MotoGP | Marquez sull'attacco di Rossi: "Ho cose più importanti a cui pensare”
Marc Marquez ha reagito con indifferenza alle parole velenose che Valentino Rossi ha speso contro di lui nel podcast "Migbabol" di Andrea Migno. Il pilota Gresini si concentra solo sulla pista e su ciò che ritiene importante: la guerra contro il Dottore non rientra fra le sue priorità da pilota in attività.
Marc Marquez, Gresini Racing
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Una pioggia copiosa ha accolto la MotoGP a Misano per il secondo dei due appuntamenti previsti quest’anno. Marc Marquez torna sul tracciato romagnolo forte del trionfo conquistato solo due settimane fa. Se è vero il detto che “non c’è due senza tre”, l’otto volte campione del mondo potrebbe replicare l’impresa questo fine settimana e conquistare il terzo successo in stagione dopo le vittorie di Aragon e di Misano.
Tuttavia, il vero tema di discussione alla vigilia del Gran Premio dell’Emilia Romagna è il 2015, ritirato fuori da Valentino Rossi nel podcast “Migbabol” moderato da Andrea Migno. A distanza di quasi dieci anni dai fatti che hanno aperto una guerra mai finita tra il Dottore e Marc Marquez, il pilota di Tavullia è tornato a sputare veleno sul rivale, che però sembra restare del tutto indifferente alle parole durissime spese da colui che è stato il suo idolo per tanto tempo.
“La risposta è semplice: in questo momento ho per la testa altri pensieri più importanti che perdere tempo con dichiarazioni di un altro pilota”, ha esordito Marc Marquez parlando con i giornalisti, tra cui Motorsport.com, nel giovedì di Misano. Può venire spontaneo pensare che dietro allo sfogo di Rossi possa celarsi un gioco psicologico, di quelli che faceva quando era in attività per annichilire l’avversario, ma il pilota Gresini non si cura di questo aspetto, oltre a credere che sia semplicemente un racconto e non una strategia: “Un gioco psicologico? No, non lo interpreto così, prima di tutto perché non si otterrebbe nulla. Se non è stato ottenuto nulla nel 2016 o nel 2017, ora è passato”.
L’indifferenza mostrata dal pilota di Cervera non avrà ripercussioni sul weekend di gara, perché Marc sostiene che non userà questo attacco come motivazione per il semplice fatto che non gli interessa: “Non mi dà motivazione extra, perché io la motivazione ce l’ho sempre al massimo. Poi bisogna sempre essere realisti e capire cosa si può ottenere, ma faremo il 100% come abbiamo sempre fatto. Ma siccome sono un pilota in attività, la cosa che meno cerco e mi interessa è entrare in giochi così. La mia testa è concentrata sulla competizione. Cosa cerca Valentino dopo 10 anni? Chiedetelo a lui. A me non interessa. Ho cose più importanti a cui pensare che a queste guerre che non mi portano nulla”.
Marc Marquez, Gresini Racing
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
La sola e unica preoccupazione del pilota Gresini è di migliorare e lavorare sui punti deboli per potersi avvicinare ai rivali, che al momento hanno una marcia in più rispetto a lui. Dunque, il pensiero di combattere per il titolo è solo una parte del lavoro che Marquez vuole portare avanti: “Il pensiero del titolo comprende concludere bene la stagione, che significa lottare con i tre piloti di testa, perché voglio includere Enea Bastianini. Siamo più vicini a ottenere il livello che cerchiamo, ma dobbiamo perfezionare delle cose se vogliamo lottare per il titolo. Combattere per il mondiale partendo da zero è una cosa, partendo da una situazione di svantaggio in ottica punti è un’altra, perché non si possono recuperare punti a piloti che si stanno dimostrando superiori in termini di costanza”.
“Per me i dubbi di come andare non esistono. So di avere dei punti deboli dove devo lavorare”, ha spiegato l’otto volte iridato riferendosi alle possibilità di vincere che ha a Misano dopo aver già trionfato due settimane fa. “Se al primo giro Pecco o Martin sono a due o tre secondi, non li recupero più perché non sono così veloce come loro per recuperare. Lì dobbiamo compensare nelle prove, nelle qualifiche, in partenza. Queste cose ti fanno perdere punti in campionato, se davvero vuoi lottare. Per questo, il mio dovere in queste ultime gare è lavorare sui punti deboli per poter essere preparato al meglio per il 2025”.
Essere pronti ad affrontare la gara di Misano significa anche prepararsi a prendere i fischi. Domenica scorsa, gli odiatori di Marc non si sono risparmiati sotto al podio, ma Bagnaia è intervenuto con un gesto che chiedeva di fermarsi. “Io il gesto di Pecco non l’ho visto in quel momento”, ha detto il pilota Gresini. “Se qualcuno può fermare questo fenomeno, è il pilota stesso. Io dico sempre la stessa cosa da anni, si può tifare un pilota o un altro, è competizione ed è normale. Se vogliono urlare il nome di Pecco perché siamo in Italia, va bene per lui e per lo sport. Ma non è necessario fischiare un altro”.
Infine, Marquez ha commentato la griglia completa per il 2025, che è stata ufficializzata oggi con la conferma di Jack Miller in Pramac: “Io penso che la griglia sia abbastanza equilibrata, i due marchi che cercano lo sviluppo non hanno toccato i piloti perché hanno bisogno di evolvere tecnicamente. La frase che si dice su piloti che arrivano e sistemano la moto o viceversa non ha alcun senso. Ci sono quattro piloti che vanno in moto, ma sono i tecnici a fare la moto! Altrimenti, se guardiamo solo i piloti, KTM dovrebbe avere un missile perché ha il miglior tester che è Dani Pedrosa. Invece non è così, la moto migliore ce l’ha Ducati, che conta su Michele Pirro, che è un gran tester ma non è stato un grande campione”.
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