MotoGP | Marquez: "E' la sfida più importante della mia carriera"
Per uno come il pilota della Honda, per il quale la vittoria è sempre stata un'ossessione, non farlo così a lungo è stata durissima. Con la quarta operazione si è giocato il tutto per tutto per dare l'assalto al suo nono titolo iridato e ora si aspetta che la Honda si sforzi altrettanto per mettergli a disposizione una RC213V all'altezza di lottare per il Mondiale. E nonostante le difficoltà assicura di essere ancora quello di quando aveva 20 anni, disposto a tutto per vincere.
Il primo test della stagione, andato in scena a Sepang un paio di settimane fa, non è stato all'altezza delle aspettative, ma uno con il carattere di Marc Marquez non può iniziare una stagione sentendosi già sconfitto. Non uno che si è fatto operare per ben quattro volte al braccio destro con un solo intento: conquistare il nono titolo iridato della sua carriera.
Ora che l'infortunio non sembra più un ostacolo in questo senso, serve una Honda in grado di tornare a scalare le gerarchie dopo il disastroso ultimo posto nella classifica Costruttori maturato nel 2022. Per il momento la RC213V non ha ancora dato le risposte sperate dal #93, ma nel giorno della presentazione ufficiale del team, al Campus Repsol di Madrid, il pilota di Cervera ha cercato di guardare con ottimismo almeno ai test della settimana prossima in Portogallo.
"Credo che se lavoreremo bene a Portimao, saremo tra i cinque favoriti", ha detto Marc nell'incontro con la stampa avvenuto subito dopo la presentazione, lasciando intravedere almeno la speranza di una stagione da protagonisti, a patto che la sua Honda trovi quel grip al posteriore che sembra faticare a trovare.
"A Sepang ho incontrato altri piloti e moto in pista, e sì, ci sono delle differenze, ma finché non inizia la stagione è difficile capire che portata abbiano. La Honda sta lavorando e sono sicuro che alla prima gara faremo un passo avanti".
"Io e Honda ci rispettiamo molto e sappiamo quando dirci le cose in faccia e quando mantenere la calma. Voglio il meglio da loro e cerco di spingere per ottenerlo. Ora è il momento di essere pazienti e di lavorare insieme. Sono sicuro che torneremo davanti insieme", ha aggiunto.
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Photo by: Repsol Media
In questo senso, ha già visto un passo avanti rispetto alle richieste che aveva avanzato quando era ancora fermo per infortunio, ma si era recato in Austria per fare un punto insieme ai vertici del marchio: "La squadra sta lavorando per migliorare i punti deboli della moto e mantenere quelli più forti. In Austria abbiamo avuto una riunione molto produttiva che ci ha permesso di reagire per il 2023. In quel momento dovevamo fare dei cambiamenti, HRC lo ha riconosciuto e lo ha fatto. In Malesia lo stile di lavoro era diverso e anch'io devo adattarmi".
Tra l'altro, un piccolo step importante c'è stato in Malesia, perché se non altro la moto non sembra minacciare così facilmente l'highside come in passato: "Lavoriamo tutti nella stessa direzione: realizzare una moto veloce, competitiva e sicura. Quando sono tornato dall'operazione ho già visto un cambiamento di filosofia, e in Malesia è andata abbastanza bene. Non abbiamo avuto problemi di highside, ma non è una cosa che ti avverte, succede all'improvviso".
"Bisogna capire quando è il momento di spingere. Ci sono momenti in cui bisogna stringere la corda per vedere una reazione. Io pretendo dalla Honda e loro pretendono da me, ma c'è sempre stato un impegno a farlo insieme. Abbiamo due anni di contratto in cui l'obiettivo è lottare per il Campionato del Mondo, far crescere il progetto e tornare al punto di partenza", ha concluso riguardo al momento tecnico che sta vivendo la Casa dell'ala dorata in questo frangente.
Honda RC213V 2023
Photo by: Repsol Media
A questo punto è passato ad analizzare invece il suo di momento personale, senza nascondere che sarà una stagione fondamentale per il proseguimento della sua carriera, anche perché pochi giorni fa ha spento 30 candeline, quindi si potrebbe dire che inizia una nuova fase.
"Mi trovo di fronte a una delle sfide più importanti della mia carriera agonistica. Prima c'è stata la gloria, poi l'incidente ed ora il tentativo di vincere di nuovo. Stiamo lavorando duramente in questa stagione per raggiungere l'obiettivo, e se non ci riusciremo abbiamo il 2024", ha detto senza troppi giri di parole, allontanando in un certo senso anche le voci di mercato che lo vorrebbero pronto a cambiare aria a fine stagione se le cose non dovessero andare come spera.
"Quando si smette di dare priorità all'aspetto sportivo, quando si smette di essere disposti a dare tutto, è allora che i risultati non arrivano. Nel corso degli anni ho sacrificato molte cose e preso decisioni personali e professionali difficili per lottare per il titolo. Il mio stile e la mia filosofia sono ancora gli stessi di quando avevo 20 anni. Ovviamente l'esperienza aumenta e devo sapere come usarla a mio vantaggio. Più armi hai, più opzioni strategiche hai e più puoi gestire la situazione", ha aggiunto.
Nell'altro lato del box non c'è più Pol Espargaro, ma è arrivato un compagno di squadra più ingombrante come Joan Mir. Parliamo infatti del campione del mondo 2020, che però si porta in dote l'esperienza accumulata in sella ad una moto equilibrata come la Suzuki e quindi potrà dare una bella mano con lo sviluppo della RC213V. Oltre ad essere uno stimolo importante in termini di confronto diretto.
Marc Marquez, Repsol Honda Team, Joan Mir, Repsol Honda Team
Photo by: Repsol Media
"Joan Mir è un pilota di grande talento ed è andato forte su qualsiasi moto ed in qualsiasi categoria. Sarà un compagno di squadra forte che spero mi faccia crescere. In Repsol Honda si hanno sempre compagni di squadra veloci, e il box deve avere due piloti vincenti. È una legge della vita in ogni sport. Ci sarà sempre un nuovo compagno di squadra che potrà essere più veloce di te. È chiaro che Mir, con tutti i suoi precedenti, mi metterà in difficoltà. Ma spero che questo spinga entrambi a stare davanti".
Infine, ha analizzato più ad ampio raggio il momento che sta vivendo la MotoGP, che indubbiamente ha accusato un calo di popolarità nelle ultime stagioni. Secondo Marc sarà fondamentale trovare gli ingredienti giusti per riavvicinare gli appassionati.
"Che si tratti dello stile delle moto, dell'aerodinamica... è vero che le gare sono diverse, con meno sorpassi. Ma la Dorna ne è consapevole. L'importante è vedere la realtà della situazione, e credo che eventi come quello di domenica (la presentazione del suo documentario a Madrid) aiutino la MotoGP. Bisogna sapere come raggiungere le nuove generazioni".
E magari l'introduzione delle Sprint Race del sabato potrebbe aiutare in questo senso, anche se magari il format avrà bisogno di essere un po' affinato in corso d'opera: "Saranno fine settimana intensi e non si potrà perdere nemmeno una sessione perché tutte contano. Quando c'è un cambiamento così grande nel format, è normale che ci siano degli adattamenti da fare, e ne discuteremo in sede di Safety Commission".
Marc Marquez, Repsol Honda Team, Joan Mir, Repsol Honda Team
Photo by: Repsol Media
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