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MotoGP GP d'Indonesia

MotoGP | Marini rivela: "2°, ma stamattina mi ero fatto male"

Luca Marini ha firmato il secondo posto nella Sprint di Mandalika dietro al leader del Mondiale Jorge Martin. Una grande prestazione, perché arrivata dopo un infortunio patito in Q2 stamattina.

Luca Marini, VR46 Racing Team

Una possibile vittoria sfumata per un soffio. Luca Marini ha colto un grande secondo posto nella Sprint del Gran Premio d'Indonesia della MotoGP nonostante la recente frattura alla clavicola rimediata nella Sprint in India, battuto solo dal pilota del momento, Jorge Martin.

Il pilota del team Mooney VR46 è stato autore di una gara molto buona, sebbene fosse rallentato da diversi problemi fisici che si porta dietro da tempo e da uno sorto nel corso delle qualifiche che sono andate in scena nella nottata italiana tra venerdì e sabato.

A spiegare cosa sia successo è stato proprio Marini, che al termine della splendida Sprint di cui è stato protagonista ha rivelato l'inconveniente sorto questa mattina.

"E' stata veramente dura. Il problema è stato questa mattina in Q2. Quando ho affrontato il cambio di direzione tra curva 7 e curva 8 ho spinto sul manubrio e ho sentito un 'crack'. Mi sono fatto male. A quel punto da quando ho finito le interviste fino a 3 minuti prima di cambiarmi e rimettere la tuta ho fatto fisioterapia per sciogliermi un po' i muscoli", ha dichiarato il pilota italiano al termine della Sprint.

"Ieri non stavo così male, ma dopo il giro in qualifica fatto stamattina mi sono sentito veramente male. Un po' siamo riusciti a limitare i danni, ma avevo così tanto dolore da non avvertire nemmeno il caldo. Faticavo molto nelle curve a sinistra soprattutto, infatti ho quasi perso il posteriore in una di quelle all'ultimo giro".

"Non ero efficace, non ero posizionato bene sulla moto. Peccato perché la moto andava veramente bene. Oggi avremmo potuto vincere, ma va bene così. Non sono nella mia condizione migliore. La cosa positiva è che dal test di Misano abbiamo fatto passi avanti molto grandi, ora sono molto più a mio agio con la moto, anche in India ero velocissimo e credo che lo saremo anche nelle prossime gare".

Marini, dopo essersi liberato dell'Aprilia di Maverick Vinales, sembrava avere il passo giusto non solo per raggiungere Jorge Martin, ma anche per mettere in discussione la sua vittoria. Negli ultimi 2 giri è riuscito a portarsi a 3 decimi dal pilota del team Pramac, ma alla curva 13 ha perso il posteriore della sua Ducati Desmosedici GP22 e ha dovuto accontentarsi della pur eccellente seconda posizione davanti al compagno di squadra Marco Bezzecchi.

Luca Marini, VR46 Racing Team

Luca Marini, VR46 Racing Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

"Negli ultimi giri mi ero messo in testa di andare a riprendere Martin, perché avevo visto che aveva calato il ritmo e avevo l'opportunità di vincere. Oggi sapevo di dover rischiare tutto per portare a casa la vittoria perché la mia strategia per domani sarà completamente diversa. Ho provato, ma la gomma al posteriore si scalda tanto e all'uscita di curva 12 ho avuto tanto spinning".

"Alla 13 avevo un po' troppo freno ed è scivolata, l'ho quasi persa. Sono riuscito comunque a tenerla e non me lo aspettavo perché non sto bene. Però sono stato molto contento di essere riuscito a tenerla, perché in queste condizioni non è semplice. Si rischia di cadere davvero".

Nella giornata di ieri, Marini era apparso in difficoltà. Una questione di preparazione delle nuove gomme Michelin portate in Indonesia, risolta nella notte grazie all'analisi della gomma e della moto. Serviva un modo differente di scaldare la gomma prima del giro veloce, ma anche qualche modifica per adattare meglio la Rossa alle nuove carcasse. Il team Mooney VR46 ha fatto un lavoro eccellente, portando Marini a esprimersi al massimo sia nelle qualifiche di questa mattina che nella Sprint, in cui ha portato a casa un doppio podio significativo.

"Michelin ha portato gomme nuove qui a Mandalika (le posteriori) con una carcassa diversa. Ma non ci spiegano molto bene come sono fatte. Siamo noi che dobbiamo capirle, analizzarle bene anche grazie all'aiuto dei nostri ingegneri e devo dire che anche Ducati da questo punto di vista fa un lavoro eccezionale, dandoci un aiuto importante nella comprensione delle gomme".

"Le gomme che ho messo nelle Libere 2 non sono riuscito a scaldarle. Non si sa perché. Mi hanno detto perché non le ho scaldate bene nel giro di lancio, ma non è vero, perché ho dato davvero tutto in quello per farle arrivare pronte. Però non sono riuscito evidentemente e non hanno mai funzionato. Per 60 minuti potevo usare quelle e ho fatto tanti out-in per provare a scaldarle, ma non ci sono mai riuscito".

"Poi stanotte abbiamo lavorato, abbiamo capito il problema e come sono fatte le nuove gomme. Stamattina sono entrato in pista facendo il giro d'uscita dai box in modo diverso e questo mi ha fatto trovare più fiducia nella moto. Inoltre David ha fatto una modifica alla moto che ci ha fatto fare un bel passo avanti".

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