MotoGP | Marini carico: "Sono qui per riportare la Honda davanti"
Il pilota italiano era il volto nuovo nella presentazione della squadra ufficiale Honda MotoGP per la stagione 2024. Arrivato con la pesante responsabilità di prendere il posto di Marc Marquez, però, vuole solo guardare al futuro con un obiettivo molto chiaro: riportare la Casa giapponese dove le compete.
Uno degli elementi di rottura con il passato recente è proprio lui, Luca Marini. Il pilota italiano ha raccolto un'eredità pesante, perché è arrivato nella squadra ufficiale Honda nel momento più critico della sua storia in MotoGP, ma soprattutto perché ha preso il posto di uno che ha scritto la storia del marchio come Marc Marquez, che in sella alla RC213V ha vinto tutti i suoi sei titoli della classe regina, prima della parabola discendente iniziata con l'infortunio di Jerez del 2020.
Durante la presentazione, andata in scena a Madrid, al quartier generale della Repsol, il marchigiano però ci ha tenuto a sottolineare di non voler prendere il posto di nessuno e di voler guardare soltanto al futuro: "Marc ha rappresentato un pezzo di storia con Honda, ma io sono focalizzato sul mio lavoro e credo stia iniziando una nuova era per la Honda".
L'altro elemento di rottura è la livrea della RC213V: anche se questo è il trentennale della storica partnership con Repsol, il colosso petrolifero spagnolo ha meno impatto sulle carene, perché la Casa dell'ala dorata ha scelto di riprendersi la sua identità, spingendo sui colori HRC come fa già con tutte le altre squadre ufficiali. Un cambio che Marini sembra apprezzare, anche se da bambino sognava proprio i colori Repsol vedendo suo fratello Valentino Rossi che li indossava all'inizio della sua carriera in MotoGP.
Luca Marini, Repsol Honda Team
Photo by: Repsol Media
"La moto è molto bella, speriamo che sia anche veloce. Per me essere in questa squadra è un sogno, sono molto emozionato di essere qui ed è incredibile ogni volta che entro nel box. Vogliamo tornare a lottare per la vittoria quest’anno, è il nostro obiettivo. Ho tanta voglia di iniziare questa stagione. Ho parlato con Valentino, siamo sempre in contatto, ed è felice che io sia qui".
Gli obiettivi a lungo termine sono chiari, ma nel breve periodo ci sarà da rimboccarsi le maniche per risalire la china. Soprattutto perché lui sa bene cosa serve ad una moto per essere competitiva, visto che per tre anni ha guidato la migliore del lotto, la Ducati. Cosa che però potrebbe anche rendere più complicato il suo adattamento.
"Credo che in questo momento sia molto importante capire come guidare la Honda, ma ogni volta che entro in pista è più facile. Poi avere una moto competitiva per la vittoria nel minore tempo possibile e sto dando 100% per riuscirci, cercando di comunicare mie sensazioni nel miglior modo possibile".
Marini è consapevole che non sarà una stagione semplice, ma se non fosse convinto di poterne tirare fuori qualcosa di positivo non avrebbe deciso di intraprendere questa sfida che molti ritengono proibitiva. Anche perché dopo i primi podi, per lui c'è ancora da centrare il bersaglio grande: quello della prima vittoria nella classe regina.
"Ho una visione positiva per questa stagione, anche se il gap dai primi in questo momento non è piccolissimo. Dobbiamo lavorare di più, ma abbiamo una direzione chiara, stiamo lavorando bene e con le concessioni la moto migliorerà anche durante la stagione. La Honda è in un momento complicato, ma sta iniziando a risalire e questa spinta mi ha dato motivazione per essere qui. Abbiamo obiettivo comune. E per un pilota è importante essere in team ufficiale. Il sogno, l'obiettivo, è chiaro: tornare a stare davanti".
Tra le altre cose, sembra quasi riconoscere al nuovo compagno di box Joan Mir il ruolo di prima guida, essendo il "veterano" della squadra, anche se è solo al secondo anno in Honda: "Joan conosce meglio la moto e voglio impararne i segreti da lui".
Infine, ha parlato anche dell'estremizzazione che ha avuto l'aerodinamica in MotoGP negli ultimi anni, accodandosi a quei colleghi che ne gradirebbero un ridimensionamento nel prossimo futuro: "Le moto sono veramente facili e il pilota fa meno la differenza che in passato. Anche le gomme sono migliorate molto e le differenze tra una moto e l'altra sono minime. E' più difficile sorpassare, quindi un cambiamento potrebbe essere bene per tutti".
Watch: Video MotoGP | Ecco la livrea del Team Honda Repsol
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