MotoGP | Marini sfiora la Q2: "Più facile arrivare al limite con la nuova aero"
Il pilota italiano è arrivato davvero ad un soffio dal riuscire a portare la Honda in Q2, chiudendo al 12° posto la prima giornata del Gran Premio d'Indonesia, ma ha esaltato il passo avanti fatto dalla RC213V con il nuovo pacchetto aerodinamico, che gli ha permesso di arrivare vicino al record che aveva realizzato nel 2023.
Luca Marini, Repsol Honda Team
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Luca Marini era il detentore del record del tracciato di Mandalika, un 1'29"978 che aveva firmato lo scorso anno, quando guidava la Ducati della VR46, conquistando la pole position del Gran Premio d'Indonesia di MotoGP. Ai big del Mondiale è bastata la giornata di venerdì per farlo crollare, anche se per appena tre decimi. La cosa davvero inattesa, però, è che con il suo 1'30"096" ci sia arrivato davvero vicino anche il pilota marchigiano, che quindi ha confermato la crescita della Honda, pur chiudendo 12° e mancando di una manciata di millesimi l'accesso diretto alla Q2.
"Qui i distacchi sono tutti molto ravvicinati, quindi se riesci a fare un buon giro ti porti nelle posizioni veramente in alto. E' un peccato, perché è mancato davvero poco per entrare in Q2. Quello sarebbe stato molto bello, ma fa parte del nostro processo di crescita ed ora dobbiamo concentrarci sul cercare di migliorare ancora un po' la moto per riuscirci", ha detto Marini a fine giornata.
Quando poi gli è stato domandato se dipenda dal feeling speciale che ha con il tracciato dell'isola di Lombok, ha chiarito che il merito è principalmente dello step che ha fatto la RC213V con l'ultimo aggiornamento aerodinamico che è stato introdotto nel test tra le due gare di Misano.
"No, perché è andato forte anche Zarco. Il nostro pacchetto è migliorato tantissimo e ora anche io riesco a sfruttarlo di più come pilota. Il limite della moto è molto più in alto e per me è più facile arrivarci. E' stato un venerdì molto positivo per noi, perché la moto funziona molto bene anche su un circuito completamente diverso da Misano. Come sempre, però, abbiamo sofferto molto con il grip posteriore", ha spiegato.
Luca Marini, Repsol Honda Team
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
"L'aerodinamica è la cosa che ci ha permesso di fare lo step più grande, perché ora abbiamo molto più feeling in inserimento di curva e la moto gira di più. Credo che ora siamo molto forti su questo aspetto. Non ancora al livello della Ducati, ma non siamo affatto male. Dobbiamo ancora migliorare in uscita di curva, trovando un po' di grip al posteriore, ma questo è il solito problema di sempre della Honda", ha aggiunto.
Provare ad andare in Q2 non sembra troppo una pazza idea, anche se non mancheranno gli avversari agguerriti: "Domattina sarà importante provare a fare un giro perfetto per entrare in Q2, anche se non sarà semplice perché c'è anche Alex Marquez in Q1 e la Ducati il sabato mattina fa sempre un grande step. Ma anche Aleix Espargaro, che oggi ha avuto un po' di problemi, ma credo che abbia la velocità per entrare. Poi c'è Brad Binder, che ormai ha fatto un gran numero di Q1, ma alla fine riesce sempre a passare il turno".
Infine, si è soffermato sul dilemma che ha caratterizzato il venerdì di un po' tutti i piloti: la scelta della gomma davanti. "Non sarà per niente semplice. Forse per la gara lunga è meglio la dura, ma per il time attack mi piace di più la morbida, anche se forse è un po' troppo soffice per noi, quindi dobbiamo un po' sistemare il setting per sfruttarne tutto il potenziale".
"Con la soft, la moto è più facile da inserire, mentre con la dura devi forzarla un po'. Però in frenata c'è molto più supporto, soprattutto andando verso la curva 16. Quindi, tra il caldo e la possibilità di stare dietro ad altri piloti, per la gara dovrebbe essere meglio la dura", ha concluso.
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