MotoGP | Il fisco mette nel mirino i fratelli Espargaro
Aleix e Pol Espargaro sono finiti nel mirino dell'Agenzia delle Entrate spagnola, che richiede imposte da pagare per aver segnalato una residenza "fittizia". I due piloti MotoGP avrebbero infatti spostato la residenza ad Andorra continuando a vivere in Spagna dal 2014 al 2017.
Il fisco non perdona, ne sanno qualcosa molti piloti della MotoGP, che si sono trovati costretti a giustificare residenze fuori dai propri stati di appartenenza, con conseguenti richieste di versamenti di imposte. Gli ultimi, in ordine cronologico, sono i due fratelli Espargaro: Aleix e Pol vivono in Andorra da diverso tempo, ma l’Agenzia delle Entrate spagnola ha bussato, letteralmente, alle loro porte per chiarimenti su una residenza considerata “fittizia”.
Stando a quanto riporta il quotidiano spagnolo El Periódico, la questione va avanti dal 2018, quando l’Agenzia delle Entrate si recò ai Gran Premi Jerez e Aragon per entrare in contatto con i due piloti, che hanno sempre negato di parlare. Ora, il Tribunale Economico Amministrativo Regionale della Catalogna (TEARC), ha dato l’ok per portare avanti il procedimento contro Aleix, che difende strenuamente la sua posizione.
In totale, il maggiore dei fratelli Espargaro dovrebbe versare ben 586.590 euro a Hacienda (l’Agenzia delle Entrate spagnola) per essere residente fiscale in Spagna e non in Andorra tra il 2014 e il 2017, quando il pilota aver dichiarato di avere residenza nel piccolo stato che è considerato uno dei paradisi fiscali. “Aleix e la sua famiglia sono felici in Andorra, hanno creato la loro vita lì. Rispettiamo il lavoro di Hacienda, ma non siamo d’accordo con le loro conclusioni”, spiegano le persone più prossime al pilota.
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team
“L’attuale contenzioso con l’Agenzia delle Entrate si basa su questioni fiscali di carattere tecnico. Ci dissociamo dalla posizione adottata dall’Agenzia delle Entrate, ed è per questo che stiamo già ricorrendo a rispondere”, spiegano gli avvocati di Pol Espargaro al quotidiano spagnolo. Sia Aleix che il fratelli minore continuano a difendere la propria tesi, sostenendo che in Andorra hanno trovato la loro dimensione e non sentono la necessità di vivere in Spagna.
Proprio a questo proposito, Aleix Espargaro aveva pubblicato diversi mesi fa un vlog sul proprio canale YouTube in cui raccontava la propria vita nel principato, non nascondendo i benefici fiscali, ma anche il piacere di vivere in un luogo tranquillo e a misura d’uomo: “È chiaro che si creino dibattiti, ma più morali che legali, perché io di illegale non sto facendo niente. La gente pensa di no, ma le tasse si pagano anche in Andorra, io le pago qui perché il posto in cui vivo. Non tornerò in Spagna. Qui la mia famiglia è al sicuro, una cosa a cui do molto valore, questa sensazione di tranquillità non l’abbiamo in Spagna. Questo paese è spettacolare, puoi camminare tranquillamente per strada senza alcuna paura”.
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Pol Espargaro, Tech3 GASGAS Factory Racing
Tuttavia, questo andrebbe in contrasto con quanto dimostrato dall’Agenzia delle Entrate, che richiede il pagamento di imposte quando si risiede in Spagna per più di 183 giorni (più di metà anno). Hacienda infatti, considera che Aleix Espargaro sia stato nel suo paese natale per 204 giorni nel 2014, 206 nel 2015, 189 giorni nel 2016 e ben 219 nel 2017. Per questo, l’Agenzia delle Entrate si è recata di persona nei circuiti spagnoli durante la stagione 2018, senza però mai incontrare gli interessati che, anzi, hanno accusato di “stalking” i funzionari.
I due fratelli Espargaro condividono così la stessa storia fiscale di molti colleghi, tra cui Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo, quest’ultimo vincitore della causa contro l’Agenzia delle Entrate spagnola.
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