MotoGP | Mea culpa Martin: “Scelta errata, ma ora non sbaglio più”
Jorge Martín è stato tradito dalla gomma morbida nel Gran Premio l'Australia, chiuso in quinta posizione dopo un dominio durato fino all'ultimo giro. La scelta in controtendenza si è rivelata sbagliata e il pilota Pramac riconosce l'errore, sostenendo però di non voler sbagliare più.
Nel Gran Premio d’Australia, la scelta delle gomme e la strategia da attuare in gara erano fondamentali per capitalizzare il più possibile. Così, quasi tutti hanno optato per una scelta più “conservativa”, montando una gomma media. Jorge Martin ha invece voluto andare controcorrente, optando per la morbida. Tuttavia, 27 giri sono stati troppi per la soft, che l’ha tradito nel finale, consegnando la vittoria nelle mani di Johann Zarco e relegando lo spagnolo in quinta posizione.
Una gara dominata dallo spegnersi del semaforo si è conclusa fuori dal podio quando mancavano poche curve alla bandiera a scacchi, risultato che porta il pilota del team Pramac a scivolare a -27 in campionato da Pecco Bagnaia, secondo con intelligenza. Eccesso di sicurezza? Scarsa fiducia nella media? Chi può dirlo, sicuramente questo è stato un errore e Martin lo ha riconosciuto al termine della gara lunga a Phillip Island.
“Forse mi è mancato qualcuno che mi convincesse che non si potesse montare la morbida”, ammette lo spagnolo, visibilmente deluso dal risultato odierno. “Però alla fine in questa decisione siamo un po’ da soli e abbiamo fatto ciò che pensavamo. Abbiamo preso la decisione sbagliata, ma ora è semplice. È facile dire che la morbida non arrivava, ma ho fatto una bella gara, ho guidato bene, sempre pulito. Sono riuscito a dare un bel distacco, ma poi è andata e mi hanno preso”.
Fino alla bandiera a scacchi di Phillip Island, Martin aveva dominato mostrandosi imbattibile già dal venerdì e conquistando la pole position con tanto di record. Sembrava tutto semplice per lui, che però ha gettato alle ortiche la vittoria per la seconda volta (dopo la caduta di domenica scorsa a Mandalika) in due settimane: “Controllavo la gara, non mi aspettavo questo crollo della gomma, negli ultimi giri abbiamo perso tre secondi”.
La strategia di Martin era quella di “rompere la gara”, creare subito un margine per poi diventare irraggiungibile e vincere in solitaria. Pensava di poterlo fare con la gomma morbida, ma forse non ha fatto bene i calcoli: “Con la media forse non avevo il feeling per rompere la gara, che era ciò che volevo fare. Ho visto che con la morbida potevo andar via e poi controllare, sono andato molto dolcemente in gara, quello che mi fa arrabbiare è che ho conservato tutta la gara per la fine e la gomma è morta a un giro dal termine”.
Con il passare dei giri però, Martin ha capito che la vittoria gli stava sfuggendo di mano: “A sei giri dalla fine ho detto ‘è andata’. Ho provato a spingere un po’ più a destra, ma in frenata scivolavo e non riuscivo più a tenere. A due giri dal termine avevo ancora due secondi e mezzo e ho pensato ‘forse ce la faccio un altro giro’. All’ultimo giro erano attaccati, ho provato a chiudere, ma da quando è entrato Zarco, da lì è finita”.
Tuttavia, il weekend non si è concluso e domani, se le condizioni meteo lo permettono, si disputa la Sprint: “La caduta dell’Indonesia è stata peggiore, oggi la decisione non è stata buona, ma a Mandalika la gara era praticamente vinta. Domani, se corriamo, possiamo lottare per la vittoria. Ci sono ancora quattro weekend e tanti punti. Imparo per il futuro e non succede più”.
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