MotoGP | Marini promuove l'aero Honda: "Era il punto debole, bel primo step"
Nonostante le condizioni fisiche non ancora al top, Luca Marini è sceso in pista nei test di Misano della MotoGP, provando una nuova aerodinamica Honda, che sfrutta un concetto rivoluzionario per il marchio giapponese sulla filosofia Ducati e Aprilia. Le novità sono piaciute al pilota, che userà l'aerodinamica anche a Misano 2.
Luca Marini, Repsol Honda Team
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
La gara di casa è stata tutt’altro che semplice per Luca Marini, costretto a dare forfait nella domenica del Gran Premio di San Marino per la febbre sopraggiunta nella notte di sabato che gli ha tolto ogni energia impedendogli di correre davanti al suo pubblico. Il pilota Honda ha conservato un po’ di forze per scendere in pista nei consueti test che si tengono a Misano dopo il weekend di gara.
Questa giornata si è rivelata particolarmente importante per il portacolori HRC, che nonostante non fosse ancora in ottima forma fisica, ha portato in pista una carena con un concept completamente nuovo che esaspera la ricerca dell’effetto suolo e che riprende la filosofia di Aprilia e Ducati.
“Sto ancora molto male, non ho energie”, ha spiegato Marini parlando con i giornalisti. “Almeno la febbre non c’è più, ma è molto dura. Se guido da solo, senza piloti intorno, mi sento sicuro. È abbastanza tosta, ma devo provare delle componenti importanti per lo sviluppo del futuro, è importante essere qui. Non importa se sei fit o meno, ma almeno sono in grado di fare cambiamenti sulla moto, quindi se sono veloce o meno non fa niente, almeno posso capire la situazione e fornire il miglior feedback possibile agli ingegneri. Anche gli altri piloti faranno più giri di me e condivideranno più informazioni. Spero che facciano gli stessi commenti e seguano le stesse direzioni”.
Nonostante le difficoltà fisiche, il pilota di Tavullia ha promosso a pieni voti la nuova aerodinamica progettata da Honda: “Per me stamattina è stata la cosa più importante. È uno step per provare a far girare meglio la moto. Mi piace, abbiamo diverse specifiche, quindi al momento dobbiamo capire quale sia il compromesso migliore, ma è qualcosa che possiamo provare anche durante le sessioni dei weekend. L’obiettivo è trovare un maggior turning, perché ora tutti lo fanno tutti con l’aerodinamica, Ducati in particolare ha fatto un grande step rispetto allo scorso anno. Credo che gli ingegneri abbiano fatto un ottimo lavoro. Ovviamente è solo il primo prototipo di questo concept, abbiamo margine di miglioramento”.
Moto di Luca Marini, Repsol Honda Team
Foto di: Lorenza Dadderio
La nuova aerodinamica si vedrà già a Misano 2
La soddisfazione di Marini è evidente, tanto che Honda ha deciso di omologare la nuova aerodinamica già per la prossima gara, che sarà sempre a Misano fra due settimane: “Sicuramente proviamo a usarla già a Misano, anche se non sappiamo le quantità. Magari avremo un pezzo a pilota, perché quando devi produrre i pezzi in Giappone serve un po’ di tempo e non eravamo sicuri che la carena fosse perfetta. Invece secondo me possiamo omologarla tranquillamente la prossima gara, vediamo con quanti pezzi arriviamo”.
“In termini di performance ci può dare qualche decimo, ma non basta perché siamo oltre il secondo di ritardo”, ha continuato a spiegare il pilota Honda, che però rimane realistico sulle possibilità reali di riprendere il gruppo di testa. “Sicuramente è uno degli aggiornamenti migliori, però anche con il motore avevo detto di essere soddisfatto. L’aerodinamica però è una di quelle cose che non ha bisogno di fare la controprova. Da come eravamo messi prima, che era il nostro punto debole, ad ora che siamo nella media, si sente tanto. Il pilota può dire che funzione già dall’out lap, soprattutto su piste veloci. Magari a Jerez fai più fatica a capire”.
Non solo aerodinamica, anche le ali stanno giocando un ruolo fondamentale nello sviluppo della moto: “La forma più importante (della carena, ndr) per me è scelta, a parte qualche piccola aletta che possiamo mettere e togliere. Fa molta differenza, sembra poco da fuori, ma quando il pilota guida la moto si sente tanto. Così come le alette posteriori, sono piccole, ma fanno molta differenza. Ogni volta con le alette al posteriore è meglio, perché ti offre maggiore stabilità al posteriore, soprattutto in entrata delle curve veloci. Ogni volta che proviamo a toglierle è peggio, quindi dobbiamo tenerle e penso che ognuno ora le abbia, perché aiutano molto per la stabilità al posteriore”.
L’aerodinamica sarà il futuro della MotoGP almeno fino al 2027
Già da diverso tempo il concetto aerodinamico di stampo Formula 1 sta prendendo piede in MotoGP. Secondo Luca Marini, questa filosofia continuerà a essere preponderante anche nei prossimi anni, almeno fino al 2027, quando il regolamento cambierà radicalmente: “Per i prossimi anni, almeno fino al 2027, molto dello sviluppo delle case costruttrici si concentrerà sull’aerodinamica e dobbiamo cercare di essere più bravi degli altri per provare a limitare i nostri punti deboli dove si può risolvendoli con l’aerodinamica. Sicuramente è una cosa facile ed economica che se si riesce a capire nel modo giusto ti permette di fare grandi cose”.
“Adesso le carene sono tutte più grandi perché quando pieghi a massimo angolo vuoi che strisci quasi per terra per ricreare un po’ di effetto suolo come si fa nelle macchine. Un po’ tutti ora hanno questo concetto, Aprilia è stata la prima a introdurlo, poi Ducati l’ha perfezionato e penso che anche i più grandi aggiornamenti di Yamaha di quest’anno siano legati all’aerodinamica. Per noi invece era il punto debole fino alla gara scorsa, ora può essere un bel primo step, ma è la prima volta che facciamo una carena con questo concetto, bisognerà perfezionarla per il prossimo anno. Per il 2024 abbiamo finito le omologazioni dopo questa, quindi lavoreremo per portare una carena al test di Valencia”, ha concluso il pilota Honda.
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