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Lorenzo domina ad Aragon e ritorna a -14 da Vale

Marquez cade e lo lascia in fuga solitaria, mentre Rossi si inchina ad uno strepitoso Pedrosa. Quarto Iannone

Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing

Foto di: Yamaha MotoGP

Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Marc Marquez, Repsol Honda Team e Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Andrea Iannone, Ducati Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team
Maverick Viñales, Team Suzuki MotoGP e Alvaro Bautista, Aprilia Racing Team Gresini
Alvaro Bautista, Aprilia Racing Team Gresini

Jorge Lorenzo ha fatto alla grande il suo compito a Motorland Aragon: il pilota della Yamaha doveva vincere per tenere vive le sue speranze di laurearsi campione del mondo, ma ha fatto di più, perché ha letteralmente dominato il 14esimo appuntamento della stagione, nel quale ha firmato il suo sesto trionfo del 2015.

In tutto questo il maiorchino ha trovato un paio di alleati importanti nel box della Honda. Il primo è Marc Marquez, che al secondo giro è finito ruote all'aria, permettendogli di ritrovarsi in fuga solitaria dopo appena pochi chilometri. Il secondo è un Dani Pedrosa grintoso come non mai, che con il secondo posto gli ha permesso di recuperare ben 9 punti nei confronti di Valentino Rossi, riportandosi a -14.

Se per Jorge è stato tutto fin troppo facile, amministrando per tutta la corsa un margine di circa 3", alle sue spalle Pedrosa e il "Dottore" hanno regalato un duello davvero strepitoso. In passato lo spagnolo è stato spesso giudicato come troppo arrendevole, ma oggi ha resistito per ben cinque giri ai tentativi d'attacco del pesarese, rispondendo colpo su colpo e sfruttando magistalmente il maggior spunto della sua RC213V sul lunghissimo rettilineo opposto di Aragon.

In un certo senso però si potrebbe dire che Marquez in realtà è stato alleato di entrambi: se a Lorenzo ha regalato una corsa solitaria a Valentino probabilmente qualche punticino in più, perché con anche "El Cabronsito" in gara il rischio di finire giù dal podio era concreto. Nella battaglia con Pedrosa poi ha dimostrato al compagno di box che lotterà con le unghie fino alla fine per portarsi a casa il decimo titolo iridato. E a proposito di Yamaha, va detto che oggi il Factory Team conquista il titolo team.

Ai piedi del podio c'è un bravissimo Andrea Iannone: ieri il ducatista lo aveva detto di aver trovato la strada giusta per la sua GP15 ed oggi lo ha confermato, pagando meno di 8" sul vincitore. Il tutto nonostante una spalla fresca di infortunio che probabilmente gli ha impedito di rimanere nella battaglia per il podio nella seconda parte della corsa.

Un applauso però se lo merita anche Andrea Dovizioso, risalito dal 13esimo posto in griglia fino al quinto finale. Il forlivese ha guadagnato molte posizioni nei primissimi giri, ma per farlo forse ha chiesto un po' troppo alle sue gomme e quindi nel finale ha dovuto fare gli straordinari per resistere alla Suzuki GSX-RR di un Aleix Espargaro che comunque sarà soddisfatto del suo sesto posto, soprattutto se si pensa ai 20" rifilati al compagno Maverick Vinales.

A seguire troviamo il tandem britannico composto da Cal Crutchlow e Bradley Smith, mentre Pol Espargaro si è dovuto accontentare del nono posto dopo aver commesso un errore, andando lungo quando si trovava in quinta piazza. La top ten si completa con Yonny Hernandez, che per una domenica si riprende la palma di miglior Ducati Pramac, anche perché questa volta Danilo Petrucci è finito ruote all'aria.

Alvaro Bautista celebra il suo 100esimo Gp nella classe regina con un 13esimo posto che vale qualche punticino alla sua Aprilia RS-GP, mentre il 14esimo è valso la vittoria nella classifica riservata alle "Open" alla Honda Aspar di Eugene Laverty. Poi c'è un punto anche per l'ex iridato Nicky Hayden.

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