MotoGP | Marquez: "RC213V non da mondiale, ma credo in Honda"
Alla vigilia del primo appuntamento della stagione, Marc Marquez non ha nascosto che al momento Honda non disponde di una moto in grado di lottare per il mondiale, ma lo spagnolo non ha perso la fiducia nella casa giapponese. Marquez ha parlato delle novità all'interno del team, sia sportive che umane, mentre per il weekend ha posto l'attenzione sul nuovo format, che richiederà di essere più competitivi in qualifica.
Dopo un 2022 che ha visto l’ennesima operazione con un annesso lungo periodo di recupero, il 2023 vuole essere l’anno della rinascita per Marc Marquez, pronto a gettarsi nuovamente nella mischia per confermare che questi tre anni non hanno scalfito nemmeno in minima parte il suo talento.
La concorrenza è sempre più forte e, nel frattempo, le case rivali hanno effettuato importanti passi in avanti, con Ducati che si è posta come assoluto riferimento permettendo a Francesco Bagnaia di vincere il titolo. Al contrario, con e senza Marquez la Honda ha vissuto un periodo estremamente complesso, alla ricerca di un potenziale tecnico che è andato via via scemando.
Nonostante un periodo pre-stagionale poco entusiasmante, Marquez resta tuttavia ottimista per la stagione. In questo momento chiaramente la RC213V non è una moto da titolo, non potrà vincere con costanza come avveniva fino al 2019, ma lo spagnolo vuole continuare a spingere per riportare la casa giapponese ai vertici.
“Alla fine, siamo un team, vinciamo e perdiamo insieme. Gli ultimi tre anni sono stati molto duri per me, ma anche per la Honda. Non arriviamo nella situazione migliore ed è giusto dire che, al momento, non siamo dei pretendenti al titolo”, ha ammesso l'otto volte campione del mondo durante la conferenza stampa del primo appuntamento in Portogallo.
“Dobbiamo continuare a lavorare per costruire questo progetto ed essere più competitivi in futuro, ma la mia ambizione è la stessa del 2013: sono quei per lottare per le posizioni da vertice, però con quello che ho in mano tutto è possibile. Credo in questo progetto, credo in Honda, e a volte la situazione può cambiare da un giorno all’altro. L’abbiamo visto l’anno scorso con Pecco: non era partito molto bene, avevano avuto problemi nei test, poi da una gara all’altra ha iniziato a mostrare un buon livello vincendo tanti Gran Premi”.
Se già i test di fine 2022 avevano lasciato l’amaro in bocca a Marquez, perché consapevole che Honda non aveva compiuto i progressi sperati, le prove pre-stagionali 2023 ne sono stata un’ulteriore conferma. I motivi per guardare al futuro con un po’ di ottimismo, tuttavia, non mancano, a partire dagli elementi testati e dalle nuove figure che si sono inserite nel team.
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
“È stato un inverno davvero impegnativo perché abbiamo provato tante cose diverse. Abbiamo cambiato direttore tecnico e poi abbiamo portato nuove idee nei box. Abbiamo lavorato su alcuni concetti. L’unico giorno in cui ho lavorato con la moto vera e propria è stato l’ultimo giorno a Portimao, però ci siamo trovati lì con i piloti forti”, ha aggiunto il pilota di Cervera.
“Siamo un po’ più indietro rispetto a loro e qui a Portimao probabilmente non potremo lottare per il podio o la vittoria, ma il campionato è molto lungo. Io dovrò lavorare duramente per migliorare me stesso e il team sta lavorando per migliorare la moto. Alla fine a Portimao non è andata troppo male, ci siamo avvicinati parecchio, soprattutto sul passo gara, eravamo molto vicini rispetto ai piloti più forti”.
“È palese che ora Ducati abbia un pacchetto molto forte. Tutti i piloti Ducati, ma in particolare Pecco, che è stato il più veloce all’interno di quel gruppo. Noi siamo lontani dalla Ducati, però stiamo lavorando nel nostro box per cercare di migliorare alcune aree, che in sostanza sono le stesse dove facevamo fatica l’anno scorso”.
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Per tentare di risalire la china, Honda ha iniziato a collaborare in maniera attiva anche con altri fornitori, quali Kalex, che l’anno scorso nei test di Misano aveva realizzato un forcellone in alluminio per la casa nipponica. Negli ultimi giorni si è diffusa anche la voce che il test team svolgerà un test privato a Jerez in cui verrà testato un nuovo telaio realizzato sempre dall’azienda tedesca, di cui però Marquez non ha rivelato troppi dettagli.
“Per quanto riguarda il forcellone Kalex, l’ho provato al test di Misano. Riguardo al telaio, non ho notizie, non ho sentito nulla e nei box non mi hanno detto nulla, non so se ci stanno lavorando o meno. Ma dobbiamo a continuare su tutte le aree”, ha spiegato lo spagnolo spiegando anche quali sono i punti su cui il team si deve concentrare in vista del nuovo format, in cui le qualifiche saranno ancora più fondamentali.
"Il motore è sigillato, quindi dobbiamo lavorare su quello, però dobbiamo indagare su tutte le altre aree per cercare di essere più competitivi, specie sul giro secco, perché quest’anno le qualifiche saranno molto importanti. Se non avremo la posizione giusta in griglia, partiremo dietro in due gare, quindi dobbiamo spingere.”
Per il 2023, infatti, Dorna ha deciso di cambiare in maniera radicale il format del fine settimana, aggiungendo ad ogni appuntamento una gara sprint, la quale verrà disputata su una lunghezza che sarà pari alla metà dei giri della corsa della domenica.
Marc Marquez, Squadra Repsol Honda
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Un appuntamento che Marquez ha accolto allo stesso tempo sia con entusiasmo, perché sarà un’opportunità in più di duellare e divertirsi in pista, ma anche con un certo scetticismo, in quanto aumenterà lo stress per i meccanici e per i piloti durante il fine settimana. Il weekend sarà infatti ben più complesso dal punto di vista fisico e ci sarà anche meno tempo trovare il giusto set-up prima di scendere in pista per le sessioni che, a tutti gli effetti, aggiungeranno punti in classifica.
“Onestamente le gare sprint mi piacciono, però il programma del weekend credo sia troppo impegnativo per i piloti, perché già il venerdì conta per le qualifiche e alla fine le prove libere due sono una sessione di qualifica per qualificarti alle stesse qualifiche. Credo che sia troppi impegnativo fare 21 gare più le sprint con un weekend come questo”, ha aggiunto il pilota della Honda.
“Però, attendo con entusiasmo queste gare sprint, penso che sarà interessante anche per gli spettatori. Ma come detto Dorna, quando ha introdotto questo calendario, ovviamente in futuro ci sarà una Safety Commision e cercheremo di adattare il calendario considerando questi fattori”.
“Sicuramente il pilota favorito al momento è Bagnaia e, ora, siamo troppo lontani per pensare di come poterlo fermare. Dobbiamo continuare a lavorare per avvicinarci, poi ci penseremo”.
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