MotoGP | Marini: "Honda è al 60% del potenziale, ma la direzione è giusta"
Luca Marini archivia il Day 1 dei test di Sepang con soddisfazione nonostante il 17° crono a un secondo dal leader Jorge Martín. Tante le novità provate sulla sua Honda, che ritiene avere un buon potenziale ma ancora non sfruttato pienamente. La direzione intrapresa, però, è quella giusta secondo l'italiano.
Semaforo verde a Sepang, inizia il 2024 con i test collettivi, che hanno visto tutti i piloti scendere in pista per togliersi di dosso la ruggine dell’inverno. Luca Marini invece ha già “scaldato i motori” la scorsa settimana, avendo girato durante lo shakedown grazie alle concessioni di cui gode Honda per questa stagione. I test ufficiali sono però importanti per confrontarsi con i rivali che incontrerà durante l’anno e il Day 1 del pilota di Tavullia è finito in 17esima posizione a poco più di un secondo da leader Jorge Martin.
Nonostante il cronometro dica che Marini sia ancora lontano dalla vetta, il pilota Honda si mostra abbastanza soddisfatto al termine della prima giornata di test. A Sepang ha lavorato principalmente sulle novità portate da Honda, tra cui il motore: “È più veloce! Si controlla di più, lo senti di più nelle mani. C’è un po’ più di potenza quindi fatichiamo un po’ con il grip. Bisogna stare più attenti con l’accelerazione perché ora la potenza c’è”.
Non solo motore, in Casa Honda si sta lavorando alacremente per trovare il miglior pacchetto possibile con l’obiettivo di tornare a lottare per le posizioni di vertice: “Abbiamo migliorato un po’ tutto, l’aerodinamica, il motore… Ma dobbiamo continuare a lavorare così perché siamo ancora al 60% della performance della moto secondo me”. La parte più complicata forse è quella di selezione tra la quantità di materiale portato da Honda: “Per me è molto divertente, perché si tratta di essere il più veloce possibile in pista e di dare feedback più precisi possibili affinché gli ingegneri possano lavorare al meglio e dare il massimo. Tutti abbiamo un obiettivo in testa: tornare a vincere ed essere competitivi in pista e in ogni situazione”.
Luca Marini, Repsol Honda Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
“Adesso abbiamo talmente tante cose che si devono scartare. C’è un po’ di lavoro da fare, alla fine di questo test sarebbe importante avere tutto chiaro nella testa. Poi sarebbe perfetto cercare di avere un buon passo nella simulazione di gara e provare un time attack per vedere qual è il nostro massimo potenziale adesso. Si vede dove andare? Per me sì, stiamo andando in quella direzione lì e secondo me è giusto continuare ad andare per quella strada. Ma adesso che la moto inizia già a funzionare, secondo me, diventa più difficile. Prima bisogna mettere insieme tutto e girare insieme agli altri per capire quali sono i nostri punti deboli. Girando da solo, sembra che questa moto vada bene, ma se guardi i tempi siamo a un secondo”, spiega Marini.
L’aspetto positivo, secondo il portacolori Honda, è che tutti i piloti della Casa alata forniscono lo stesso feedback e danno le stesse indicazioni. Questo può aiutare a portare avanti il lavoro: Anche Stefan Bradl ha detto le stesse cose, così come Johann Zarco, Takaaki Nakagami e Joan Mir. Siamo tutti molto allineati e questo secondo me è positivo perché renderà molto più veloce arrivare al top. I miglioramenti che hanno portato qui sono migliori rispetto a quelli che abbiamo provato a Valencia. Sarà molto importante continuare a lavorare in questa direzione per provare a trovare un pacchetto che si adatti bene a tutti i piloti”.
“Parliamo tra di noi? Sai com’è lì… Però c’è abbastanza interazione, soprattutto io sto cercando di far capire loro qual è il lavoro affinché arriviamo più velocemente possibile dove vogliamo. Poi se c’è da vincere le gare, ognuno va per la sua strada. Ma fino a che non ci arrivi, bisogna aiutarsi”, afferma Marini riferendosi agli scambi di informazioni con i suoi compagni di marca.
Il lavoro di Honda si vede non solo dalle novità portate in pista, ma anche dalle facce all’interno dei box. La grande rivoluzione della Casa alata è l’arrivo di tecnici e direttori che possano aiutare a indirizzare lo sviluppo e l’ultimo ingresso è quello di Alex Baumgärtel, co-fondatore di Kalex, come anticipato da Motorsport.com. Marini aveva già lavorato con lui in Moto2 e ora lo ritrova nel box HRC: “Ora lui è in un ruolo diverso rispetto a quando ho lavorato con lui in Moto2. Sicuramente potrà darci ottimi consigli e sono contento di lavorare con lui, perché credo che sia molto intelligente e conosce molto bene tante dinamiche della moto. Però ha bisogno di accumulare esperienza con le gomme Michelin perché sono particolari, quindi deve capire. Al momento, infatti, sta ascoltando i nostri feedback e sto provando a dargliene al meglio”.