MotoGP | Marini frenato da un problema: "Ma c'è anche qualcosa di positivo"
La prima gara con i colori Honda Repsol è stata un incubo per il pilota italiano che ha chiuso penultimo, ad oltre 20" dal compagno Joan Mir. Luca però ha spiegato di essere stato rallentato da un problema tecnico e di aver avuto comunque modo di trarre delle indicazioni per migliorare la RC213V.
Che il passaggio dalla Ducati alla Honda non sarebbe stata una passeggiata lo sapeva anche Luca Marini, ma probabilmente neanche nella più pessimistica delle previsioni avrebbe immaginato di poter chiudere la sua prima gara da pilota HRC in penultima posizione, ad oltre 20" di ritardo dal compagno di box Joan Mir. Tra le altre cose, proprio su una pista come Lusail, dove appena tre mesi fa aveva firmato la pole position.
Ma c'è una spiegazione per la prestazione deludente del pilota marchigiano ed è molto semplice: sulla sua RC213V non è andato tutto secondo i piani. "E' ovvio, perché andavo troppo piano, ma c'è stato un problema. Non vi posso dire di cosa si tratta, ma è stato un qualcosa di semplice, che si può risolvere subito", ha confermato Marini.
Secondo Luca, però, non è tutto da buttare, perché se non altro ha avuto modo di battagliare un po' con Jack Miller, che era caduto nelle prime fasi della gara ed è ripartito alle sue spalle. Cosa che gli ha permesso di tenersi in allenamento nel corpo a corpo, ma anche di carpire alcune informazioni utili allo sviluppo della sua moto.
"Penso che ci sia qualcosa di interessante da tirare fuori da questa gara, perché alla fine sono stato fortunato e ho beccato Miller in pista. Ho visto nella tabella che avevo qualcuno dietro e mi sono domandato chi potesse essere. Poi ho visto che mettevano fuori la tabella anche a Jack e quando è arrivato l'ho fatto passare, perché ero preoccupato per la pressione della gomma davanti", ha spiegato.
Luca Marini, Repsol Honda Team
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
"Siccome abbiamo fatto la procedura di ripartenza veloce, temevo di poter essere fuori anche con quella e di prendere pure una penalità oltre ad aver fatto schifo. Mi sono detto: 'Mi attacco dietro di lui, almeno ci divertiamo un po''. Abbiamo fatto una bella battaglia e questa è l'unica cosa positiva, perché tra questa con Jack e quella della Sprint con Morbidelli almeno mi sono tenuto caldo per le prossime gare. Poi ho avuto modo di osservare la KTM, che è una moto molto veloce, e di capire che quando siamo dietro ad un'altra moto il comportamento della nostra cambia", ha aggiunto.
Nonostante la domenica storta, Marini infatti è fiducioso di poter dare nuovi spunti ai suoi tecnici per velocizzare il processo di crescita della moto: "In generale, a parte il problema che c'è stato, le sensazioni di guida più o meno erano le stesse di ieri. Abbiamo provato qualcosa nel Warm-Up, che non hanno stravolto le cose, anche se ho capito qualcosa sulla moto".
"Quando abbiamo fatto il meeting con gli ingegneri gli ho detto tutto quello che penso e dopo avremo un'altra riunione per affrontare il discorso, perché secondo me la moto si può migliorare ed è abbastanza semplice. Questi però ovviamente sono i miei problemi, non so quelli di Mir e Zarco, che hanno fatto una gara discreta", ha concluso.
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