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MotoGP | Marquez: “Per il futuro si deve scegliere lo show o la prestazione”

Marc Marquez arriva senza grandi aspettative al Gran Premio d'Italia, tuttavia sfrutterà l'appuntamento del Mugello come banco di prova. Uno sguardo poi va anche al futuro, per una MotoGP che prenda una direzione in base a ciò su cui vuole puntare.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Dopo una Le Mans decisamente complicata per Marc Marquez, arriva il momento del Gran Premio d’Italia, su un tracciato, quello del Mugello, che storicamente non è mai stato uno dei preferiti dello spagnolo. Il pilota Honda infatti, pur avendo ottenuto ottimi risultati in passato, ha sempre faticato per il suo stile di guida non particolarmente congeniale alla conformazione della pista.

Tuttavia l’appuntamento del Mugello rappresenta per Marquez un punto chiave della stagione, perché è il primo dei due weekend di gara consecutivi in cui potrà continuare a macinare chilometri in sella alla nuova RC213V senza far trascorrere troppo tempo. La moto rinnovata e un fisico non ancora al pieno della forma fisica sono uno scoglio importante per l’otto volte campione del mondo, che vede nella tripletta Mugello-Barcellona-test al Montmelo un bel banco di prova.

“Sto lavorando su me stesso, parlo sempre con il mio staff, con i miei medici, proviamo a migliorare”, afferma Marquez. “Sono migliorato, ma la moto non ha aiutato. Quando non sei veloce, spingi di più sulla moto e ti stanchi di più. Ma ci stiamo lavorando, è anche vero che questo periodo di due gare di seguito con i test di Barcellona saranno importanti, così come il periodo della gara di Misano, del test di Misano e della gara di Aragon. Ora provi quello che userai nelle prossime gare, a Misano proveremo cose per il prossimo anno”.

Le aspettative in vista del Gran Premio d’Italia non sono elevatissime per il pilota Honda, che si ritrova a lottare con una moto che dà risultati imprevedibili e contro ogni pronostico: “Lo scorso anno il Mugello è stato uno dei circuiti dove ho faticato di più, è un tracciato molto impegnativo, ma sono curioso di vedere come si comporterà la nuova Honda nelle curve veloci e di lunga percorrenza. Domani già dalla prima sessione di prove libere capiremo quale sarà il nostro livello. Su questa pista in passato ho faticato per il mio stile di guida, anche se ho ottenuto grandi risultati. Ma con questa nuova moto la situazione è completamente diversa, perché nelle piste in cui ero forte ho faticato, mentre in altre, come il Qatar, dove dovevo faticare, abbiamo avuto un gran weekend. Non so dove saremo, né come dovrò adattarmi”.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Infine Marquez risponde alle domande dei giornalisti sul futuro della MotoGP, della direzione da prendere per renderla attrattiva. I sorpassi scarseggiano e lo spettacolo viene a mancare, nonostante Marc non si senta la persona più adatta per prendere decisioni, offre il proprio punto di vista: “È impossibile arrivare a una decisione unanime, perché come sempre c’è una competizione e chi ha un buon motore, vuole puntare su quello, chi invece punta sull’aerodinamica, vuole proseguire su quella strada, e così via. Ma questo non è il nostro lavoro, ognuno può avere la propria opinione. Però spetta al Campionato e ai costruttori capire la direzione da prendere. Preferisce avere più prototipi o predilige di più lo spettacolo, con sorpassi e gare di gruppo?”.

"Io sono d'accordo sul fatto che sia necessaria un minimo di aerodinamica, perché raggiungiamo velocità molto elevate ed è più sicura. Altre cose sulle moto sono necessarie, il traction control per esempio. Ma dobbiamo capire che servono regole chiare e dei limiti minimi. Altrimenti, così facendo siamo sempre più veloci, ma la gente da casa non se ne renderà conto se miglioriamo i tempi di un secondo e mezzo o due. Chiaramente preferisce vedere lo spettacolo, come quello che abbiamo visto lo scorso weekend in Superbike all'Estoril. Dal divano, io mi sono divertito a vedere Rea e Razgatlioglu. So che non è facile, ma penso che serva arrivare a un compromesso. Se dipendesse da me e dovessi scegliere io, toglierei l’holeshot posteriore”, conclude Marquez.

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