MotoGP | La vittoria della VR46 rende immortale l'eredità di Valentino Rossi
A due anni dal suo ritiro, la vittoria di Marco Bezzecchi a Termas de Rio Hondo con i colori del team VR46 perpetua l'eredità di Valentino Rossi in MotoGP.
Valentino Rossi ha scoperto la velocità correndo con qualsiasi cosa avesse delle ruote per le strade di Tavullia, giocando con gli amici, scherzando e, sempre, pungolando, con l'agonismo di cui ha fatto il suo personale marchio di fabbrica.
Quasi per gioco, il giovane Valentino arrivò al Motomondiale nel 1996, e continuò a correre per divertimento, portando gli amici alle gare e trasformando il paddock nel parco giochi della sua "Tribù dei Chihuahua".
Per puro divertimento ha continuato a vincere, è stato campione della 125 e della 250, è passato alla 500 e ha voluto continuare a divertirsi, scherzando con i colleghi e anche con i rivali. Lasciò la Honda, il più grande costruttore del mondo, per dimostrare che era il pilota a vincere, non la moto, e passò alla Yamaha, sempre vincente, sempre campione.
Il "Dottore" ha lasciato il Campionato del Mondo a Valencia, due anni fa, dopo un quarto di secolo in cui si è divertito come un bambino a correre, lasciando un'eredità che difficilmente qualcuno potrà eguagliare.
Tuttavia, prima di chiudere una delle carriere più brillanti e di successo del mondo dello sport, Valentino ha piantato un seme sotto forma di squadra in MotoGP, il Mooney VR46 Racing Team, frutto della VR46 Riders Academy di Tavullia, la continuazione di ciò che era nato per gioco nelle strade della città in cui era cresciuto.
Alla sua seconda stagione, lo stesso numero che Valentino ha impiegato per vincere il titolo ogni volta che è approdato in una nuova categoria del Motomondiale, gli straordinari risultati della squadra che porta il suo nome portano l'impronta del Rossi più autentico, quello che è arrivato a vincere i Mondiali per divertirsi e che ora, attraverso i giovani piloti dell'Academy, mantiene la sua eredità più viva che mai.
Se il titolo conquistato da Pecco Bagnaia o le vittorie di Franco Morbidelli hanno evidenziato il lavoro dell'Academy, il trionfo di Marco Bezzecchi domenica scorsa a Termas conferma il successo del progetto lanciato nel 2014.
"Non potevo immaginare una cosa del genere", ha esclamato Bezzecchi dopo la sua prima vittoria in MotoGP in Argentina. "Nella mia mente ho pensato a tutto, ma mai a una cosa del genere. Sinceramente, sono più felice per la squadra, perché senza Vale e l'Academy, probabilmente sarebbe stato impossibile arrivare a questo punto", ha aggiunto il pilota riminese.
Marco Bezzecchi, VR46 Racing Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
"L'idea dell'Academy è nata nel 2013 con alcuni giovani piloti che venivano in palestra con Vale, che dava loro qualche consiglio e li aiutava con qualcosa, niente di serio", ha spiegato Uccio Salucci, Team Director del VR46 Racing Team e migliore amico di Rossi.
"Un giorno Franco (Morbidelli) mi chiese di aiutarlo a trovare una tuta, perché non riusciva a trovare un marchio che lo sponsorizzasse, e io lo aiutai", ha continuato colui che per 25 anni è stato l'ombra del #46 nel box. "Poi mi sono chiesto se non fosse il caso di fare sul serio e creare un'academy. Ho parlato con Vale e lui mi ha risposto: 'Vuoi lavorarci?' e così è iniziato tutto", ha confessato Salucci.
La VR46 Riders Academy è nata nel 2014 e Morbidelli è stato il suo primo allievo, a cui sono seguiti diversi giovani talenti italiani, alcuni con grande successo, come Bagnaia, ed altri che si sono rivelati dei fallimenti, come Romano Fenati.
Dopo l'Academy, è nato il VR46 Racing Team, prima in Moto3, poi in Moto2 e l'anno scorso è approdato nella classe regina. In meno di due anni, la squadra di Tavullia ha ottenuto, questa domenica in Argentina, il suo più grande successo: la prima vittoria in MotoGP.
Il segreto principale dell'Academy è molto semplice: mettere il divertimento al centro di tutto, senza preoccuparsi di altro. I piloti lavorano, si allenano, competono tra loro, ascoltano i consigli di Valentino e si sfidano. Ci sono lotte e battaglie continue, sempre alla ricerca di essere più veloci dell'amico-rivale, mentre un gruppo di professionisti fidati si occupa di tutto il resto, contratti, cibo, viaggi, eventi...
In una recente intervista, Luca Marini, membro dell'Academy, pilota VR46 e fratello di Valentino, ha spiegato come attraverso la rivalità i giovani piloti si formino e imparino.
"Vedo Vale al Ranch, dove è uno dei più forti dopo di me (ride), e combattere con lui è sempre produttivo, molto interessante. Ha qualcosa in più rispetto agli altri piloti e quando combatti con lui lo senti", ha spiegato. "Sono sempre il più veloce di tutti (al Ranch). Corro sempre con Vale, arrivo dietro, combattiamo e lui cerca sempre di battermi, inventa sempre qualcosa e questo è molto interessante perché si può imparare molto, anche alla sua età ha qualcosa in più degli altri", insiste Marini, che sabato ha conquistato il suo primo podio in MotoGP.
Luca Marini, VR46 Racing Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Morbidelli, primo membro dell'Academy, spiega il segreto del buon feeling tra i piloti e la loro crescita sul lavoro. "Combattiamo sempre molto duramente, ma siamo molto amici ed abbiamo un ottimo rapporto tra di noi. Non ci teniamo niente dentro, siamo molto aperti l'uno con l'altro. Non abbiamo paura di prenderci a schiaffi l'un l'altro; non abbiamo paura di dire a qualcuno che è stato un idiota. Siamo un grande gruppo e questo si ripercuote sulla pista e sul modo in cui combattiamo in pista", dice.
Un altro segreto è la professionalizzazione dell'Academy e della squadra, un processo che ha sempre mantenuto un denominatore comune: mettere le persone più fidate di Valentino in posizioni chiave.
Il miglior amico di Rossi, Uccio, è il "capo", ma accanto a lui i responsabili della VR46 sono persone che hanno sempre lavorato con Valentino. Nel team, il team manager è Pablo Nieto, figlio di Angel, amico di Rossi da quando l'italiano è entrato nel Motomondiale e con il quale ha sviluppato una grande complicità, sia sui circuiti che nelle estati a Ibiza.
Matteo Flamigni, per molti anni telemetrista del #46, è ora l'ingegnere di pista di Bezzecchi; David Muñoz, l'ultimo capomeccanico di Rossi, è ora quello del fratello Marini; il coach è Idalio Gaviria, che ha lavorato prima per il team VR46 in Moto3 e, dal 2019 e fino al suo ritiro, per Valentino stesso; il responsabile della comunicazione è Pol Beltrán, che Rossi ha scoperto nel suo ultimo anno di attività alla RNF e che ha portato con sé nel suo team, e così via fino al responsabile dell'hospitality, Dario Decio, e al cuoco, Mighelone Quarenghi, con cui il pilota ha convissuto durante i suoi lunghi anni nel Motomondiale.
Infine, e probabilmente è la cosa più importante, ogni singolo membro dell'Academy e della VR46 ha una devozione e una lealtà sconfinate nei confronti di Valentino, che ammira e rispetta al punto da lavorare instancabilmente per raggiungere il successo. In effetti, l'80% o più dell'attuale squadra di MotoGP è composta da un mix di persone che hanno fatto la gavetta nei team della Moto3 e della Moto2, insieme a persone con cui Valentino ha lavorato durante i suoi anni nel Campionato del Mondo.
Un esempio della complicità e della fedeltà che regna tra i ragazzi dell'Academy si è visto dopo la gara della Moto3 a Termas de rio Hondo. Andrea Migno, che quest'anno era senza moto e ha corso come sostituto dell'infortunato Lorenzo Fellon, è riuscito a salire sul podio, e a festeggiarlo c'erano Bagnaia, Marini, Bezzecchi, Morbidelli, Flamigni, Uccio... una foto che Valentino stesso ha caricato sui suoi social network.
Ma, senza dubbio, l'immagine che è passata alla storia del weekend è stata quella di Bezzecchi sul podio con la maglia della nazionale argentina, un cenno ed un omaggio al trionfo del "patron" nel 2015, quando su quella stessa pista salì sul gradino più alto del podio con l'albiceleste del suo ammirato Diego Armando Maradona, mentre intonava il "mama, ho visto Maradona", la stessa canzone che gli amici più cari gli cantarono nel box il giorno del suo ritiro a Valencia.
Marco Bezzecchi, VR46 Racing Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
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