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MotoGP | Miller: "In un mondo ideale arriverei in Portogallo adattato alla KTM"

Dopo un solo giorno di test sulla KTM, Jack Miller è cautamente ottimista sulla possibilità di abbreviare il periodo di adattamento alla sua nuova moto, che guiderà nuovamente tra quindici giorni nei test di Sepang.

Jack Miller, Red Bull KTM Factory Racing

Foto di: KTM

L'australiano correrà su una KTM RC16 dopo aver trascorso le ultime cinque stagioni con la Ducati, prima con il Pramac Racing (2018-2020) e poi con il team ufficiale (2021 e 2022). Il cambiamento è tanto radicale quanto attraente per il ragazzo di Townsville, che torna con il marchio con cui ha iniziato a dare spettacolo nelle categorie inferiori.

Jack Miller, che nel 2022 si è classificato quinto nel Mondiale con una vittoria (in Giappone) e sette podi, non sottovaluta il salto che ha compiuto lasciando la moto più competitiva e versatile della griglia per passare ad una moto che, a priori, ha bisogno di molte più regolazioni.

Il numero 43 è arrivato in KTM con un gruppo di ingegneri che, come lui, provengono dalla Ducati. Oltre ai precedenti arrivi di Fabiano Sterlacchini come direttore tecnico (2021) e Francesco Guidotti come team manager (2022), Miller approda con Christian Pupulin, il suo capo tecnico presso il marchio di Borgo Panigale. In KTM entra anche Alberto Giribuola, finora responsabile tecnico di Enea Bastianini al Gresini Racing, che in precedenza ha lavorato anche con Andrea Dovizioso alla Rossa.

Per "Thriller", avere facce amiche nel garage gli renderà più facile l'adattamento. Un compito che, secondo lui, sarà al centro del primo trimestre del calendario.

"Cambiare moto, cambiare marchio, non è facile. Soprattutto quando hai preso delle abitudini e devi adattarti e sentirti bene con la nuova moto. Lo abbiamo visto l'anno scorso con Maverick Vinales e la sua Aprilia. Cercherò di fare del mio meglio", ha dichiarato Miller, ancora in Australia, dove ha trascorso la maggior parte dell'inverno e dove ha fatto la luna di miele con la moglie Ruby.

"In un mondo ideale, un paio di giri di prova sarebbero sufficienti per arrivare in Portogallo (prima prova del calendario il 26 marzo) completamente adattato alla KTM. L'obiettivo è quello di guidare nel modo più naturale possibile. Questo primo trimestre dell'anno sarà cruciale per capire cosa si può fare con questa moto", ha aggiunto l'australiano, che scenderà in pista in Malesia il 10 febbraio, sperando che le indicazioni date a novembre, dopo la sua unica esperienza sulla RC16, siano state applicate.

"Il test di Valencia mi ha ricaricato le batterie e ho capito molto più di quanto pensassi. Mi sono sentito a mio agio relativamente presto. Ho cercato di capire la moto in base alle mie sensazioni, senza farmi influenzare dalle opinioni che erano state espresse sulla moto. Non abbiamo toccato quasi nulla, abbiamo solo cercato di aumentare il trasferimento di potenza a terra in uscita di curva. Credo che in fabbrica abbiano lavorato molto sulla base dei miei commenti di quel giorno", ha proseguito Miller, che ha l'ambizione di diventare il primo pilota nella storia della MotoGP a vincere con tre costruttori diversi.

"Naturalmente è un obiettivo a cui punto e per quanto mi riguarda farò del mio meglio. Ma la MotoGP non è un gioco da ragazzi, sta diventando sempre più complicata", ha detto il nuovo acquisto della KTM.

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