MotoGP | Marquez pensa di rompere con Honda? Ecco gli indizi
Anche se Marc Marquez ripete costantemente di avere un contratto con Honda per il 2024, diversi indizi portano a pensare che lo spagnolo programmi un’uscita che il marchio giapponese prova a evitare con un piano di incorporazioni messo in marcia in Austria.
Sono diversi mesi che Marc Marquez misura molto le sue parole affinché nessuno possa accusarlo in futuro di essere stato bugiardo. Nelle ultime settimane, la domanda che più volte gli è stata posta dai giornalisti è la seguente: “Continuerai a correre con Honda il prossimo anno?”. Stessa domanda, stessa risposta. “Ho un contratto”, risponde il catalano, che non cambia la risposta e gira intorno a un fatto innegabile: il suo accordo con la Casa dell’ala dorata scade alla fine della prossima stagione, anche se questo non implica necessariamente che lo porti a termine.
In questo senso, HRC ha affermato tramite il suo presidente Koji Watanabe che se il #93 manifesta la propria intenzione di rompere il suo vincolo un anno prima del previsto, non glielo impediranno: “È evidente che ci piacerebbe che continuasse con noi. Ma, alla fine, è lui che decide. Se vuole andare via non lo tratterremo”.
Chiaramente, Honda ha paura che la punta di diamante del suo progetto in MotoGP, vincitore di sei dei sette titoli messi in palio tra il 2013 e il 2019, vada via. La causa sarebbe da attribuire alle attuali circostanze: la moto è in decadenza e una gara sì e l’altra pure e viaggia nelle retrovie della griglia. Il nuovo stato delle cose stabilito dai marchi europei, capitanati da Ducati, ha fatto sì che il divario tra queste e le giapponesi (Honda e Yamaha) crescesse esponenzialmente durante la stagione. Queste differenze, combinate con la superbia di HRC che vive aggrappata a una metodologia di lavoro ormai obsoleta, hanno portato come risultato la stanchezza di Marquez.
È molto tempo che il pilota di Cervera segnala il test dopo il Gran Premio di San Marino, che si svolgerà la prossima settimana, come data chiave che indicherà dove si dirigerà il futuro. Lunedì, Honda porterà in pista la prima versione della RC213 che ha progettato per il 2024. Tuttavia, il nocciolo della questione non passa più dalla moto che debutterà a Misano, perché la sensazione più diffusa all’interno del box Repsol è di totale scetticismo: nessuno pensa che sia il cambio di concetto che tutti i piloti Honda, senza alcuna eccezione, reclamano da un’infinità di tempo.
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Motorsport.com ha appreso che HRC già sa che la condizione che Marquez ha posto per rimanere è la contrattazione di personale tecnico specializzato nelle aree chiave della moto. In altre parole, ingegneri, molti di loro europei, che hanno permesso a Ducati, Aprilia e KTM di compiere un salto di qualità enorme. In queste conversazioni si è arrivati al punto di far uscire il nome di Gigi Dall’Igna come obiettivo, per quanto sia difficile che il “padre” della generazione attuale della Desmosedici possa abbandonare la Casa di Borgo Panigale. KTM, per esempio, ha ingaggiato un paio di anni fa Fabiano Sterlacchini, che allora era stato il braccio destro di Dall’Igna in Ducati. Massimo Rivola, CEO di Aprilia, è arrivato dalla Formula 1 con diversi rinforzi, e la maggior parte degli ingegneri di Suzuki, gran parte italiani, sono stati assorbiti da KTM una volta confermato l’addio al Mondiale della Casa di Hamamatsu.
Alberto Puig, team manager Honda, è immerso in questi giorni nella ricerca, dopo aver ricevuto l’approvazione da parte dei vertici. Nelle ultime gare l’ex pilota si è riunito periodicamente con alcuni tra i dirigenti più influenti di Honda per provare a convincerli della necessità di “andare a pescare” in altri team e provare in questo modo a trattenere Marquez. Il tutto con la supervisione di Watanabe (HRC), che lo scorso fine settimana era a Barcellona.
Fino al Mugello si è avvicinato Shiniji Aoyama, il secondo dirigente di più alto rango di Honda Motor. A Silverstone, Puig si è riunito con Hiraku Tsukamoto, massimo responsabile del reparto a due ruote, che era anche in Austria. Lì al Red Bull Ring, lui ha dato l’ok per buttarsi nel mercato degli ingegneri. Vale la pena sottolineare che questo cambio di criterio di Honda si è accelerato dopo che Marquez ha deciso di non correre al Sachsenring la domenica, dopo aver accumulato cinque cadute in due giorni e mezzo di prove. Arrivati a questo punto, il problema è lo scarso margine di manovra che ha Puig, sia per quanto siamo in avanti nella stagione, sia per la difficoltà di convincere le persone a cui ha puntato.
Se teniamo in considerazione tutto ciò, la logica porta a pensare che Marquez stia preparando il terreno per avere a portata di mano un’alternativa a Honda in vista del 2024, che decida di andar via o meno. Ancora una volta, la maggior parte degli indizi lo portano verso un box, quello di Gresini. Indipendentemente dal fatto che lì corra Alex, suo fratello minore, non è normale che una Ducati, una delle moto più ambite della griglia, ancora non abbia un proprietario.
Ancora di più se pensiamo che sia l’arrivo di Franco Morbidelli in Pramac sia la conferma di Luca Marini in VR46 sono praticamente date per confermate da entrambe le parti. Invece, quella moto che ora è nelle mani di Fabio Di Giannantonio, è stata negata a tutti coloro che l’hanno richiesta: Jake Dixon e Tony Arbolino, che hanno rinnovato i loro contratti in Moto2 con Aspar e Marc VDS rispettivamente. Tutto sembra indicare che nemmeno Diggia verrà riconfermato, dato che sembrerebbe in conversazioni avanzate con Fantic per tornare nella classe intermedia.
A tutto ciò bisogna aggiungere anche il silenzio da parte dei vertici di Gresini e la cosa più conclusiva: l’inquietudine che c’è in Ducati, che inizia a considerare come una possibilità reale il fatto che Marquez approdi alla struttura di Faenza in sella ad una delle Desmosedici. “Con Gresini, è il team che deve decidere chi ingaggiare. Noi, chiaramente, possiamo consigliare, ma questo è tutto”, aveva dichiarato Paolo Ciabatti, direttore generale Ducati. Lì sono consapevoli del clamore che l'arrivo di Marquez potrebbe provocare tra i piloti, attualmente in totale armonia.
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