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Analisi

MotoGP | La frustrazione di Pol Espargaro è lo specchio di Honda

Il ritorno di Pol Espargaro in KTM deve ancora essere confermato, ma il momento che sta attraversando lo spagnolo nel box HRC fa emergere il trattamento che Honda ha nei confronti dei suoi piloti.

Pol Espargaro, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Una volta ufficializzato l’ingaggio di Alex Rins in LCR e in attesa che Honda annunci l’arrivo di Joan Mir e Ai Ogura (nel team ufficiale e in quello di Cecchinello rispettivamente), tutto lascia pensare che Marc Marquez sia l’unico pilota che non verrà sostituito nel 2023.

Al netto del mercato, i numeri sono più rivelatori che mai: Honda occupa l’ultima posizione nella classifica dei costruttori, mentre il team Repsol Honda e LCR si trovano solamente davanti a RNF e Tech 3 nella classifica dei team. Questo rende davvero l’idea di quanto sia critica la posizione del marchio giapponese e di Pol Espargaro.

Polyccio è arrivato lo scorso anno nel box che aveva sempre sognato e, due anni dopo andrà via con una delusione incredibile, dopo aver vissuto una delle peggiori esperienze come pilota MotoGP, per lo meno in termini di risultati.

La stagione ha già fatto il giro di boa e ripartirà a Silverstone fra meno di dieci giorni. Il minore dei fratelli Espargaro è 17° nella classifica generale con soli 40 punti dopo aver perso le ultime due gare disputate (Germania e Olanda) a causa delle conseguenze dell’infortunio rimediato nella caduta al Sachsenring.

La posizione del catalano è la peggiore nella sua esperienza in MotoGP ed eguaglia quella del suo primo anno in KTM (2017). Proprio nel team austriaco molto probabilmente tornerà l’anno prossimo anche se lo farà con i colori Tech 3, scuderia satellite della Casa di Mattighofen.

Pol Espargaro, Repsol Honda Team

Pol Espargaro, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

L’uscita di Pol Espargaro coinciderà con quella di Alex Marquez (la cui firma con Gresini è stata ufficializzata qualche settimana fa) e di Takaaki Nakagami. Con ogni probabilità, il giapponese lascerà spazio ad Ai Ogura, che salirà dalla Moto2.

Nonostante disponga di sole quattro moto in griglia, il percorso dei due box Honda è stato tremendo, arrivando fino a sette cambi di pilota negli ultimi cinque anni. Tre di loro, Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa e Cal Crutchlow hanno deciso di appendere il casco al chiodo e ritirarsi dopo l’ultimo anno in HRC, per quanto questi ultimi avessero deciso di prolungare la loro carriera come collaudatori e tornare a gareggiare come wild card.

“Dobbiamo migliorare e dobbiamo cambiare i nostri procedimenti, il nostro modo di pensare”, ha riconosciuto Alberto Puig, team manager HRC, dopo l’ultima gara prima della pausa estiva, in Olanda. Tutte le voci che escono dal box Honda ufficiale sono d’accordo sul fatto che il problema sia la RC213V trasformata in una moto che divora i piloti, che si trovano incapaci di portarla al limite senza rischiare troppo e finire in terra. Tra tutti i piloti Honda, si contano ad oggi 44 cadute, 10 delle quali avute da Pol Espargaro, il cui valore è tanto grande quanto la frustrazione che lo accompagna.

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