MotoGP | Marquez: "Il test è prima per me, poi per Honda”
Marc Marquez sottolinea che sale in moto martedì perché è completamente sicuro di farlo e afferma che saranno le sensazioni che gli trasmetterà il braccio che determineranno il ritorno alle gare.
Marc Marquez, che due settimane fa è tornato a farsi vedere in un paddock al Red Bull Ring, ha risposto alle domande dei giornalisti questo sabato a Misano, poco dopo aver ricevuto l’approvazione dei medici del mondiale MotoGP per salire sulla Honda martedì, in occasione della prima delle ultime due giornate di test collettivi del 2022.
Lo spagnolo, che non sa se girerà mercoledì – “dipenderà da come mi alzo”, ha affermato – si moostra soddisfatto del processo di recupero che sta facendo, da quando il 2 giugno si è sottoposto alla quarta operazione all’omero destro. Tre mesi dopo l’intervento alla Clinica Mayo di Rochester, in Minnesota, Marquez ha confermato che le sue sensazioni sono sensibilmente migliorate rispetto a quelle che gli aveva trasmesso il braccio dopo il terzo intervento, che ha portato alla rotazione di un 34% dell’osso che si congiunge con il braccio. Questa limitazione fisica non c’è più, per quanto i muscoli della zona avranno ancora bisogno di allenamento per tornare a guidare normalmente. I chilometri che accumulerà a partire da ora saranno determinanti sia per il suo stato fisico sia per Honda, che ha chiarito di aver bisogno di Marquez per indirizzare lo sviluppo del prototipo 2023.
“L’obiettivo del test è mettere alla prova me stesso. Se sto bene, poi sarà per Honda”, ha affermato l’otto volte campione del mondo, che questa settimana ha girato due giorni al Motorland con una sportiva, prima di decidere di volare a Misano questo venerdì. Sul suo stato reale, Marquez ha insistito sul fatto che questi test hanno dimostrato che non è in condizione di guidare come vorrebbe o come faceva prima dell’infortunio. Allo stesso tempo, ad Aragon ha potuto verificare che molto probabilmente potrà riuscirci con il lavoro.
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
“Ancora non riesco a guidare come prima. Prima dell’operazione volevo collocare il braccio in un modo ma non ci riuscivo perché avevo una limitazione. Ora invece riesco ad arrivare a questa posizione”, ha descritto il catalano. “La riabilitazione va bene, ma i muscoli hanno bisogno di tempo. Oltre a questo, bisogna tenere in considerazione il fatto che ho vissuto un anno e mezzo con una rotazione del 34% sul braccio. il dottore mi dice che l’ultimo passo sicuramente lo farò quest’inverno”.
“Torno perché i medici mi dicono che è sicuro al 100%. Guidando vedrò come mi trovo, perché forzerò e mi renderò conto di come reagisce il mio corpo. È sul tavolo anche la possibilità che io debba fermarmi in qualsiasi momento”, ha proseguito il pilota di Cervera.
Sulla data del ritorno, il portacolori Honda ha affidato tutto alle sensazioni che gli trasmetterà il braccio, anche se ha messo in chiaro alcune cose. Prima di tutto, se considera possibile tornare ad Aragon fra due settimane, lo farà. Una volta rientrato, la sua idea è quella di correre fino a fine stagione.
“Quello che mi interessa ora è accumulare chilometri. Il mio obiettivo è tornare ad essere competitivo, cosa che sono stato fino a quando il fisico mi ha limitato. Quando tornerò sarà per correre tutte le gare. Ho spinto per questo test perché è molto importante, più per me che per Honda. Se posso correre ad Aragon, lo farò. Ma se non mi vedo in condizioni di farlo, allora no”, ha ribadito Marquez.
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