MotoGP | Martín: "Cruciali le sensazioni per la scelta della nuova carena”
Jorge Martín ora è “tranquillo” dopo aver scelto la nuova carena che ha portato Ducati per la stagione 2024. Il pilota del team Pramac ha concluso l’ultima giornata di test MotoGP in seconda posizione, girando in 1’56”.
Jorge Martin ha vissuto tre giorni di test intensi a Sepang. Il vicecampione del mondo MotoGP ha affrontato i primi test collettivi con molta voglia di provare, soprattutto dopo un test di Valencia in cui non tutto è andato bene. Doveva inoltre prendere una decisione sulle novità portate da Ducati per la GP24, moto di cui dispone il team Pramac.
Ciò che è certo è che il pilota spagnolo ha vissuto sulla propria pelle l’essenza di un test. Il focus dell’attenzione era sulla nuova carena e sul nuovo motore di Borgo Panigale. Martedì, nella prima giornata, ha evidenziato di avere qualche dubbio sul motore, anche se alla fine ha scelto la specifica del 2024 nella giornata di ieri, in cui ha anche commentato di essere indeciso sulla carena da scegliere. Alla fine, oggi ha scelto la nuova creata da Gigi Dall’Igna e dal suo team, in una chiusura di test in cui ha chiuso con il secondo tempo.
Così come ci si aspettava, i piloti hanno volato nel Day 3, bussando alla porta del 56, barriera che sono riusciti a oltrepassare quattro piloti. Pecco Bagnaia ha comandato la classifica con un 1’56”682, mentre Martin ha chiuso secondo a 172 millesimi, in un time attack che ha fatto con la nuova carena e con cui si è sentito così bene da sceglierla.
Lo ha spiegato lo stesso madrileno dopo i test nel consueto incontro con i media, tra cui c’era anche Motorsport.com: “Mi hanno dato oggi come ultimatum per scegliere. Trovare le sensazioni oggi è stato cruciale, penso, perché altrimenti oggi avrei scelto la vecchia carena, sicuramente. Ma credo che questa carena abbia del potenziale. Abbiamo più carico aerodinamico, se sai utilizzarla ti può aiutare. Bisogna capire fino a che punto ci si muove con il setup per farlo funzionare, perché non voglio nemmeno perdere la linea che stiamo seguendo”.
“Più che provare cose, non mi piace toccare la moto perché so quello che porto e mi piace conoscere il mio limite, fino a dove posso spingermi. Ieri abbiamo cominciato a toccare l’angolo mettendo la ruota più lontana, non mi piace fare queste cose. Mi sono un po' bloccato”, ha proseguito Martin spiegando la sua filosofia.
“Oggi abbiamo girato con un altro setting, non il mio di base, per vedere se possiamo far funzionare la carena e mi sono trovato più comodo rispetto alla moto vecchia. Penso che abbiamo compiuto un piccolo passo in avanti. Ora bisogna vedere in che direzione andare o se tornare un po’ alla mia base, ma non penso che ci allontaneremo molto da lì. Siamo stati veloci, ma non solo noi. Stare sotto al 57 è un tempo molto importante, ma alla fine non mi ossessiona. Io ho fatto il time attack per vedere se la carena aveva il potenziale per andare veloce. L’ho fatto senza aspettative, ho provato a dare il 100% ed è venuto fuori. Poi sono tornato alla mia moto standard e non sono stato in grado di andare così veloce. Con un 56 posso andare a casa contento”, ha affermato.
Jorge Martin, Pramac Racing
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Così, Martin ha optato sul concentrarsi unicamente su sul lavoro, come ha fatto durante tutta la settimana. Non si è focalizzato sul grande livello di Bagnaia, rivale per il titolo lo scorso anno, senza sorprendersi nel vedere i suoi tempi: “In questo test non mi sono concentrato tanto nel guardare gli altri piloti. Alla fine, stiamo facendo tutti un lavoro diverso. Io mi sono concentrato sul vedere se mi trovassi bene o meno con la carena, ho pensato molto a me stesso. Sono migliorato ogni giorno e mi concentro su questo. Ci saranno sempre piloti veloci e questo mi fa migliorare, ma vedere Pecco primo non mi sorprende”.
Parlando della simulazione di gara, il pilota del team Pramac ha affermato che è stata più veloce del gran premio che si è svolto qualche mese fa in Malesia: “Nella mia carriera non ho mai fatto un giro sotto al 59 e oggi li ho fatti tutti al di sotto. Sicuramente ci saranno quattro o cinque secondi di differenza con la gara. Nonostante le condizioni fossero le stesse come temperatura e umidità, penso che la gomma in pista aiuti. Può darsi che sia anche qualcosa di moto, tutti abbiamo fatto passi avanti”.
“Ho iniziato ad avere un problema con la gomma posteriore a partire dal quinto, sesto giro. Le ultime tornate sono state complicate da fare, quindi bisognerà analizzare questa cosa e vedere se è un’opzione correre con questa gomma quando torneremo qui”, ha proseguito.
Ciò che ha notato Martin è il passo avanti compiuto da Honda in quest’inverno, dopo aver incrociato in pista Luca Marini: “La Honda va veloce, sul rettilineo ha fatto progressi. Non so che problemi abbiano, ma è interessante anche che ci siano altri marchi, è normale che migliorino. Dobbiamo spingere”.
Inoltre, gli è stata posta una domanda su Acosta a cui ha risposto: “Sta andando veloce. È qui da tanti giorni, penso abbia fatto i solchi sulla pista! Però era un po’ quello che mi aspettavo, vedendo i tempi che ha fatto nello shakedown. Sorprende il ritmo, mantenere questi tempi non è facile. Sta facendo un lavoro incredibile”. Ha anche parlato di Marc Marquez, che è migliorato notevolmente quest’oggi: “Non l’ho incrociato, ma è evidente che sta lì, vicino a tutti”.
Infine, Martin ha fatto un piccolo riassunto della sua settimana in Malesia: “Abbiamo lavorato bene. Tutti i giri che ho fatto sono stati sempre sullo stesso ritmo, non tagliavo e non spingevo. Mi sono visto costante durante tutti i test. Aver scelto il motore e la carena è ciò che mi rende più tranquillo. Torneremo a provare in Qatar, ma con le idee più chiare”.
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