MotoGP | Martin: “Ho perso il titolo per la voglia di umiliare gli altri”
Jorge Martín attribuisce la colpa della sua sconfitta in campionato contro Pecco Bagnaia alla caduta nel GP d'Indonesia, dove ha voluto strafare nonostante un ampio vantaggio. Lo spagnolo assicura di aver imparato la lezione.
Jorge Martin ha concluso la stagione 2023 in seconda posizione nella classifica generale, a 39 punti da Pecco Bagnaia. A Valencia ha perso le ultime possibilità di lottare per il titolo con la caduta nella gara della domenica a seguito di un incidente con Marc Marquez che ha consegnato il titolo nelle mani del pilota ufficiale Ducati. Ma secondo il portacolori Pramac, il mondiale non è sfuggito nell’ultimo gran premio dell’anno, bensì prima.
Dominatore della Sprint in Indonesia, lo spagnolo ha preso per la prima volta la leadership del campionato, guidando con 7 punti di vantaggio su Bagnaia. Il giorno successivo però è caduto quando dettava il ritmo con un margine importante. La vittoria è andata a Pecco, autore di una rimonta spettacolare dalla 13esima posizione in griglia che gli ha permesso di tornare a comandare la classifica. Martin non è più riuscito a invertire i ruoli da quel momento.
Il pilota spagnolo ha spesso voluto assoggettare la concorrenza nel 2023, impresa riuscita diverse volte nelle gare brevi. Questo spiega anche la scelta in controtendenza dello pneumatico morbido a Phillip Island, che l’ha condannato nel finale facendogli perdere la vittoria e relegandolo in quinta posizione. Ma è soprattutto l’errore di Mandalika che gli resta di traverso e che gli servirà da lezione: ha infatti riconosciuto di aver avuto troppa foga in quell’occasione.
“Ho fatto dei grandi progressi rispetto allo scorso anno”, ha affermato Martin parlando con il canale televisivo spagnolo Antena 3. “Prima, cadevo molto e questo mi costava tanti punti. Quest’anno invece sono stato piuttosto regolare. Ho imparato ad avere costanza. Ma una cosa che mi fa ancora male è la caduta dell’Indonesia, dove guidavo con tre secondi di vantaggio prima di scivolare. Senza quello zero, avrei conquistato il titolo”.
Jorge Martín
“Mi sono sentito talmente tanto superiore in quel momento”, confessa Martin. “Li volevo umiliare, diciamo così. Questo mi ha fatto cadere. Ho imparato che si può vincere una cosa per decimi o per un secondo, ma i punti conquistati sono gli stessi”.
Gigi Dall’Igna non si era sbagliato parlando di un “eccesso di zelo” da parte del pilota Pramac dopo quell’errore. Martin sembra aver imparato la lezione, dato che in Thailandia, teatro del suo ultimo successo in una gara domenicale, non ha voluto strafare e si è imposto su Brad Binder (poi penalizzato) e su Bagnaia.
Nel complesso, il madrileno ha avuto un momento difficile durante la trasferta asiatica, quando il distacco in campionato tra i due contendenti al titolo era ridotto. Ammette di essere stato duro con la sua squadra, prima di sentirsi più libero per l'ultima gara della stagione: "Mi sono divertito a Valencia. Dalla Thailandia al Qatar ho avuto un periodo difficile perché ero ossessionato dalla vittoria, c'era tensione in squadra e ho deciso di cambiare il mio stato d'animo".
Sebbene Jorge Martín abbia vinto quattro Gran Premi quest'anno, è stato meno esplosivo rispetto alle Sprint, che ha vinto in nove occasioni. Queste, che sono più brevi, sente siano fatte su di lui. "È tutta una questione di istinto", ha spiegato, aggiungendo che la "velocità pura" è il suo "punto forte".
Tuttavia, la gestione delle gare più lunghe nel tempo rimane una sfida per lui: "Ci sono migliaia di cose a cui pensare in una gara di MotoGP, in circa 42 minuti. Ci sono molte cose da gestire, non si tratta solo di dare gas e di dare il meglio di sé! Bisogna pensare alla gestione, alla strategia, se sono dietro, se lui rientra, se si forma un gruppo...".
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