MotoGP | Martin: "Nelle ultime gare Bagnaia ha avuto qualcosa in più"
Jorge Martin arriva ad Aragon, dove non ha mai vinto in MotoGP, al secondo posto della classifica generale, a cinque punti da Pecco Bagnaia, ed ammettendo di sentirsi leggermente indietro in questo momento.
Dopo la botta emotiva di essere rimasto senza un posto nella squadra ufficiale Ducati per il 2025, Jorge Martin ha perso un po' di riferimenti nel Campionato del Mondo MotoGP, anche se è riuscito a raddrizzare la rotta. Tuttavia, cinque vittorie nelle ultime sei gare di Pecco Bagnaia indicano un leggero gap a favore del campione del mondo in carica.
Dopo due secondi posti a Silverstone ed in Austria, Martin arriva ad una delle sue gare di casa fiducioso di poter recuperare terreno.
"Veniamo qui un po' come sempre, per continuare a dare gas. Sicuramente. L'obiettivo è continuare a migliorare e a crescere, e credo di averlo fatto nelle ultime gare. Mi manca un po' il feeling con l'anteriore della moto che ha Pecco, ne ha un po' più di me. Ma spero di trovarlo qui", ha detto.
A differenza di Bagnaia, Enea Bastianini e Marc Marquez, i suoi più diretti rivali, Martin non ha mai vinto in MotoGP al Motorland, ma ha vinto in Moto3.
"È una vittoria che mi manca e spero di ottenerla questo fine settimana", ha ammesso.
"Aragon è un circuito dove ci sono molti punti per sorpassare ma non è così facile farlo. Possiamo vedere dagli altri anni che è facile andare lunghi. È una pista molto larga e questo favorisce i sorpassi perché quando si va larghi si lascia la porta aperta. È importante essere veloci fin dall'inizio ed avere un buon ritmo, cercare di arrivare davanti ed evitare i sorpassi", ha detto il pilota del Prima Pramac Racing.
In questa stagione le gare si decidono nelle fasi iniziali, chi arriva davanti finisce per vincere la maggior parte delle volte.
"Dipende dal circuito, direi che in Austria il 90% della gara è già vinta se sei davanti all'inizio, qui ad Aragón lo metterei al 50%, hai mezza gara vinta, ma hai ancora molto lavoro da fare. È una delle piste dove si può recuperare di più e anche se si parte male o indietro sulla griglia, si ha ancora la possibilità di vincere. In pratica, perché ci sono molte curve, più posti per recuperare, una pista lunga...".
Jorge Martin, Pramac Racing
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Le differenze con Bagnaia
In Austria Martin ha detto che Bagnaia non aveva più di lui, la differenza è stata che l'italiano è rimasto allo stesso livello per tutta la gara, mentre Martin è calato leggermente nel finale. Probabilmente è stato il risultato di seguire un'altra moto, scaldando gli pneumatici ed aumentando la pressione.
"In Austria faceva molto caldo e quando sei dietro ad un'altra moto tutto si surriscalda. La verità è che mi sentivo abbastanza a mio agio dietro, finché a un certo punto ho smesso di guidare comodamente, rischiavo di cadere ad ogni curva. Dipende dalla temperatura, qui il problema potrebbe non essere così intenso, ma ci sarà. È importante essere in testa o lasciare spazio a chi sta davanti ed avere una buona strategia. In Austria, stargli vicino non è stata la strategia migliore", ha ammesso.
A questo punto e con le valutazioni dello spagnolo, si potrebbe pensare che la tattica migliore per vincere sia quella di mettersi davanti e tirare. "A volte è meglio stare dietro, come è successo a Silverstone o a Le Mans. Bisogna pianificare la strategia di gara in base alla temperatura".
Su dove si trovi questa leggera differenza e su come colmarla, Martin ha spiegato il suo punto di vista.
"Ci sono diversi punti in cui lui è più forte di me. Non è più forte, ma sono io che posso ancora migliorare un po': uno è la frenata. Lì è più forte di me, ci sto lavorando, nelle ultime due gare non sono andato molto bene, ma stiamo lavorando per migliorare. L'altro punto è che quando sono dietro a un altro pilota soffro molto: si può vedere Marc Marquez, Pecco o Enea Bastianini che se sono dietro non soffrono così tanto. Ma per me è difficile, non so se per la frenata o per le linee, non riesco a seguirli per molti giri e vado più veloce quando sono in testa. Quindi devo lavorare su questo aspetto", ha detto.
In questo momento, sia Pecco che Jorge sono a un livello di guida straordinario, e allo spagnolo è stato chiesto se questo fosse compatibile con il divertimento in moto.
"Non si tratta di divertirsi, ma di saper godere della sofferenza. Fa parte del processo, godere di quanto si soffre per raggiungere questo livello, dare il cento per cento. Qualche anno fa si poteva dire 'vai in pista e divertiti', ma quando stai dando il cento per cento e il tuo battito cardiaco è a 200, il minimo che puoi fare è divertirti, stai soffrendo. Ma alla fine ti godi quel momento", ha confessato. "Alla fine ci godiamo lo sport, la vittoria, la pole position, ma nel frattempo c'è la sofferenza, bisogna lavorarci su".
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