MotoGP | Il paradosso nascosto nell'arrivo di Marini in Honda
In assenza della firma che farà di Luca Marini un pilota ufficiale Honda per le prossime due stagioni, una delle chiavi principali dell'accordo è l'ambizione e la volontà dell'italiano di andare per la sua strada, senza il presunto riparo fornito da suo fratello, Valentino Rossi.
È sorprendente che Marini abbia scelto di rinunciare ad una Ducati, la moto più competitiva della griglia, per imbarcarsi nel progetto Honda, che ha raccolto i risultati peggiori nel 2023. Tuttavia, la mossa è ancora più paradossale se si guarda alla forza trainante: la volontà del pilota di lasciare la Mooney VR46, il team che porta le iniziali del fratello, per entrare in un futuro più che incerto nelle mani di HRC, che è diventata una macchina tritapiloti e sembra essere senza direzione dal punto di vista tecnico.
Marini seguirà lo stesso percorso di Marc Marquez ma in direzione opposta; un percorso che, fin dall'inizio, non sembra offrire troppe garanzie di successo, a meno che la Honda non applichi una rivoluzione nelle sue metodologie di lavoro. E, nonostante questo, il giovane urbinate ha deciso di lasciare la Mooney VR46, la squadra che molti potrebbero considerare la sua zona di comfort. Ma lo era davvero?
Rossi non compare quasi mai in nessun Gran Premio, ma indirettamente il suo spirito è rappresentato da Uccio Salucci, suo braccio destro e team manager. Il fatto è che Uccio è l'anima amica di Rossi, non del fratello, che ha una sensibilità molto diversa.
La struttura del "Dottore" è costruita sui pilastri che hanno sempre accompagnato il pluricampione. Quell'organizzazione di gruppo che ben definisce il concetto di tribù, molto presente nell'universo iconografico della stella di Tavullia. Questo senso di famiglia è tanto importante per alcuni, come Marco Bezzecchi, quanto relativo per altri, come il suo vicino di box.
Per "Bez", stare con la sua gente è così importante che l'ha anteposto alla promozione che avrebbe significato correre la prossima stagione in Pramac, dove avrebbe gareggiato con la Desmosedici GP più evoluta. Il pilota riminese, però, ha preferito rinunciare alla GP24 per continuare a circondarsi di quegli elementi che gli danno la stabilità necessaria per essere competitivo.
È chiaro che per Marini la priorità è un'altra. Infatti, non gli è andato giù che nessuno abbia pensato a lui quando Bezzecchi ha detto no alla Ducati di Pramac, che alla fine andrà a Franco Morbidelli.
"Luca sta andando per la sua strada. È ambizioso e ha sempre sostenuto che il suo obiettivo è avere una moto ufficiale in un team ufficiale. E sa che, in questo momento, non è alla sua portata in Ducati", ha dichiarato a Motorsport.com una voce dal box della Mooney VR46. "È anche molto desideroso di dimostrare che si merita tutto ciò che ottiene, senza che nessuno pensi che lo ottiene perché è il fratello di Valentino", aggiunge l'autorevole voce.
Domenica scorsa Bezzecchi non ha voluto entrare nel merito di chi preferirebbe per sostituire il compagno di squadra, ma ha accennato, in maniera velata, all'attuale spaccatura tra Marini e l'Academy. "Non voglio immaginare come sarebbe non avere 'Maro' come compagno di squadra. Ci conosciamo da sempre, anche se ora non si sta allenando con noi, perché ha cambiato tutta la sua preparazione e ha preso un po' le distanze", ha detto il pilota terzo nella classifica generale ai microfoni di Sky.
Se la probabile partenza di Marini dalla Mooney VR46 ha colto di sorpresa più di qualcuno, c'è anche chi non vede di buon occhio la mossa fatta dalla Honda. Soprattutto se si tiene conto che il costruttore giapponese sembrava chiuso alla possibilità di offrire un accordo di durata superiore a un anno, proprio la condizione posta dall'italiano per accettare la sfida.
A priori, i numeri di Marini, che è ancora a caccia della sua prima vittoria in MotoGP ed è ottavo nella classifica del Mondiale - è quinto tra gli otto piloti Ducati - non giustificano un cambio di strategia di tale calibro, circostanza che induce a pensare che ci sia qualche elemento ancora nascosto.
Se nulla andrà storto all'ultimo minuto, il contratto di Marini con la HRC potrebbe essere firmato già questa settimana a Lusail, sede del penultimo round del calendario. Non c'è molto tempo per preparare tutto se l'intenzione di Honda è quella di far debuttare il numero 10 sulla RC213V nei test di Valencia del 28 novembre.
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