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MotoGP Test di Novembre a Valencia

MotoGP | Marini esce dall'ombra di Valentino: "Ultimo passo che ci voleva"

Il nuovo pilota ufficiale della Honda ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport prima di lasciare la Mooney VR46 e fare il suo debutto sulla RC213V nei test di Valencia, raccontando cosa si aspetta da questa nuova avventura.

Luca Marini, Repsol Honda Team

Molti ne parlano come di un grande azzardo, ma a Luca Marini la possibilità di diventare un pilota ufficiale Honda in MotoGP è sembrata l'occasione della vita. Dopo l'annuncio, lui stesso ha postato sui social delle foto che lo ritraggono bambino in sella alla minimoto con una tuta con i colori Repsol, lasciando intendere che fosse quasi un qualcosa di scritto nel suo destino.

Ma è anche un qualcosa che si concretizza nel momento più difficile della Casa giapponese nella classe regina. Se suo fratello Valentino Rossi 20 anni fa era "scappato" per dare vita alla sua leggenda, oggi Marc Marquez lo ha fatto per scendere da una RC213V poco competitiva, che negli ultimi anni lo ha disarcionato troppe volte.

In questa fase, dunque, la Honda ha bisogno soprattutto di un pilota analitico, che le sappia dare un indirizzo per cercare di ritrovare la competitività, oltre che veloce. E nel paddock in molti hanno visto nel marchigiano l'identikit del candidato ideale: "Sono contento perché molte persone mi hanno detto proprio questo", ha detto Marini in un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport prima di dire addio alla Mooney VR46 e salire per la prima volta sulla Honda nei test di Valencia. "Oggi la RC213V non è la miglior moto, ma voglio lavorare con il team e con la Honda per riportarli in alto, dove meritano".

Il fatto che i giapponesi abbiano dimostrato di volerlo fortemente è testimoniato dalla durata dell'accordo e questo è stato uno dei fattori che lo hanno indotto ad accettare la sfida: "La Honda mi ha tenuto molto in considerazione, lo testimoniano i due anni di contratto. Soprattutto oggi, cambiare Casa costruttrice è complicato, devi mettere in conto di 'sprecare' tante gare".

Ad un certo punto del mercato c'era anche una Ducati ufficiale libera, la seconda del Prima Pramac Racing, ma quella non è mai stata un'opzione concreta per Luca: "In un team satellite la priorità è sempre stata VR46. Con Ducati, però, abbiamo cercato di avere moto ufficiali. Io mi sento un pilota forte, volevo essere alla pari di Pecco (Bagnaia) e Martin per dimostrare in pista il mio valore".

Luca Marini, Repsol Honda Team

Photo by: Dorna

Luca Marini, Repsol Honda Team

Proprio come suo fratello Valentino alla fine del 2003, lascia la moto più forte della griglia per scommettere su un "brutto anatroccolo", anche se secondo il 26enne si tratta di due situazioni molto differenti, visto che in quel momento il "Dottore" era l'asso incontrastato della MotoGP, corteggiato da tutti, e lui invece ha ancora tanto da dimostrare.

Ovviamente, ha chiesto un consiglio anche lui, anche se è stata una chiacchierata particolare, perché Valentino non è solo suo fratello, ma anche una figura molto importante del suo management e della squadra per cui ha corso fino a domenica. "E' stato... interessante. Ne abbiamo parlato tanto, è il primo che ho chiamato. E' difficile parlare con lui, il suo ruolo è sia di capo dei manager che del team, era diviso tra il riconoscere una bella opportunità da provare a realizzare, e sapere che sarebbe stato un peccato perdermi".

Nonostante in questa stagione abbia conquistato due pole position e sei podi tra gare lunghe e Sprint, secondo i più critici Marini viveva ancora molto nell'ombra del fratello, visto che faceva parte della squadra di "famiglia". In questa nuova avventura però avrà modo di dimostrare di potersela cavare da solo. "Questo è un ultimo passo che ci voleva. E' il mio progetto. Andare in un team uffciale era il mio sogno e obiettivo. Per me è una cosa normalissima. Essere il fratello di Valentino Rossi a me non cambia nulla".

Prima del suo passaggio sulla Ducati del Gresini Racing, Marquez ha detto chiaramente che la Honda avrà modo di spendere sullo sviluppo della moto i soldi che risparmierà non dovendo pagare il suo ingaggio: "Lo spero", ha concluso Marini. "In Honda serve una direzione da seguire e spero di essere io a dargliela".

Luca Marini, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Luca Marini, Repsol Honda Team

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