La decisione della
Ducati di
iscrivere le sue Desmosedici GP14 alla classe "Open" comincia a fare discutere. Il nuovo regolamento della
MotoGp, infatti, prevede la possibilità di utilizzare quattro litri in più di carburante ed una gomma più morbida, oltre a quella di non dover aderire al freezing dei motori (avendo a disposizione 12 unità per la stagione contro le 5 delle "Factory"), a patto di utilizzare il software unico per la centralina realizzato dalla
Magneti Marelli.
A creare qualche malumore in casa
Honda è stato proprio il lavoro dell'azienda italiana, che a pochi giorni dalla deadline per la scelta definitiva ha rilasciato una nuova versione del suo software, molto più complicato rispetto a quello standard che era stato utilizzato in un primo momento per la "Open". Evidentemente però, la Casa giapponese non si aspettava che le altre moto di questa classe potessero essere tanto competitive, mentre la sua nuova
RCV100R fatica nelle retrovie.
Il team principal della
HRC, Livio Suppo, non ha nascosto il suo disappunto: "
Dal punto di vista di Honda, la situazione è chiara. Siamo consapevoli che Ducati è dietro, quindi stanno provando di tutto pur di recuperare il divario. Di sicuro, le regole sulla "Open" consente loro di intervenire sul motore durante la stagione; capisco quanto questo sia importante per loro. D'altra parte peró, non siamo molto contenti che, solo pochi giorni prima dell'annuncio, c'è stata l'introduzione da parte di Magneti Marelli di un nuovo software, che è molto più complicato di quello standard della classe Open. Penso che dovremo discutere tutti sull’argomento".
Secondo il manager italiano, infatti, la scelta della Ducati va contro allo spirito con cui era stato studiato il nuovo regolamento: "
In fin dei conti, se la classe Open ha come base una "Factory" non è poi tanto economica. Credo che questo fosse il vero scopo della norma: creare una classe più economica. Quindi penso che dovremmo tutti rifletterci su. Dobbiamo capire, insieme a Dorna e MSMA, se questo scopo era chiaro a tutti. La nostra interpretazione era di una categoria che limitasse i costi rispetto alle moto ufficiali; ora peró, con l'interpretazione di Ducati, non lo è. Quindi è solo una questione di sedersi insieme e definire quello che si vuole per il futuro".
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