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MotoGP GP dell'Emilia Romagna

MotoGP | Martin: "Direzione Gara incostante, ha creato un precedente"

Jorge Martin ritiene che il sorpasso di Enea Bastianini che gli ha fatto perdere la vittoria a Misano sia da penalizzare, ma preferisce pensare al distacco in campionato che ora ha su Bagnaia. Il pilota Pramac incrementa il vantaggio fino a 24 punti e la seconda posizione gli consente di avere un buon margine.

Jorge Martin, Pramac Racing

Jorge Martin, Pramac Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Misano ha un sapore agrodolce per Jorge Martin, che chiude anche il secondo appuntamento in terra romagnola da leader del mondiale con un vantaggio aumentato. Tuttavia, vola in Asia con un digiuno di vittorie che dura da maggio, quando ha trionfato a Le Mans. Quello che sembrava essere il primo successo dopo quattro mesi, è sfumato all’ultimo giro: a rovinare la festa del pilota Pramac ci ha pensato Enea Bastianini, autore di un sorpasso controverso che ha privato lo spagnolo del gradino più alto del podio.

In una domenica che ha una doppia faccia, Martin si ritrova a dover polemizzare contro la Direzione Gara, rea secondo lui di non avere uniformità di giudizio. Il sorpasso di Bastianini ai suoi danni è stato, a suo dire, aggressivo. Ma il punto è che il riminese è andato fuori dalla pista, pertanto dovrebbe cedere una posizione, secondo la logica di Martin: “La manovra è stata molto simile a quella di Marc, mi ha sorpreso la sua reazione. Credo che non ci sia costanza in Direzione Gara. C’è stato il contatto e fa parte del nostro sport, ma se il pilota che sorpassa va fuori dalla pista, allora deve cedere la posizione. Sono stato fortunato a non cadere, avrei potuto perdere questa opportunità, ma mi tengo le cose positive del fine settimana”.

“Non mi considero un pilota che cerca il contatto, ma se in qualche situazione dovrò farlo, la Direzione Gara non potrà fare nulla”, sostiene Martin al termine della gara. “È un’arma che tengo nella tasca, non penso di usarla e spero che non serva. Però è chiaro che se oggi non c’è stata una sanzione, non deve esserci una prossima volta se lo faccio io. Ora abbiamo un precedente”.  

 

La vittoria non è arrivata, ma la caduta di Pecco Bagnaia quando era terzo ha spianato la strada al madrileno, che ora si presenta in Indonesia con 24 punti di vantaggio nella generale: “Penso che pesi di più aver ottenuto i punti che aver perso la gara. A caldo, volevo la vittoria. Ma se al posto di Enea ci fosse stato Pecco, ora staremmo parlando solo di 9 punti di vantaggio. Quindi è meglio questa situazione, ovviamente. Soprattutto sono stato più forte di lui in pista, questo è importante. Avevo la possibilità di vincere e sono contento del risultato”.

Dopo aver tagliato il traguardo, Martin ha fatto il gesto dell’ombrello, ma già nel giro di rientro si è avvicinato a Bastianini per stringergli la mano. Un gesto di fairplay da parte del leader del mondiale, che sembra già essersi lasciato alle spalle l’accaduto: “Magari un altro pilota non gli avrebbe dato la mano fino alla gara successiva, ma alla fine ho lavorato molto sull’ego che non ho. Gli ho fatto i complimenti per la vittoria e guardo avanti”.

“Se mi fosse successo l’anno scorso o due anni fa, al parco chiuso ci sarebbe stata una situazione diversa. Ma l’ego non ti porta da nessuna parte, bisogna stare tranquilli e restare coscienti di ciò che può succedere. Guardo le cose positive, come migliorare e come rimanere concentrato per l’obiettivo finale, tra queste cose non rientra litigare dopo le gare”, riconosce Martin.

Jorge Martin, Pramac Racing

Jorge Martin, Pramac Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

In un anno, il pilota Pramac è maturato dimostrando di avere più lucidità nell’affrontare situazioni che in passato l’hanno condizionato così tanto da fargli perdere il mondiale. Ora invece vediamo un Martin più riflessivo, ma anche più calcolatore: “Prima di vedere Pecco out, ho visto il suo casco nel maxischermo. In quel momento ti passano tante per la testa, soprattutto il fatto che devi arrivare al traguardo. Se non fossi nella lotta per il mondiale ci sarebbe stato un altro finale. O finivamo per terra o vincevo. In questa situazione ho sentito il contatto, sono andato fuori ed è finita lì”.

“La situazione sognata sarebbe arrivare con 80 punti e passa di vantaggio come David Alonso, ma la realtà è questa. Alla fine voglio concentrarmi sulla mia guida. Oggi durante la gara mi stavo deconcentrando un po’ guardando il maxi schermo, ma quando sono pienamente concentrato è impossibile sorpassarmi e l’abbiamo visto”, conclude.

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