MotoGP | Marquez: "Cado nelle curve lente, ma non mi fido in quelle veloci"
Marc Marquez è caduto in entrambe le sessioni della prima giornata di prove del Gran Premio d'Australia, nella quale ha chiuso al 16° posto. Ora il conteggio delle cadute stagionali del pilota della Honda è salito quindi a quota 25.
Abituato ai record positivi, quest'anno Marc Marquez è in procinto di superare il suo record di cadute in una singola stagione (27 nel 2017), avendo raggiunto quota 25 nel venerdì di Phillip Island, quando mancano cinque round alla conclusione della stagione.
Marquez è caduto al mattino nella FP1 e nel pomeriggio è caduto di nuovo alla curva 10, lo stesso punto in entrambe le occasioni, una curva lenta, dove ha provato anche ad evitarne una, ma senza successo.
Non avendo buone sensazioni, Marquez ha provato a mettersi alla ruota di Jorge Martin nel turno pomeridiano, per cercare di entrare in Q2, come aveva fatto nelle ultime gare, ma questa volta non è riuscito a tenere il passo del pilota del Prima Pramac Racing ed è rimasto fuori.
Questo sabato, dunque, il pilota della Honda potrebbe avere una giornata molto impegnativa, poiché se dovesse riuscire ad entrare nella Q2, anche se ora sembra molto difficile, dovrebbe completare un turno di libere, due sessioni di qualifiche ed una gara lunga, dato che il programma è stato cambiato a causa dell'allarme meteo previsto per domenica.
"Credo che il cambio di programma sia una buona cosa, perché in questo modo si evita il problema della domenica. Alla fine, anche il format non cambia molto", ha detto il pilota della Honda, che nelle prove del pomeriggio ha deciso di girare senza le pinne in stile "Pokemon" sul codone della sua RC213V.
"Il cambiamento potrebbe influenzare un po' la scelta del pneumatico posteriore, perché non sappiamo esattamente quando calerà", ha spiegato.
La valutazione di Marc sulla giornata è stata molto in linea con gli ultimi tempi. "La sensazione generale non è positiva. Spingo nelle curve lente e quelle veloci mi limito a percorrerle. E' così che sto andando. Nelle curve lente cado, ma è molto più sicuro. In quelle veloci non mi trovo ancora", ha affermato.
Mentre le Honda di Marquez (16°), Joan Mir (18°) e Takaaki Nakagami (21°) sono molto indietro, ancora una volta Rins, in sella ad una moto del Team LCR e al rientro dall'infortunio, sembra riuscire a fare qualcosa meglio, con il 12° tempo a meno di due decimi dalla Q2.
"Sta guidando in modo molto diverso, ma molto bene con questa Honda. Ma il nostro livello è abbastanza vicino. Al momento non ho fatto molti confronti, questo pomeriggio li farò per capire. Ma il tempo sul giro è solo di un decimo più veloce. Io ho seguito qualcuno, lui ha seguito qualcun altro, quindi non è il modo di fare il tempo sul giro. Ma sul passo di gara siamo abbastanza simili", ha spiegato Marquez.
Il nativo di Cervera, che la prossima stagione guiderà una Ducati del Gresini Racing, dopo la caduta di domenica scorsa a Mandalika aveva già detto "una in meno", facendo riferimento alle gare che mancano alla fine.
"Non ho troppa fiducia, e anche la caduta non mi ha aiutato in questo senso. Questo è un circuito con curve molto veloci e la fiducia gioca un ruolo fondamentale", ha concluso l'otto volte campione del mondo.
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