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MotoGP | Marquez sul futuro: "Deciderò sempre con Honda"

Marc Marquez ricorda di avere un contratto con Honda fino alla stagione 2024 e assicura che al momento non ha intenzione di rescinderlo, ma deciderà con il tempo.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

L’incapacità di Honda di portare in pista una moto vincente negli ultimi anni ha portato in molti a chiedersi quanto Marc Marquez potrà continuare con il team. Il pluricampione del mondo ha un contratto che scade alla fine del 2024, ma nella docuserie “All in” distribuita da Amazon Prime, lascia intendere che la scorsa stagione ha chiarito con i vertici che se non gli avessero dato gli strumenti necessari per vincere, si sarebbe organizzato in qualche modo.

È stato proprio in occasione della presentazione di questa docuserie (che uscirà lunedì 20 febbraio) che Motorsport.com ha potuto parlare con il catalano, chiedendogli se, nel caso non dovesse lottare per le vittorie quest’anno darebbe a Honda l’opportunità di provarci di nuovo nel 2024 o valutasse l’uscita anticipata. Inoltre ha chiesto se nell’eventuale secondo caso Honda gli rendesse le cose facili: “La cosa buona è che con Honda ho un rapporto tanto buono e ci rispettiamo tanto. Io mi sento molto rispettato a livello di fabbrica da Honda ed io rispetto loro da quando sono arrivato in MotoGP nel 2013”.

“Ognuno ha dato tanto all’altro, perciò ogni decisione è congiunta. Penso che sarebbe un errore e forzare le situazioni non è nel mio stile. Tutto avviene in maniera congiunta, deve andare liscio. Il mio sogno però è tornare a vincere con Honda. Questo è ciò che ho al momento in testa”, ha proseguito il pilota di Cervera.

Per questo, Marc spegne subito le voci che indicano che stia valutando di lasciare Honda: “Non è nei miei piani, questa è stata una voce uscita per la situazione che sta vivendo Honda da due anni a questa parte, ma non ho in programma di cambiare aria. Ho ancora due anni di contratto, sarebbe un errore grande essere a febbraio e pensare di andar via quando si hanno ancora due anni di contratto con Honda”.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Photo by: MotoGP

Il catalano considera un errore pensare solo agli ultimi tempi e dimenticare tutto ciò che ha ottenuto con la casa nipponica da quando è approdato in MotoGP: “A me piace guardare l’insieme delle cose, e il riassunto è che dal 2013 al 2020 abbiamo vinto sei titoli, poi io mi sono infortunato e ho avuto due anni in cui non sono stato quasi mai in pista. A livello fisico molte volte ero in pista, ma non guidavo come volevo e Honda ha sofferto”.

“La Honda è sempre stata una moto difficile. Nel 2018 o nel 2019 io ho vinto molte gare, ma le altre Honda non tenevano il passo, questo mi dà la fiducia del fatto che magari quest’anno possiamo essere diverse Honda davanti. I piloti non mancano, abbiamo Alex Rins e Joan Mir, due piloti con contratto ufficiale HRC che andranno molto bene”.

Marquez ammette che nessuno sa cosa succederà in due anni, ma vuole chiarire che il suo desiderio principale è vincere…con Honda: “Ovviamente, quando parliamo con Honda, guardiamo sempre tutto a lungo termine. Io ho detto loro molte volte che il mio obiettivo è vincere e farlo con loro. Ma quello principale è vincere. Poi ci sono molte circostanze che possono cambiare. In due anni non so come sarà Honda né come starò io, se io voglio continuare con loro o anche se loro vorranno continuare con me. Ma queste sono supposizioni e in questo momento non ci tocca, quindi l’obiettivo principale per entrambi è continuare a vincere insieme”.

Infine, ha parlato della situazione che sta vivendo il marchio, mentre Yamaha sembra aver portato un motore che funziona, Ducati minaccia di fare un ulteriore passo in avanti con la moto campione e Aprilia si consolida come terza forza in campo: “Io penso che la situazione sia dura per tutti, ma soprattutto per Honda. È dura per me perché mi sento pilota Honda, della famiglia Honda, ed è dura a livello sportivo. Ma anche vedere come soffrono loro, per Honda è tosta”.

“Siamo il Team Repsol Honda e siamo obbligati a lottare per il titolo ogni anno, che sia io o il mio compagno di squadra. Uno dei due deve vincere il titolo. Se sei nel miglior team del mondo, con il miglior palmarès, sei costretto a questo”.

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