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Marquez piega Lorenzo e si prende Indianapolis

Marc passa Jorge a tre giri dalla fine e scappa. Valentino limita i danni con il terzo posto: ora è a +9

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Repsol Media

Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing

Marc Marquez rischia davvero di vestire i panni dell'arbitro nel duello iridato tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Chiedere conferma al maiorchino, che oggi si è visto battere dal pilota della Honda dopo aver condotto le operazioni per 25 dei 28 giri in programma sull'infield di Indianapolis.

Da quando è tornato ad utilizzare il telaio 2014 "El Cabronsito" si è rimesso i panni del mattatore che aveva dominato negli ultimi due anni: ha infilato il secondo posto di Assen e le due vittorie del Sachsenring e di Indianapolis (che vale il successo numero 700 nella storia della Honda). Peccato per i tanti punti persi ad inizio stagione, perché ora si ritrova a 56 lunghezze e con un ritiro in meno forse sarebbe davvero pericoloso. Se non altro, ha scavalcato Andrea Iannone ed ora è terzo nella classifica iridata.

Lorenzo oggi ci ha provato fino alla fine, prendendosi la testa della corsa fin dalla partenza e non sbagliando un colpo nonostante la RC213V del connazionale fosse davero incollata alla sua ruota posteriore. La sensazione però era che il campione del mondo in carica stesse giocando al gatto con il topo con il maiorchino e la riprova è arrivata a tre giri dal termine, quando lo ha infilato perentoriamente alla prima staccata, involandosi verso il secondo trionfo di fila. Resta intatto poi il suo primato che lo vede sempre vincitore nella gare statunitensi.

Per Lorenzo comunque quella di oggi è stata una gara importante, perché lo ha riproposto al vertice dopo un paio di trasferte difficili, ma anche perché gli vale quattro punti recuperati su un Valentino Rossi che comunque ha limitato i danni ottenendo il decimo podio stagionale al termine di un bel duello con Dani Pedrosa: ora tra le due Yamaha c'è un divario di 9 lunghezze. Per Jorge comunque deve essere stata una bella mazzata vedersi infilare da Marquez proprio quando aveva appena fatto segnare il suo giro veloce (Marc ha realizzato il nuovo primato della pista).

Veniamo ora proprio alla prova del "Dottore", che con il terzo posto forse ha artigliato il massimo. Nell'arco di pochi giri si è riportato nella scia della Honda di Pedrosa e poi lo ha infilato a 10 giri dal termine. Cinque tornate più tardi è poi arrivata la risposta di Dani, che gli ha nuovamente reso la posizione con un "lungo" un paio di passaggi più tardi.

Ad essere decisivo nella battaglia per l'ultimo gradino del podio è stato l'ultimo giro: "Camomillo" aveva trovato il sorpasso alla prima staccata, ma Valentino gli ha risposto con grinta alla curva 2, incrociando molto bene le traiettorie e guadagnando tre punti in più che potrebbero rivelarsi pesanti a fine stagione. Fare di più oggi era impossibile, come certificato dai sei secondi dal vincitore rimediati alla bandiera a scacchi.

Decisamente più staccati tutti gli altri: basta pensare che Andrea Iannone si ritrova a 21"5 in quinta posizione. Il pilota di Vasto ha avuto la meglio su Bradley Smith in volata, ma sicuramente anche quella di Indy è una trasferta che va archiviata negativamente dalla Ducati, che negli States sperava di avvicinarsi alle Honda ed alle Yamaha. Inoltre Iannone ha perso il terzo posto nel Mondiale a favore di Marquez. Ennesima domenica nera poi per Andrea Dovizioso, che alla prima curva si è beccato una carenata da Cal Crutchlow ed è precipitato in fondo al gruppo. Il forlivese poi ha recuperato fino al nono posto, alle spalle di Pol Espargaro e proprio di Crutchlow.

Completa la top ten Danilo Petrucci, che non è riuscito a confermare quanto di buono aveva fatto ieri con il quinto tempo in griglia della sua Ducati Pramac. Male le due Suzuki GSX-RR, entrambe fuori dalla top ten: Maverick Vinales ha chiuso 11esimo, mentre Aleix Espargaro si ritrova addirittura 14esimo, davanti al vincitore delle "Open", che ancora una volta è Hector Barbera con la Ducati Avintia.

Fuori dai punti le due Aprilia RS-GP con Alvaro Bautista che in gara è riuscito a vincere il derby con il nuovo arrivato Stefan Bradl, piazzandosi 18esimo contro il 20esimo del tedesco.

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