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MotoGP | Marini: “Chiedo tanti pezzi a Ducati, sono peggio di Lorenzo!”

Luca Marini chiude al comando la seconda giornata di test a Mandalika, confermando l’enorme potenziale della Desmosedici GP22. Tuttavia, il pilota Mooney VR46 ritiene che ci sia ancora del lavoro da fare per arrivare alle condizioni che gli permettano di essere davvero competitivo e lottare per le posizioni di vertice. Per farlo, sta chiedendo molto a Ducati e scherza sull’enorme quantità di richieste, facendo riferimento alle stagioni in cui Borgo Panigale ha provato ad accontentare Jorge Lorenzo.

Luca Marini, VR46 Racing Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Ducati si è mostrata la moto da battere in questi test, non è certo una novità e la seconda giornata a Mandalika lo conferma: ma a sorprendere è il pilota che ha portato la GP22 in cima alla classifica dei tempi del penultimo giorno. Luca Marini chiude al comando la seconda giornata di test, abbassando notevolmente il tempo fatto segnare ieri dal leader Pol Espargaro e dimostrando che la nuova moto di Borgo Panigale ha un potenziale enorme.

Il pilota Mooney VR46 ha firmato un 1’31”289 in condizioni decisamente migliori rispetto a quelle che tutti i piloti hanno trovato nella prima giornata. Oggi Marini ha anche avuto modo di apprezzare il layout di Mandalika, che ospiterà la MotoGP fra poco più di un mese per il Gran Premio. Il pesarese è estremamente soddisfatto al termine della giornata di test sul tracciato indonesiano e punta a confermare le buone sensazioni anche nell’ultimo giorno, in programma domani.  

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Bilancio positivo per il time attack, manca il passo gara

Chiudere al comando della classifica dei tempi la giornata di test può non significare troppo, considerando che il cronometro non è mai l’obiettivo principale. Tuttavia, Marini si ritiene particolarmente felice di quanto ottenuto nella giornata odierna e stila un bilancio di questo secondo giorno di lavoro a Mandalika: “Oggi è stata solo una giornata positiva, penso che abbiamo fatto un buon lavoro già dall’inizio della giornata. Il feeling con la moto migliora molto durante il giorno e alla fine ero abbastanza comodo anche a guidare con le gomme usate. Credo di avere un buon potenziale su questa moto, mi piace moltissimo il layout di questa pista, oggi che c’era molto più grip era più facile per tutti mi sono potuto divertire di più. Penso che dobbiamo lavorare ancora un po’ sulla moto, provare a migliorare qualche decimo sul passo gara e domani faremo una simulazione, ma sono molto contento di come è andato il time attack oggi. Credo che domani, se il meteo sarà buono, possiamo andare sul 30 alto, non so se avremo tempo di provare il time attack, ma vediamo cosa ci sarà da fare perché dobbiamo ancora provare delle cose nuove, sia in termini di elettronica che di setting”.

Ora manca il lavoro sulla simulazione di gara, che il pilota Mooney VR46 si tiene per domani, ultimo giorno di test: “Per me questo tempo ha un grandissimo valore comunque, anche se è un test. Ovviamente non ci sono punti in palio, ma oggi li ho visti tutti molto carichi nel provare il time attack. Eravamo tutti più o meno nelle stesse condizioni ed è stato bello riuscire ad essere primo. Sicuramente è un altro test rispetto a quello di Sepang, che è iniziato in salita. Qui abbiamo lavorato bene e tutto è andato secondo i piani, quindi sono riuscito a dare il megliodi me stesso oggi. Bisogna lavorare anche domani, sono curioso di fare una simulazione di gara domani, perché qui le gomme si scaldano molto e non è semplice. Voglio vedere il potenziale mio e della moto durante la lunghezza della gara. Spero che lo facciano anche gli altri, così posso fare dei confronti”.

Luca Marini, VR46 Racing Team

Luca Marini, VR46 Racing Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Le aree da migliorare e le richieste a Ducati

Nonostante la grande fiducia mostrata in questa giornata, Marini sta ancora lavorando per trovare dei miglioramenti sulla moto in vista dell’inizio della stagione. il pesarese però ha grande fiducia nel suo team: “Penso che il team stia facendo un grande lavoro e stiamo crescendo molto insieme. Stiamo lavorando in una buona direzione, ma dobbiamo trovare un compromesso tra il freno posteriore e il freno motore. Come tutti, voglio frenare più forte quest’anno, perché sarà molto più dura superare e per fare il tempo saranno fondamentali la frenata e l’ingresso curva, non l’uscita. Vorrei un po’ più feeling all’anteriore in termini di setting. Si tratta solo di dettagli, perché la base è molto buona, abbiamo provato la moto anche in altre piste e abbiamo visto un grande potenziale. La moto è nuova, quindi c’è ancora molto da scoprire”.

Non solo team, Marini sente di poter contare anche su una Desmosedici GP22 che presenta delle grandi migliorie e che fino ad ora ha espresso un bel potenziale, anche maggiore rispetto alla GP21: “Non c’è una differenza in particolare, nel complesso la 22 è migliore. L’ho sentito anche quando ho provato la 21 a Jerez. Credo che Ducati abbia fatto un ottimo lavoro e spero che quando troveremo il potenziale della 22 sarà ancora meglio, perché al momento sembrano quasi la stessa moto, ma stiamo ancora lavorando molto. Sto guidando molto bene, ma questo dipende anche dal team, che sta facendo un lavoro fantastico. Sono molto soddisfatto di tutti, penso che quest’anno possiamo fare un buon lavoro durante tutta la stagione, spero di avere questa fiducia con la moto in ogni pista, perché se mi sento bene come oggi posso essere forte ovunque”.

Nonostante tutto, c’è un’area in particolare su cui lavorare ed è la posizione sulla moto. Marini è il pilota più alto tra i ducatisti e questo lo porta a dover cercare un compromesso, non senza fare richieste: “Sto ancora lavorando sulla posizione sulla moto. È incredibile, penso di essere peggio di Jorge Lorenzo! Chiedo tante cose, forse Ducati mi odierà, ma quest’anno mi sento molto meglio sulla moto, la 22 ha un po’ più di spazio ed è fantastica. Spero che per il Qatar possiamo fare qualcosa di più, perché ora per stare più comodo perdo un po’ nel rettilineo. Qui non è importante, ma in Qatar sì, quindi pensiamo a qualcosa per essere più competitivi a Losail ed essere nello stesso tempo comodi”.

Luca Marini, Team VR46

Luca Marini, Team VR46

Photo by: MotoGP

Non più un rookie: ora gioca anche l’esperienza

Se fino allo scorso anno appariva più in difficoltà, quest’anno Marini sembra aver trovato la quadra. Il portacolori Mooney VR46 ha una maggiore consapevolezza di quanto può fare in sella alla moto, forte anche dell’anno di esperienza maturato nel 2021: “Fisicamente quest’anno mi sono preparato meglio, perché sapevo benissimo cosa mi sarei aspettato. Il problema della scorsa stagione è stato che non ho avuto i test a novembre, quindi ho fatto la mia preparazione invernale come al solito, più o meno basandomi sulle sensazioni che avevo in Moto2, in cui finivo le gare e potevo farne comodamente un’altra. Ma mi sono ritrovato in una situazione complicata perché non ho avuto la possibilità di preparare la moto per starci comodo, quindi poi durante la stagione è stato difficile lavorare sull’ergonomia, durante i weekend di gara non c’è tempo di focalizzarsi su questi dettagli, che poi in realtà sono fondamentali”.

“Adesso invece abbiamo avuto più tempo ed è stato tutto più facile, ho raggiunto un bel compromesso e mi sento meglio. Ora vedremo le prime gare, perché ovviamente nei test è tutto un po’ più semplice. Fare il time attack è più semplice che fare una gara, perché i problemi che hai vanno via. Ovviamente poi bisogna sentirsi bene sulla moto, però alla fine è una concentrazione di 15 minuti, in gara invece devi stare al 100% per 45 minuti con tante variabili in più in cui si ha bisogno di molta esperienza. Per fortuna in questi test riesco a esprimermi come mi piace”.

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