MotoGP | Il podio di Acosta è salvo: ha avuto una perdita dal cerchio
Dopo aver condotto tutte le indagini del caso, i commissari hanno deciso che non c'è stata una violazione legata alla pressione della sua gomma anteriore, perché il valore era inferiore a quelli minimi imposti dalla Michelin solo a causa di una perdita d'aria dal cerchio. Dunque, il secondo posto di Mandalika del pilota della KTM è confermato.
Pedro Acosta, Tech3 GASGAS Factory Racing
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Pedro Acosta può tirare un sospiro di sollievo: il secondo posto nel Gran Premio d'Indonesia, che eguaglia il suo miglior risultato da quando ha esordito in MotoGP, è salvo. Il pilota della GasGas Tech3 si è reso protagonista di gran lunga della miglior gara di una KTM in questa seconda parte di stagione, rimanendo per quasi tutta la distanza a meno di un secondo da un Jorge Martin che ha imposto un ritmo davvero infernale, firmando un risultato sul quale ieri probabilmente non avrebbe scommesso neppure lui.
Subito dopo la bandiera a scacchi, però, è arrivata la doccia fredda, perché la Direzione Gara ha comunicato che il rookie spagnolo era sotto investigazione per aver corso un valore della pressione della gomma anteriore inferiore a quelli minimi imposti dalla Michelin. Un messaggio che in questa stagione aveva sempre visto seguire una penalità. Quasi tutti, dunque, avevano dato quasi per scontato che per lui sarebbe arrivata una penalità di 16" che lo avrebbe fatto precipitare al nono posto.
L'attesa è stata snervante, perché nel frattempo lo "Squalo di Mazarron" è salito sul podio e poi ha partecipato regolarmente alla conferenza stampa dei primi tre. Ma ne è valsa la pena di aspettare, perché la KTM è riuscita a portare una giustificazione valida ai commissari sportivi, che alla fine hanno deciso di non procedere, rendendo definitiva la sua piazza d'onore.
"Il direttore tecnico è stato avvisato durante la gara che la pressione della gomma anteriore di Acosta era sotto investigazione. Dopo aver completato le verifiche tecniche post-gara, è emerso che la pressione era corretta all'inizio della gara ed è stato provato che c'è stata una perdita di pressione legata al cerchio. Il direttore tecnico, insieme al fornitore ufficiale degli pneumatici, ha quindi determinato che non ci sono infrazioni al regolamento", recita la nota diffusa dai commissari.
Pedro Acosta, Tech3 GASGAS Factory Racing
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Sollevato anche Acosta, che quindi ha potuto commentare in maniera più rilassata la sua gara: "Penso che sia stata la gara che cercavamo, quindi dovevo finirla. Stiamo tirando fuori tanto potenziale dalle cose che ci hanno portato da Mattighofen, che stanno funzionando", ha detto. "In gara sognavo la vittoria e forse il giro e mezzo in cui sono rimasto dietro a Bastianini mi ha penalizzato. Ma ora dobbiamo cercare di salire sul podio con costanza, quindi non potevo cadere".
Con i 20 punti conquistati oggi, il campione del mondo in carica della Moto2 sale al quinto posto nella classifica iridata, diventando il primo alle spalle dei quattro ducatisti e scavalcando Brad Binder di 8 lunghezze, diventando il migliore tra i piloti del suo marchio.
"Ci sono molti punti in palio e stiamo facendo delle buone gare, ma dobbiamo cercare di stare in cima alla classifica interna della KTM, perché penso che presto arriveranno delle altre novità", ha proseguito Pedro, lanciando un messaggio alla concorrenza: "Ho già detto che prima o poi la KTM sarebbe stata l'incubo degli altri marchi in MotoGP. Abbiamo dei decimi nascosti nelle nostre tasche, dobbiamo solo scoprire come tirarli fuori. Oggi abbiamo aperto la tasca giusta", ha concluso.
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