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Analisi

MotoGP | Marc Márquez: anno I dopo Honda

Con l’arrivo del 2024, Marc Marquez chiude ufficialmente il suo rapporto con Honda durato più di dieci anni e ne inizia un altro, senza il vincolo diretto di una marca, con più libertà di movimento, alcuni vantaggi, ma anche inconvenienti.

Marc Marquez, Gresini Racing

Il cambio di scenario sarà totale per lo spagnolo, che di colpo passerà dall’essere la pietra d’angolo del costruttore più potente del campionato su cui centrare tutta la strategia sportiva e comunicativa, al diventare un pilota indipendente a tutti gli effetti. Niente più impegni se non i suoi e quelli che derivano dal vincolo con il team Gresini, essenzialmente durante i gran premi.

Oltre alle gare, gli obblighi di Marc Marquez con la squadra di Faenza sono praticamente nulli, nel senso che il suo contratto non lo obbliga a partecipare ad eventi promozionali con gli sponsor. Un contrasto enorme, se comparato con i vincoli della sua precedente tappa. La presentazione sua e del team si svolgerà il prossimo 20 gennaio a Riccione. Oltre a questo approdo in Italia, è previsto che Marquez passi per Borgo Panigale, così come ha fatto lo scorso anno Alex Marquez, fratello minore e (di nuovo) compagno di squadra.

L’ultimo accordo del #93 con Honda, quello firmato all’inizio del 2020, che aveva una durata iniziale di quattro stagioni e che riportava più di 20 milioni l’anno, includeva circa 15 giorni destinati alle relazioni pubbliche. A questi se ne aggiungevano altri cinque di apparizioni con Repsol, sponsor principale della struttura ufficiale HRC. Nell’ambito degli eventi promozionali, l’unico impegno che manterrà la stessa rilevanza è Red Bull, a cui il pilota di Cervera ha sempre dedicato un trattamento preferenziale e che verrà mantenuto o addirittura incrementato.

Marc Marquez, Gresini Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Marc Marquez, Gresini Racing

Al netto dei vantaggi che in termini sportivi può portare la sua nuova condizione di pilota Ducati, il marchio di Bologna gli offrirà una Panigale V4 affinché possa allenarsi quando deciderà di farlo in circuito. Così il pluricampione del mondo lascerà le CBR che ha utilizzato fino ad ora. L’unico vincolo che gli impone Ducati è che il materiale che usa non sia mischiato con quello di altre marche. Anche se il costruttore italiano debutterà nell’off-road, non ha ancora terminato un modello da motocross, quindi Marquez dovrà cercare un’alternativa.

Sicuramente opterà per la stessa strategia di suo fratello, che ha tenuto le Honda CR, ma con la livrea che utilizza ora. Ad ogni modo, se il catalano decide di continuare ad allenarsi con quelle Honda, camuffate, dovrà arrivare a un accordo per tenere, se già non l’ha fatto. A questo proposito, anche la Casa di Tokyo gli aveva ceduto una serie di veicoli che gli permettessero di muoversi a Cervera e a Madrid, dove ora ha la residenza dal 2022.

Nella sua città natale, Marquez ha un museo con tutte le moto e il materiale che ha accumulato da quando ha iniziato a correre. I “gioielli” dell’esposizione sono, logicamente, i prototipi con cui si è laureato campione del mondo MotoGP. La maggior parte di queste Honda RC213V sono state cedute da Honda, con cui ha pattuito una proroga per poter continuare a mostrarle. Anni fa, la marca regalava ai campioni le moto con cui avevano trionfato, ma ha deciso di smettere quando Freddie Spencer ha venduto le sue.

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