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MotoGP | Meregalli: “VR46 prima scelta per il team satellite Yamaha”

Massimo Meregalli ha stilato un bilancio della stagione 2023, avara di successi e di soddisfazioni. Tuttavia, vede uno spiraglio nel 2024 grazie alle concessioni e al cambio di mentalità dei vertici di Iwata. Questo potrebbe convincere Fabio Quartararo a restare. Tra gli obiettivi c'è anche quello di tornare ad avere un team satellite dal 2025 e la VR46 sarebbe la prima scelta.

Massimo Meregalli, Team manager Yamaha Factory Racing

La stagione 2023 di Yamaha è stata tutt’altro che soddisfacente, iniziata con l’addio del team satellite (RNF, passato ad Aprilia) e conclusa con un digiuno di vittorie. Non certo quel che ci si aspetta da un colosso come quello di Iwata, che in diverse occasioni ha lottato anche per entrare in top 10. L’ultimo titolo mondiale risale al 2021 con Fabio Quartararo, parliamo di storia molto recente che però Yamaha è determinata a far rivivere.

Già, perché le grandi difficoltà del 2023 hanno rappresentato una svolta per la squadra, che ha deciso di cambiare rotta. Le novità introdotte nel corso del tempo hanno convinto poco la punta di diamante Fabio Quartararo, che in più occasioni ha ribadito quanto poco tempo avesse Yamaha per convincerlo a restare (il suo contratto scade alla fine del 2024).

Massimo Meregalli, team manager Yamaha, ha stilato un bilancio della stagione da poco conclusa in una chiacchierata con i colleghi di GPOne, in cui ha affrontato diversi temi, dalla questione Quartararo alla voglia di tornare in vetta grazie anche al supporto di un team satellite, che vorrebbe recuperare entro poco tempo.

“Senza alcun dubbio è stata la stagione peggiore da quando sono in MotoGP, lunga perché abbiamo avuto le Sprint ed è stata avara di risultati. Purtroppo avevamo capito fin dall'inizio che la situazione sarebbe stata difficile e, a un certo punto, l'unica cosa che abbiamo cercato di fare all'interno del team era non recriminare, ma provare a ottimizzare il più possibile quello che avevamo, anche se l’avevamo già fatto l'anno precedente”, spiega il team manager Yamaha.

La situazione è precipitata nel giro di poco tempo, solo due anni fa Quartararo diventava campione del mondo proprio con Yamaha e ora la struttura sta cercando di ritornare a galla: “Nel 2021 eravamo partiti forte e gli avversari avevano ancora le moto nuove da sistemare, poi abbiamo sofferto nella seconda metà di stagione.Eravamo stati in grado di nascondere i nostri limiti negli scorsi due anni perché gli altri avevano avuto problemi all'inizio. Quest’anno, invece, tutti sono partiti forte, con moto competitive, e ci siamo trovati di fronte alla realtà”.

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Photo by: Yamaha

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Meregalli non nasconde la pesantezza della situazione e la difficoltà nel trovare una quadra. Tuttavia, qualche boccata d’ossigeno è arrivata. Quartararo ha conquistato tre podi la domenica (Austin, Buddh e Mandalika) e un terzo posto nella Sprint di Assen. Non quello che un campione del mondo vuole, ma sembra che nel finale di stagione qualcosa sia cambiato: “Per fortuna è arrivato qualche podio e portava entusiasmo. Personalmente, mi è pesato partire da casa pensando che, a meno che di cose particolari, sarebbe stato un altro fine settimana difficile”.

“Ma alla fine di questa stagione, abbiamo iniziato a provare qualcosa di nuovo per la prossima”, afferma Meregalli, che sostiene di aver ascoltato Quartararo, che chiedeva a Yamaha di osare. “Abbiamo preso dei rischi perché Yamaha non era abituata a dare ai piloti delle novità non ancora provate dai tester. Non avevamo nulla da perdere e abbiamo cercato di anticipare qualcosa. Alla fine qualche miglioramento c'è stato nelle ultime gare. Ora spero di partire da Sepang un po' più avanti di come abbiamo finito a Valencia”.

Proprio i test di Sepang saranno importanti per capire quale direzione ha preso lo sviluppo e quali miglioramenti ci saranno sulla M1: “Sicuramente non ci sarà uno stravolgimento. So già che non vedremo li la M1 definitiva, ma me l'aspetto più competitiva. Le concessioni ci permetteranno di lavorare durante l'anno sotto tutti gli aspetti. Certamente avremo un'evoluzione per l'aerodinamica e mi aspetto lo stesso per il motore. Ci sarà qualcosa di nuovo anche per la ciclistica”.

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

La Casa di Iwata usufruirà delle concessioni e potrà sfruttarle durante la stagione per poter tornare al vertice. Questo aspetto sarà importante anche per convincere Quartararo a restare in Yamaha: “Anche per lui è stato difficile digerire il fatto di non partire per vincere, ma alla fine ha capito che dovevamo approfittare delle occasioni e continuare a lavorare. Tanto di cappello per Fabio perché non si è mai tirato indietro nonostante un pacchetto che non gli permettesse di dare quello che avrebbe voluto”.

“Fabio però è stato molto contento del nuovo pacchetto aerodinamico, era la prova principale a Valencia”, spiega entrando nel dettaglio e chiarendo anche il lavoro di Marmorini, incaricato di concentrarsi sul motore. “I giapponesi sono sempre un po' conservativi, non siamo ancora riusciti a snaturarli del tutto, ma è significativo che ci sia questo tipo di collaborazione, come il fatto di avere sviluppato l'aerodinamica in Italia: sono i frutti di quel cambio di mentalità che Fabio chiedeva”.

Il 2024 sarà dunque cruciale anche in ottica mercato per provare a trattenere Quartararo. Ma non solo. L’idea di Yamaha è quella di tornare ad avere un team satellite e Meregalli conferma i colloqui con Uccio per subentrare a Ducati in VR46 dal 2025: "È uno dei nostri obiettivi e la sua gestione sarà diversa rispetto a quella che avevamo in passato, quando fornivamo semplicemente le moto. L'idea che abbiamo ora è di avere una sinergia diretta con il team satellite per lavorare insieme. Sicuramente il primo team da scegliere per noi sarebbe quello di Valentino, è ambasciatore Yamaha e i nostri rapporti sono conosciuti”.

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