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MotoGP GP d'Indonesia

MotoGP | Marquez: "Honda, è un arrivederci, ma cerco nuovi stimoli"

Alla vigilia del Gran Premio dell'Indonesia, Marc Márquez rivela che la decisione di lasciare Honda per correre con il team Gresini è la più difficile della sua carriera. Ma doveva farlo per cercare nuovi stimoli e pensare a se stesso. Nella conferenza di Mandalika si apre raccontando queste ultime settimane e cosa lo ha spinto a decidere di cambiare.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Vinca o non vinca, Marc Marquez è sempre il vero protagonista. Con ragione di esserlo, perché anche alla vigilia del Gran Premio dell’Indonesia la MotoGP parla solo di lui, di nuovo. Nella mattina italiana è arrivata l’ufficialità dell’arrivo dell’otto volte campione del mondo al team Gresini. A commentare la grande novità di mercato è lo stesso pilota, che ai microfoni della stampa si sbottona finalmente raccontando il periodo tosto: “È stata una decisione estremamente difficile, la più dura della mia carriera. Interrompere un rapporto di 11 anni, così vincente è stato complicato, la scorsa settimana è stata molto dura a livello emotivo, perché tutto il mio staff, gli amici, la famiglia sono in quel box”.

Marc spiega poi i motivi che l’hanno portato a scegliere il team Gresini, decisamente l’opposto del colosso Honda: “Avevo bisogno di un cambiamento per tornare a divertirmi in pista, perché se non lo faccio non avrebbe senso per me continuare la mia carriera. Invece io voglio continuare ancora per molti anni. Il primo obiettivo è quello di cercare di divertirmi ed è per questo che ho scelto il team Gresini, perché è una grande famiglia, ora ha la moto migliore sulla griglia e mio fratello fa parte del team. Quindi sarà una grande sfida per me e per la squadra. Ma hanno già ottenuto degli ottimi risultati con Alex e con Enea Bastianini in passato. Sarà un grande cambiamento a tutti gli effetti e cerco di sorridere di nuovo sotto il casco, se sorrido tutto il resto verrà”.

Era ormai molto tempo che si speculava sul futuro di Marquez, pedina fondamentale del mercato piloti MotoGP. Ora che tutto è chiaro, è inevitabile chiedere che racconti gli step della sua decisione: “La decisione l’ho presa martedì scorso. Ma la situazione più semplice era quella di restare in Honda, con tutto sotto controllo, uno stipendio lauto…ma volendo prendermi cura di me stesso e della mia carriera, dovevo trovare una nuova sfida. E il posto migliore per me era il team Gresini”.

“È vero che nella prima parte della stagione ero competitivo, ma non in senso buono, perché prendevo troppi rischi”, prosegue parlando delle difficoltà Honda. “Sto affrontando la seconda parte di quest’anno con un approccio diverso, corro rischi ma non allo stesso modo che nella prima parte di campionato. Poi ci sono stati tanti infortuni, è stato difficile. Quando sei infortunato, vivi un momento difficile, non puoi prendere una decisione. Devi avere pazienza. Poi nella seconda parte della stagione abbiamo intrapreso delle discussioni con Honda e gara dopo gara è stato estremamente difficile, perché ogni weekend anche il mio approccio mentale è cambiato in parte. In quel periodo però ho iniziato ad allacciare i rapporti con il team Gresini. A loro ho detto ‘non voglio promettere nulla, non posso firmare nessun contratto. Se volete aspettarmi, fatelo’”.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

A Misano, in occasione dei test, aveva anche dichiarato di avere tre opzioni. Honda, Gresini e un anno di pausa? Non l’ha mai rivelato, ma svela anche altro: “Prendermi un anno di pausa era una delle possibilità, perché correre senza divertirmi per me non ha senso. Avevo opzioni diverse, non le rivelerò perché rispetto tutti i team e le opzioni. Ma ad aspettarmi sono stati i ragazzi di Gresini, non avevo promesso nulla, ma loro hanno giocato l’azzardo. Poi martedì ho deciso in nottata, mercoledì c’è stata la telefonata in Giappone e ho deciso quella che era la migliore opzione per me. Ho detto che c’era bisogno di tempo, di mettere tanti soldi sulla moto. Un costruttore ha tempo, ma noi atleti no. Se perdi un anno, è uno di meno della carriera. Ora voglio guardare avanti per concludere al meglio la mia carriera con Honda, dove ho vinto tanti titoli in 11 anni. Poi scopriremo il futuro con il nuovo team e la nuova moto”.  

“La decisione non era chiara, sembra che negli ultimi due mesi io abbia giocato con tutti voi. Però parlando onestamente, ogni settimana la situazione cambiava. Anche a Misano, quando ho mostrato quel video, in quel momento ero quasi al 90% sicuro di restare in Honda, anche al di là del test. Poi la situazione è cambiata ed è stato estremamente difficile, ma poi ho preso la decisione, martedì sera ho chiamato il mio manager, la mia famiglia e ho detto ‘domani chiamerò in Giappone e troverò un accordo’. Ora io credo che debbano lavorare con pazienza, mettere tutto il budget per migliorare la moto passo dopo passo. Con il tempo sarà più semplice”, afferma.

Il dubbio ora sorge spontaneo: Marc si porterà con sé la sua squadra di fiducia o dovrà adattarsi allo staff che fino ad ora è di Fabio Di Giannantonio? Su questo non è sicuro nemmeno lui: “Siamo ancora in discussione, perché solo stamattina abbiamo firmato con Gresini. Abbiamo iniziato mercoledì scorso a parlare, perché prima non volevo avere alcuna distrazione. Uno dei grandi motivi, forse il dubbio più grande, era legato al mio team. Ma abbiamo parlato in maniera molto profonda con tutti loro. Alla fine, sono miei amici e mi hanno consigliato da amici, non da membri della stessa squadra. Parlare con loro mi ha aiutato molto a prendere una decisione. Ho badato a me stesso. Sto cercando di portare almeno un meccanico, non penso che sia un problema, ma non posso portare tutto il mio team perché non voglio distruggere il team Honda e non voglio distruggere Gresini, che sono una grande famiglia. Devo essere io ad adattarmi”.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Photo by: Honda

“Per me l’unica opzione era un contratto di un anno e spiego perché: quando sei in un momento difficile, hai dei dubbi anche su te stesso. Ho deciso di passare a un team familiare perché sentivo di voler tornare agli inizi, a quell’atmosfera di un team familiare con una buona moto, che ora è in testa al campionato. Dopo tanti anni, non sarà semplice cambiare, ma guardo sempre al sorriso e alla motivazione di venire in pista. Le ultime gare sono state alcune delle mie migliori, perché quando sono in pista dimentico i problemi, ma voglio divertirmi e trovare motivazione per venire qui e trascorrere tempo in pista”, sostiene con fermezza Marc.

Ora è arrivato anche il momento di porsi un’altra domanda. Chi sarà il sostituto di Marc? Tante sono le voci anche in questo caso, ma nulla è confermato. Il pilota però non ha voluto mettere bocca su questo aspetto: “Non voglio discutere di questo punto. Ovviamente ci sono alcuni buoni nomi disponibili, ma sono voci. Ho già capito che di 100 voci che si sentono, solo una è vera. Quale sia in questo caso non lo sappiamo. Io però auguro il meglio a Honda, per quanto mi riguarda non è un addio, ma un arrivederci. Presto o tardi ci rivedremo, spero che i nostri futuri si incrocino di nuovo nei prossimi anni”.

Così, dal prossimo anno i due fratelli Marquez tornano ad essere compagni di squadra come era avvenuto nel 2020 nel team Repsol (di fatto solo una gara per l’infortunio di Marc a Jerez): “Mio fratello può darmi delle informazioni, ma non più di tanto, perché alla fine è una mia responsabilità. Abbiamo parlato più del team, che è fatto di amici. Non della moto, perché poi ogni pilota ha uno stile di guida diverso, ora ci sono piloti più giovani che ora vanno anche più veloci di me al momento! La mia sfida è cercare di arrivare vicino a loro, stare subito al loro livello sarà difficile, ma pian piano cercherò di lavorare. Ho cercato di capire la performance della moto, ma anche il team e la situazione che ho. Nella mia testa sono l’unico a sapere ciò di cui ho bisogno”.

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