MotoGP | La KTM ha il musetto: un'ala sporge dal parafango!
Dani Pedrosa ha portato al debutto a Sepang una curiosa soluzione tecnica che ha attirato l'attenzione degli addetti ai lavori: dal parafango anteriore si è visto sporgere a sbalzo un nasino che supporta due profili alari che riprendono il concetto Aprilia che aveva messo le alette sulla forcella. Interessante anche l'ala posteriore in tre elementi montata sul codone per aumentare il carico in frenata. Si apprezzano alcune sofisticazioni tipiche della F1 frutto della collaborazione in galleria con Red Bull.
La collaborazione fra la Red Bull e la KTM sta diventando sempre più visibile: nello shakedown della MotoGP che è in corso a Sepang abbiamo visto alcune soluzioni interessanti sulla RC16 che Dani Pedrosa ha collaudato. L’obiettivo è cercare carico aerodinamico mentre la moto è dritta: non deve stupire, quindi, aver visto apparire un “nasino” che sporge dal parafango anteriore e si apre in una piccola ala con due elementi.
Gli esperti non sono rimasti stupiti da questa novità aerodinamica, perché di fatto replica in modo fantasioso il concetto che era stato introdotto dall’Aprilia con le alette sulla forcella che poi erano state riprese anche dalla Ducati. L’ala biplano sembra che sia collocata in una zona della moto che è molto efficiente e, quindi, dovrebbe dare buoni risultati di downforce quando la due ruote è dritta, mentre rischia di aumentare il sottosterzo quando la RC16 è in piega.
Dani Pedrosa, Red Bull KTM Factory Racing con l'ala posteriore triplana
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
È interessante notare come uno stesso concetto possa essere evoluto con forme molto diverse, a dimostrazione di quanto importante sia diventata la ricerca aerodinamica. La KTM si distingue anche nel retrotreno: nel codone, infatti, non si può fare a meno di osservare il complesso alettone posteriore pensato per aumentare il carico in fase di staccata.
I tecnici austriaci hanno sfruttato al massimo il box regolamentare nel quale c’è la libertà di disegnare dei profili. E ancora una volta l’influenza della F1 si fa sentire, vista la complessità di tre elementi composti in una sequenza ben studiata.
Se altri hanno investito nello sviluppo delle pinne ai bordi del codone (la Honda ne ha provate tre con Stefan Bradl), la Casa austriaca ha proposto anche dei soffiaggi laterali che consentono un migliore riempimento d’aria dei flap, trasferendo alla MotoGP delle sofisticazioni della F1. Prepariamoci, quindi, ad una stagione nella quale le moto potranno spesso cambiare faccia, lasciando molto spazio alla fantasia.
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