MotoGP | Miller: "Tante moto competitive, superare ora è dura"
Jack Miller, pilota della Ducati di MotoGP, pone l'accento sulla difficoltà di superare nella classe regina del Motomondiale: "Tutte le moto sono competitive, bisogna prendersi tanti rischi".

Nel corso degli ultimi anni la MotoGP è diventata una categoria che ha prediletto la vicinanza di prestazioni tra le moto che vi corrono e, anno dopo anno, tutte quante - anche grazie alle concessioni - sono riuscite a trovare un livello di competitività tale da racchiudere i primi 20 della classifica in poco più di un secondo e mezzo.
Un'incertezza che paga, che fa bene alla MotoGP, soprattutto dopo aver visto smettere piloti del calibro di Valentino e Jorge Lorenzo in rapida sequenza. Eppure questa competitività generale delle moto non ha portato solo benefici. Ha anche creato una situazione tale in cui ogni giro della gara è affrontato dai piloti come un giro da qualifica.
Questo ha portato a diminuire il margine di rischio. Tutti i piloti - chi più, chi meno - corre appeso a un filo per estrapolare sino all'ultimo centesimo dalla propria moto e lottare per la miglior posizione possibile. Tutto ciò ha anche portato a rendere i sorpassi più complicati, le manovre più rischiose.

Jack Miller, Squadra Ducati
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
A sottolineare questo cambiamento è stato Jack Miller. Il pilota del team Ducati Corse ha portato alla luce questo fattore che già è stato possibile certificare nelle gare disputate sino a qui, in questa stagione.
"Sicuramente il fatto che Enea Bastianini sia caduto lo scorso fine settimana ha dato una scossa alla classifica. Pensavo onestamente che stesse diventando il favorito per questa stagione, perché generalmente è molto, molto costante", ha detto il pilota australiano.
"Ma la sua caduta avvenuta lo scorso settimana ha dato una scossa e ha riavvicinato alla vetta un sacco di piloti. Ce ne sono davvero tanti molto vicini, considerando anche quanti vincitori di gare abbiamo avuto".
"Quindi credo che dalla stagione sia corretto attenderci una situazione simile sino alla fine. Di sicuro è sempre facile fare errori quando si sta correndo al ritmo a cui stiamo andando. A Portimao giravamo in 1'39" appena abbiamo avuto 10 minuti di pista asciutta".
"Saremo sempre sotto pressioni con i tempi e la velocità attuale delle MotoGP. Sei essenzialmente in un giro da qualifica in ogni singolo giro della gara e non puoi fare alcun errore. Quindi ti senti sotto pressione e tutti sono sotto lo stesso tipo di esame. Consideriamo inoltre che tutte le moto sono molto competitive e, quindi, vicine tra loro".
"E' molto difficile superare ora e lo è proprio per quei motivi. Anche a Portimao abbiamo fatto fatica, così come in Argentina, in Texas. Non è facile superare al momento. Quindi fare un errore e perdere un paio di posizioni può davvero avere un grande impatto sul risultato della gara, perché poi recuperare posizioni non è più facile come un tempo", ha concluso il pilota della Ducati.
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