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MotoGP | Marquez: “Quando starò bene, vincere sarà di nuovo una festa"

Marc Marquez è stato ospite nel programma spagnolo di Risto Mejide, e lì si è aperto rivivendo la durezza delle sue ultime tre stagioni in MotoGP, rivelando quanto sia stata dura anche festeggiare le vittorie. La sua speranza è di tornare a festeggiare il successo quando sarà ristabilito completamente.

Marc Márquez, Risto Mejide

Marc Marquez prosegue il suo tour di programmi televisivi prima di dare inizio alla stagione 2023 di MotoGP. Stavolta l’otto volte campione del mondo ha risposto alla chiamata di Risto Mejide, uno dei personaggi più famosi della televisione spagnola, per partecipare al suo programma di interviste “Viajando con Chester” (in viaggio con Chester).

Mejide è noto per il suo carattere di intervistatore e durante tutta la chiacchierata, che sembra essere stata registrata nelle ultime settimane del 2022, non ha mai esitato nel tirare fuori diversi temi pericolosi della carriera di Marc. Non poteva essere altrimenti, si è iniziato parlando del suo stato fisico. Dalla prima gara della stagione 2020, quando è caduto a Jerez, il pilota di Cervera non è più tornato quello di prima.

Marquez si è fratturato l’omero, ma un rientro prematuro in pista pochi giorni dopo l’operazione, ha scatenato una serie di incubi e nuovi interventi. Dopo essersi operato per tre volte, Marc è tornato in azione, ma il dolore era troppo grande e si è visto costretto a sottoporsi ad un quarto intervento nel 2022.

"Ora sto bene", ha detto Marc quando gli è stato chiesto delle sue condizioni attuali. "Se me lo avessi chiesto sei mesi fa…il ritiro sarebbe stato un'opzione importante. Ora sto bene, non c'è dolore”. Marquez si è soffermato sulla sua stagione 2021, in cui il dolore ha prevalso sulle vittorie: "Piangevo quando vincevo, non riuscivo a sorridere. Vieni dall'alto, dall'essere nella gloria, al vedere l'inferno. Venivo da una carriera sportiva che sembrava quella di un supereroe. Ora vincere è di nuovo una festa", ha aggiunto ottimisticamente, pur riconoscendo che si tratta di un trauma che non ha ancora finito di superare: "Lo supererò quando lotterò per le vittorie ogni fine settimana. Ci sono vicino, molto vicino, ma non ancora".

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Gli incidenti e gli infortuni sono stati un tema ricorrente nell'intervista. E sebbene lesioni e interventi siano più che comuni nel motociclismo, nel caso di Marc sono diventati quasi una routine quotidiana. "Sono stato in un letto d’ospedale per cinque inverni", ha ricordato, sottolineando gli anni in cui ha avuto problemi a entrambe le spalle (2018 e 2019). Ha anche ricordato i suoi episodi di diplopia, ricorrenti nelle ultime due stagioni, e anche se sembra esserseli lasciati alle spalle, ha avvertito che sono ancora presenti: "Se sbatto la testa possono tornare. È una lesione che sta lì”.

Risto voleva capire perché ci fossero così tanti incidenti e gli ha chiesto del fattore moto. La Honda non sta attraversando il suo periodo migliore e l'assenza del suo pilota di riferimento non ha aiutato la RC213V a essere all'altezza del compito. "Devo correre più rischi se mi danno una moto peggiore. E più rischio equivale a più incidenti", ha detto. "La moto ora può vincere le gare, ma non lottare per il mondiale". Ha anche approfittato del dardo di Risto per mandare un messaggio al costruttore giapponese: quando gli è stato chiesto se pensava che Honda si stesse impegnando abbastanza, Marc ha risposto con un più che rivelatore "sì, ora". 

"A 29 anni si corrono gli stessi rischi che si correvano a 20, ma si sa meglio quando rischiare", ha continuato il pilota della Honda. "All'ultima gara di Valencia mi sono sentito di rischiare. Ho accettato il rischio: o salgo sul podio o mi schianto. Non vedere il rischio può essere un pregio o un difetto. Devo spingere me stesso a vedere il rischio".

A un certo punto del programma, Risto Mejide ha elogiato il carattere di Marquez, sempre più marcato con il passare degli anni. "Ci sono sempre meno persone che mostrano il loro carattere senza preoccuparsi di ciò che pensano", ha commentato Marc. "L'unica spiegazione che riesco a trovare è quella dei social media. Prima non si ricevevano i commenti delle persone, ora sì. Ci sono stati dei momenti, ma ora non mi interessa quello che la gente mi dice", ha aggiunto, rivelando poi che usa solo Instagram e che un community manager si occupa di gestire il resto dei suoi network.

Guardando al futuro, Marquez ha detto di essere ancora ossessionato dalla vittoria e che la sua vita al di fuori del circuito è insipida. "Vivere mi annoia. Al momento, la mia passione e la mia ossessione sono le moto. Sono attratto dalla felicità dopo aver vinto, anche perché ho un gruppo con cui festeggiare”. Il catalano ha raccontato i dettagli della sua vita quotidiana e della sua routine e ha ammesso che nel bel mezzo della stagione è "difficile" sopportarlo, cosa che suo fratello, Alex Marquez, ha confermato nella sua breve apparizione.

Risto Mejide ha voluto esplorare anche uno degli aspetti più delicati della sua carriera sportiva: il rapporto con Valentino Rossi. Come ha recentemente dichiarato nel programma di Joaquín Sánchez, il catalano non prevede una possibile riconciliazione con il Dottore, con il quale non parla dall'incidente del Gran Premio d'Argentina 2018 (quando entrò nell'ultima curva del circuito e fece finire a terra il pilota di Tavullia).

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