MotoGP | Martin: "Ho scelto il motore 2024, ma ho dubbi sulla carena"
Jorge Martin, che ieri non escludeva ancora di utilizzare il motore 2023, oggi ha lavorato solo con il propulsore 2024, anche se la nuova carena della Ducati per ora rimane un po' un punto interrogativo per lui.
Il pilota del Prima Pramac Racing, che martedì era stato il più veloce nella prima giornata dei test pre-stagionali della MotoGP 2024 a Sepang, mercoledì ha chiuso al secondo posto della classifica dei tempi, nonostante abbia abbassato il suo tempo a 1'57"273. Un crono che nel momento in cui lo aveva realizzato era diventato il record ufficioso del tracciato malese.
Tuttavia, dopo essere stato in testa per tutta la giornata, si è visto soffiare la vetta della classifica dall'altra Ducati di Enea Bastianini, che lo ha scavalcato con il nuovo primato di 1'57"134. Negli ultimi minuti della giornata, Jorge Martin è poi tornato in pista, dando l'impressione di voler cercare di riconquistare il vantaggio perso all'ultimo minuto, ma ha fatto solo qualche giro senza attaccare il tempo.
"Alla fine sono tornato in pista, ma ero concentrato sul lavoro: fare il primo o il quindicesimo tempo qui non influisce sul campionato, bisogna concentrarsi sul lavoro e testare le cose che stanno portando dalla fabbrica. Non vale la pena rischiare una caduta per fare il tempo, questo è certo", ha detto lo spagnolo.
Ieri Martin aveva espresso dubbi su quale motore scartare, mentre oggi ha dovuto prendere le misure anche alla nuova carena della Desmosedici GP.
"Se dovessi decidere domani saprei già qual è la mia decisione (la carena 2023), ma forse devo continuare a girare con questa nuova carena. In qualche modo forse ha qualcosa di positivo e dobbiamo vedere se possiamo spremerne il potenziale in qualche modo. Probabilmente ha un po' più di deportanza e questo può aiutare in alcuni punti, ma bisogna essere competitivi e i tempi devono venire fuori. Inoltre non voglio impazzire a cambiare la moto se con questa nuova carenatura non siamo veloci. Ma continuerò a provarci", ha detto, riferendosi al fatto che giovedì, terzo ed ultimo giorno di test a Sepang, rimonterà entrambe le parti.
Jorge Martín, Pramac Racing con Gigi Dall'Igna
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
In questo senso, comunque, il pilota del Prima Pramac Racing è libero di scegliere la carenatura che preferisce. "L'anno scorso abbiamo iniziato con una carena diversa da quella scelta dal team ufficiale, era quella con cui mi sentivo più a mio agio, e credo che si siano persino pentiti della loro scelta. Quindi voglio seguire il mio istinto e, per il momento, quando uso la mia solita carena vado più veloce", ha spiegato.
Ciò che è stato deciso è la scelta del motore. "Il motore, che era la cosa più importante, è stato deciso. Oggi ho usato solo il 2024 su entrambe le moto, quindi la decisione è già stata presa", ha annunciato.
Martin è riuscito a battere il record della pista molto presto, nelle fasi iniziali della sessione. "Stamattina ho montato una gomma nuova e sono uscito a fare il tempo, e non era un time attack, ma un test per confrontare le carene, ed è venuto fuori quel tempo. Forse sono andato un po' troppo forte, perché quando fai un test su una parte come questa, quando metti quella nuova devi andare altrettanto veloce per renderlo un vero test comparativo".
Tempi che, rispetto all'anno scorso, sono molto più bassi con le gomme nuove. "La pista è meno sconnessa rispetto all'anno scorso nei test, ma è la stessa del Gran Premio di novembre. Quando si mettono le gomme nuove però si migliora molto, anche il ritmo. Qui stanno portando degli ottimi pneumatici e questo fa la differenza", ha detto.
Jorge Martín, Pramac Racing
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Guardando a domani, se la tendenza continuerà, non ci sarà da sorprendersi se il record sarà nuovamente battuto.
"Sono sicuro che domani arriveremo a 56, anche se dovremo spingere molto. In ogni caso, che accada o meno, non mi interessa molto, non si vince niente ed è un rischio. Oggi abbiamo visto Marco Bezzecchi cadere all'ultimo giro e alla fine con una caduta non fai altro che far lavorare la squadra e puoi perdere fiducia. Personalmente, per domani preferisco non cadere, anche se non scendo sotto i 57"", ha ammesso.
"Abbiamo fatto molti giri qui, la pista è molto buona ed è per questo che abbiamo questi tempi. Bisogna farlo, sì, ma le condizioni aiutano, bisogna essere ragionevoli con queste cose, perché poi nel weekend di gara non si trova una pista così. L'importante è testare le parti, decidere qual è il pacchetto migliore e poi andare in Qatar con quello. Il resto è solo per i titoli dei giornali".