaspettatamente. L’ha schivata per poco evitando un incidente terribile.
La seconda sessione di prove libere del Gran Premio delle Americhe stava volgendo al termine e i piloti avevano già montato le gomme nuove per poter effettuare il time attack, i tempi stavano migliorando sempre di più. Nel suo ultimo tentativo, Johann Zarco è finito a terra nel primo settore delle S, sfortunatamente la moto ha attraversato la pista restando in mezzo all’asfalto.
Joan Mir, che arrivava forte mentre era a caccia del tempo, se l’è trovata di fronte, l’ha schivata per miracolo evitando un incidente che avrebbe potuto essere disastroso: “La moto di Zarco veniva verso di me. Se cadi in una S, la moto va verso la curva successiva. Non ho visto cadere Zarco, perché in quel tratto bisogna essere molto concentrati. Io mi trovavo alla curva 5 quando ho visto avvicinarsi la sua moto, alla curva 6. In questo circuito, se cadi in una S durante la gara, ti porti dietro qualcuno”.
Anche Johann Zarco ha offerto la sua versione, essendo stato il protagonista della scivolata: “Il nuovo pneumatico posteriore mi spingeva in avanti e ho cercato di fare un ultimo giro. Ho perso l'anteriore alla curva 5 con l'angolo massimo. La mia moto è rimasta alla curva 6 e sembra che Joan Mir, che era anche lui all'ultimo giro, abbia cercato di cambiare direzione, ma non è riuscito a evitare la moto e ha tirato dritto... Ma questo è il gioco. Un venerdì deludente”.
Quando mancavano 13 minuti al termine della sessione, Mir è riuscito a firmare un crono di 2’03”113 con la gomma dura all’anteriore e morbida al posteriore. Questo crono lo ha collocato in prima posizione nella classifica dei tempi, ma gli altri piloti hanno migliorato e anche se il maiorchino ha abbassato a 2’02”904, non è andato oltre la 12esima posizione. Pertanto dovrà scendere in pista nella Q1, situazione che lo penalizza.
“È stata una giornata difficile, ma bisogna essere ottimisti. Non è facile in questa situazione, è da tanto che le cose non mi vanno bene. Se sei sempre sul filo del rasoio e succede qualcosa, sei fuori. Invece se sei tra i primi cinque, hai più margine", riflette il campione 2020. "Sono sempre un po' indietro. È un peccato quello che è successo, perché se non avessi dovuto schivare la moto di Zarco sarei stato ottavo o nono”.
Mir ha subìto un duro colpo nella Sprint Race in Argentina ed è stato dichiarato unfit a correre domenica a Termas, dovendo sottoporsi a ulteriori test ad Austin giovedì. I medici però gli hanno dato l’ok per correre. "Fisicamente non sono al meglio, e questo circuito complica ulteriormente le cose", ha detto, riferendosi alla natura dura ed esigente della pista."Non siamo ancora al punto di poter entrare facilmente in Q2, ma questa è la pista a cui mi sono avvicinato di più. In mattinata (questo sabato) cercherò di recuperare. Questo format, più che duro fisicamente, è duro psicologicamente. Quei due giri in Q1 ti tolgono anni di vita. E ancora di più per coloro che devono giocarsi l'accesso alla Q2", si è rammaricato.
Alex Rins, suo ex compagno di squadra alla Suzuki e ora pilota della LCR-Honda, è stato l'unico pilota del marchio alato a rientrare nella top 10, facendo registrare il terzo tempo.
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