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MotoGP | Marini: “Puntare al podio è stato l’antidolorifico migliore”

Luca Marini ha sfiorato il podio nella sua gara di casa, il dispiacere di non vedere i tifosi dall'alto al Mugello è stato grande, ma il portacolori Mooney VR46 è soddisfatto del suo stoico quarto posto, ottenuto con grandi battaglie nonostante l'infortunio al polso.

Luca Marini, VR46 Racing Team

Il podio davanti al proprio pubblico è sempre speciale, ma forse al Mugello lo è ancora di più. Ne sa qualcosa Luca Marini, che ha sfiorato l’impresa oggi e ha mostrato un’enorme delusione (in senso buono) nel veder sfumare il sogno di guardare la folla oceanica dall’alto. A dispetto del quarto posto nel Gran Premio d’Italia, il portacolori Mooney VR46 è stato autore di una gara stoica, disputata non al 100% della condizione fisica.

Lo stesso Marini è rimasto sorpreso della sua tenuta fisica, nonostante il polso destro non gli consentisse di esprimersi al massimo, ha dato vita a duelli incredibili per le posizioni di vertice con Alex Marquez prima e Johann Zarco poi: “Ho cercato di andare il più forte possibile, è stata una grandissima gara, non mi aspettavo di riuscire a tenere questo passo. Sicuramente il fatto di partire in prima fila pur non essendo al 100% ha aiutato tanto. Ieri in qualifica ho fatto un giro incredibile e molto di questo risultato in gara è grazie a questo”.

“Ho provato a dare tutto, a gestirmi nei momenti giusti, poi quando mi ha passato Alex Marquez ho cercato di spingere un altro po’, di metterlo un po’ sotto pressione e provare a infilarmi subito. Dopo con Zarco ero un po’ più in difficoltà con la mano, non riuscivo a spingere forte la manopola e quando mi sbacchettava alla San Donato quando ero in scia dovevo frenare un po’ prima. Iniziavo ad avere poca forza e ho dovuto rallentare. Mi veniva da piangere lì per lì perché il podio sarebbe stato un sogno, lo è ancora e rimando tutto alla prossima stagione. Non vedo l’ora di rifare questa gara il prossimo anno perché è veramente magica”, spiega Marini raccontando le sue battaglie in gara.

La gara al Mugello, dunque, è stata tutt’altro che semplice per Marini, che ha corso sotto antidolorifici, ma ha iniziato ad accusare una mancanza di forza fisica verso gli ultimi giri: “Oggi antidolorifici a manetta, ho preso tutto quello che si poteva prendere, infatti non mi faceva male. Per fortuna ci siamo gestiti molto bene, il problema è stato solo che dopo un po’ ho iniziato a perdere la forza. Podio antidolorifico? Tantissimo, finché ero sul podio ancora di più, quando sono passato quarto è calato l’effetto. È stato un duro colpo, ci ho provato in tutti i modi, ma non ne avevo. Poi Johann con le gomme finite è forse il pilota più forte che c’è in MotoGP. Riesce sempre a tirare fuori dei giri incredibili con gomme finite”.

Luca Marini, VR46 Racing Team

Luca Marini, VR46 Racing Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Il pilota di Tavullia ha mancato il podio, ma ci ha tenuto a salutare i tifosi a fine gara, salendo alla postazione del commissario che sventola la bandiera a scacchi: “Volevo semplicemente ringraziare tutti i tifosi, quelli che erano lì nell’invasione di pista, ma anche tutti quelli che erano sul prato e sulle tribune. Oggi sono stati fantastici, finalmente abbiamo rivisto un Mugello pieno, o quasi. È stato un po’ quasi come ai tempi d’oro ed è fantastico per noi piloti. Soprattutto ho visto tanti giovani, è sempre bello cercare di far divertire i ragazzi, mandare un messaggio o qualcosa che possa far passare una bella domenica a tutti come loro lo fanno con noi, perché è un po’ più colorata quando tutte le tribune sono piene”.

Oltre alla forza fisica che nelle ultime fasi di gara è venuta un po’ a mancare, c’è stato un altro punto debole per Marini, su cui ha provato a lavorare anche con il più amato del Mugello, suo fratello Valentino Rossi: “Il mio unico punto debole, a parte la resistenza fisica, è l’ultima curva. Pecco lì questo weekend era magico, aveva qualcosa che nessun altro riusciva ad avere. Ho chiesto dei consigli a Vale, ma lui mi ha risposto ‘io in vent’anni non ho mai imparato a fare l’ultima curva, quindi non ti poso aiutare’. Ci siamo messi a guardare video, telemetria e tutto, ma non ne siamo venuti a capo. Perdevo sempre uno o due decimi all’uscita dell’ultima curva”.

Archiviato il Gran Premio d’Italia, è subito il momento di proiettarsi verso il Sachsenring, in programma il prossimo fine settimana. Non c’è molto tempo per riposare e Marini lavorerà molto di fisioterapia per rimettersi in sesto. Fortunatamente, il tracciato tedesco potrebbe aiutarlo essendo sinistrorso: “Sachsenring fantastica, perché per fortuna c’è solo una frenata a destra, poi tutte le curve sono a sinistra. Quindi mi riposo e sto veramente bene. Spero con la fisioterapia di tornare ad essere al 100% venerdì, perché sinceramente tra ieri e oggi pensavo di fare uno step in avanti. Invece dopo la Sprint non sono migliorate le mie condizioni come invece erano migliorate da venerdì a sabato. Sicuramente domani la mano mi farà male, a farò il massimo per arrivare il venerdì al meglio possibile. Siccome sono tutte curve a sinistra, spero di non avere dolore là”.

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