MotoGP | Michelin: Taramasso ci spiega la nuova gomma anteriore
Nei test di lunedì l'azienda francese ha fatto provare ai piloti una nuova costruzione anteriore, che ha più impronta a terra ed è pensata per risentire meno delle variazioni di temperatura e pressione. In base ai dati raccolti a Misano, nei prossimi giorni deciderà se introdurla già dal 2025. Intanto il responsabile Piero Taramasso ce la racconta.
Piero Taramasso, Michelin
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Dopo il weekend complicato di Motorland Aragon, la Michelin ne ha vissuto uno decisamente più "rilassante" in occasione del Gran Premio di San Marino e della Riviera. L'azienda francese conosce a meraviglia il tracciato di Misano, che è sede non solo del GP, ma anche dei test ufficiali e di quelli privati di quasi tutti i costruttori.
Dunque, è arrivata in Romagna ben preparata ad ogni tipo di condizione ed infatti non si è spaventata neppure di fronte alla pioggia caduta giusto per un paio di giri nella gara domenicale che ha visto la seconda affermazione consecutiva di Marc Marquez davanti agli idoli locali Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini.
Se per il weekend non c'erano particolari timori, per la Michelin era molto importante il test di lunedì, l'ultimo ufficiale prima della fine della stagione, perché aveva la necessità di far valutare ai piloti la nuova costruzione della gomma anteriore che vorrebbe introdurre nella prossima stagione. C'è stata una sessione dedicata di 30 minuti, in base alla quale saranno tratte delle conclusioni nei prossimi giorni, ma nel frattempo il responsabile Piero Taramasso ci ha spiegato in cosa cambia rispetto a quella attuale e quali sono stati gli scopi per cui è stata pensata.
"Si tratta di una soluzione che avevamo già portato al Mugello, ma che non abbiamo avuto modo di provare a causa della pioggia. Siamo un po' in ritardo, quindi abbiamo poche informazioni, ma è comunque una nuova concezione di pneumatico, con una nuova struttura ed un nuovo profilo, che pesa un 1 kg in meno rispetto a quella attuale. Dovrebbe essere meno sensibile alle variazioni di pressione e temperatura, quindi dovrebbe aiutare a seguire un'altra moto da vicino senza particolari ripercussioni", ha detto Taramasso a Motorsport.com.
"Inoltre avrà una maggior impronta al suolo e quindi garantirà un pochino più di grip, aiutando in frenata ed in inserimento di curva. Tuttavia, dovranno trovare il modo di sfruttare correttamente questo extragrip, altrimenti il rischio è di appesantire un po' la moto, rendendola meno agile soprattutto nei cambi di direzione. Adesso ci prendiamo qualche giorno per valutare i pareri dei piloti e i dati che abbiamo raccolto, poi dovremo decidere riguardo alla possibilità di introdurla nel 2025", ha aggiunto.
Facciamo un passo indietro al fine settimana di gara, che ha rappresentato un ritorno alla normalità dopo il caos di Aragon...
"E' stato sicuramente un weekend meno impegnativo di quello di Aragon, ma anche perché siamo passati da una pista che aveva pochissimo grip ad una che invece ne offre un buon livello sia sull'asciutto che sul bagnato".
Sull'anteriore la scelta è stata abbastanza chiara da subito per tutti. Al posteriore invece la situazione è parsa più fluida...
"Si è visto subito che l'anteriore media era la gomma del weekend, e infatti poi è stata utilizzata sia nella Sprint che nella gara di domenica. Sabato, con le condizioni della pista che non erano perfette, la posteriore soft è stata più valorizzata perché compensava il grip della pista, infatti Bagnaia ha realizzato il nuovo record della pista in qualifica ed è quella che è stata utilizzata nella Sprint. Con i dati che abbiamo raccolto nella gara di sabato, abbiamo visto che la soft avrebbe potuto fare anche quella di domenica, perché si era comportata bene in una Sprint che è stata veloce a livello di tempi nonostante il caldo. Però sapevamo che la media era una buona soluzione, perché è una specifica che avevamo già utilizzato l'anno scorso e che dopo tre o quattro giri i tempi si andavano ad allineare a quelli della soft. Inoltre, alla distanza offriva più costanza e più stabilità alla moto".
Jorge Martin, Pramac Racing
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
I piloti che l'hanno scelta infatti hanno parlato soprattutto di un tema di stabilità...
"Quella è la caratteristica delle mescole medie, che offrono più sostegno e meno movimenti. Mentre la soft tende ad avere qualche movimento in più e in questo modo si surriscalda anche un po'. E a Misano la stabilità è una caratteristica importante, perché ci sono tanti cambi di direzione e curve veloci sulle quali una moto stabile ti può dare più fiducia. Non a caso, i piloti che hanno lottato per la vittoria hanno scelto la media, con Marquez che ha fatto il giro veloce al 20° giro. Quindi non era solo veloce, ma anche costante. Anche Bastianini ha fatto una bella gara con la soft, ma è vero che gli ultimi 3-4 giri ha sofferto di più di Marc e di Bagnaia che lo precedevano. Il weekend quindi è stato positivo, con tanti dati da utilizzare in vista della seconda gara qui a Misano, nella quale ci aspettiamo che sarà tutto un po' più facile, anche perché l'allocazione sarà la stessa. Potrebbe fare un po' più fresco e non sarebbe meglio solo per le gomme, ma anche per i motori e per i piloti, che hanno sofferto parecchio l'umidità nella gara di domenica.
L'umidità era effettivamente molto alta domenica e incideva parecchio sulla temperatura percepita: qesto è un fattore per le performance delle gomme?
"La gomma non ne risente, lavora come se la temperatura fosse più elevata. E' per quello che anche la media ha funzionato subito bene e non ha avuto problemi di warm-up, mentre nei giorni precedenti avevamo visto che sul lato sinistro ci voleva un po' di tempo per metterla in temperatura. Invece domenica è stato istantaneo, perché la temperatura era di 30 gradi, ma c'era tanta umidità e quindi il percepito era tra i 35 ed i 40. La gomma quindi ha percepito la stessa cosa ed ha funzionato perfettamente".
L'unica problematica del weekend è stata quella di Enea Bastianini, che ha lamentato la sua impossibilità di sfruttare la media come i compagni di marchio. A cosa è dovuta secondo te questa cosa?
"La media è un buon pneumatico, ma il venerdì e il sabato stentava un po' a mettersi in temperatura sul lato sinistro. Enea è uno di quelli che ne hanno sofferto insieme alle Yamaha e alle Aprilia. Può dipendere da tanti fattori. Uno è lo stile di guida, perché più sei aggressivo e prima metti la gomma in temperatura. Il secondo è il setting della moto, sia a livello di carico che metti sulla gomma che a livello di elettronica. Per far funzionare una gomma, deve pattinare un pochino: se lo fai troppo poco, non la metti in temperatura. Se lo fai troppo, la surriscaldi e perdi trazione. Bisogna trovare il giusto bilanciamento. Quando metti insieme tutti questi fattori, puoi far fatica a far funzionare una soluzione, ma Enea comunque si sentiva bene con la soft ed è riuscito a salire sul podio anche con quella".
Inevitabilmente, l'argomento più dibattuto della domenica è stato l'errore strategico di Jorge Martin, rientrato appena è arrivata la pioggia per prendere la moto con le rain mentre i suoi rivali proseguivano. Una scelta che, con la pista che si è asciugata subito, lo ha costretto ad un secondo cambio, relegandolo al 15° posto e costandogli 19 punti nella lotta per il titolo con Bagnaia. Voi della Michelin come l'avete vista?
"In quel momento è sempre difficilissimo prendere una decisione. Adesso è semplice dire che ha sbagliato, a maggior ragione per chi come noi è seduto dietro alla televisione. Lì è solo il pilota che conosce le condizioni della pista, se è bagnato o meno, quindi deve essere lui a decidere al 100%. Se avesse continuato a piovere, sarebbe stata la scelta giusta ed avrebbe guadagnato una ventina di secondi sui suoi rivali. Invece ha smesso subito e quindi li ha persi. Non mi sento di dire se abbia fatto bene o male. In quel momento si è sentito così e purtroppo per lui si è rivelata la scelta sbagliata".
Bisogna dire che in quella fase le gomme slick hanno dato la sensazione di comportarsi piuttosto bene, perché i tempi si sono abbassati di una decina di secondi nell'arco di appena un paio di giri appena la pioggia ha smesso di cadere...
"Non è la prima volta che lo vediamo, le nostre slick funzionano bene anche quando ci sono delle chiazze d'umido sull'asfalto o in generale quando c'è grande umidità. Se i piloti riescono a tenerla in temperatura, il livello di grip è quello corretto. Poi è chiaro che in queste situazioni mi viene sempre da pensare a Binder in Austria nel 2021, che sotto una pioggia piuttosto intensa era riuscito a vincere rimanendo fuori con le slick. In quel caso lui fu un vero equilibrista, ma è vero che le nostre gomme hanno un po' questa caratteristica. E' proprio nel DNA delle nostre mescole, è sempre stato così anche quando eravamo in F1 nei primi anni 2000".
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