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MotoGP | I piloti smontano il "caso pressioni"

Anche secondo i piloti sembra essere stato sollevato un polverone per nulla: sarebbero ben 18 quelli che in 5 GP hanno avuto valori al di sotto di quelli consigliati da Michelin (tra cui Quartararo in Portogallo), ma tutti hanno sottolineato che la gestione della gomma anteriore è complicatissima, perché i valori schizzano verso l'alto quando si segue un'altra moto ed inevitabilmente bisogna tenerne conto.

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing, Francesco Bagnaia, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Nei giorni scorsi ha preso vita un dibattito piuttosto acceso sulle pressioni delle gomme utilizzate in MotoGP. Un reportage di Motorsport Magazine ha portato alla luce una tabella relativa alla gara di Jerez, dalla quale si poteva evincere che il vincitore Pecco Bagnaia aveva coperto l'intera distanza con un valore all'anteriore più basso di quello consigliato dalla Michelin.

Inevitabilmente si è sollevato un polverone, anche se alla storia mancava qualche dettaglio: il più importante è che al momento non c'è la possibilità di rilevare con certezza i valori, in quanto le squadre utilizzano sensori differenti. Inoltre, nella centralina non c'è un canale dedicato e non modificabile dalle squadre. I dati, dunque, sono forniti dalle squadre stesse, che insieme a Dorna e FIM stanno lavorando per introdurre nel 2023 un sistema di rilevazione unico che possa poi portare anche ad eventuali sanzioni.

A smontare definitivamente il caso però ci hanno pensato i piloti, che durante la conferenza stampa che ha aperto il weekend del Gran Premio di Francia hanno spiegato che gestire la pressione della gomma anteriore è un aspetto davvero problematico, in quanto questa tende ad andare alle stelle quando si segue un'altra moto. Dunque, nessuno prova a fare il furbo. E' solo molto complicato riuscire ad impostare questo valore.

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Il primo ad essere tirato in causa è stato proprio Bagnaia, che è arrivato pronto allo scontro, sottolineando che comunque sono stati ben 18 i piloti che nelle prime cinque gare hanno corso con valori che erano inferiori a quelli consigliati dall'azienda francese.

"Credo che sia piuttosto chiaro che le pressioni siano impostate anche considerando che se sei davanti non saliranno troppo, ma se sei dietro è praticamente certo che salirà. Quindi è difficile fare un ragionamento di questo tipo su una pista come Jerez, con l'asfalto molto caldo. Ho sentito dire che la mia pressione era illegale, ma allora lo sono stati 18 piloti dall'inizio dell'anno e nessuno di loro è stato penalizzato".

"Dunque, parliamo del nulla. Credo che anche gli altri piloti siano d'accordo con me, perché è molto difficile gestire la pressione della gomma anteriore. Michelin dà un valore consigliato, ma non è un obbligo, e a Jerez sono passato da 1,95 bar a 1,89, quindi non c'era una grossa differenza".

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Il leader del Mondiale Fabio Quartararo ha aggiunto un altro tassello interessante, spiegando che la stessa situazione del ducatista per lui si era verificata a Portimao, quando aveva comandato praticamente dall'inizio alla fine. Secondo il pilota della Yamaha però non bisogna lavorare tanto sulle pressioni, quanto cercare di rendere la gomma anteriore meno sensibile.

"Dal mio punto di vista, penso di essere d'accordo con Pecco. Il mio programma a Jerez era cercare di superarlo e di stare davanti. Ma devi essere pronto anche a stare dietro, quindi ad utilizzare la pressione più bassa possibile, perché quando sei dietro ad un'altra moto si alza molto. E' successo anche a me in Portogallo di avere una pressione più bassa del valore consigliato per tutta la gara".

"Penso che sarà difficile se stabiliranno un regolamento, perché sul posteriore è abbastanza semplice da regolare, mentre sull'anteriore è davvero dura. Credo che si debba trovare con la Michelin una soluzione che permetta di non avere così tanti problemi quando sei dietro ad un'altra moto, avendo un buon equilibrio anche quando sei da solo".

Pur confermando anche lui che quando hai pista libera o quando segui un'altra moto la situazione cambia dal giorno alla notte, Aleix Espargaro ritiene che sia giusto trovare il modo di far rispettare dei valori, per fare in modo che tutti siano nelle stesse condizioni.

"Credo che sia un aspetto piuttosto importante, che condiziona parecchio. A Jerez, quando ero dietro a Jack (Miller) e Marc (Marquez) faticavo tantissimo, perché avevo molto chattering e la moto non girava. Una volta che ho avuto la pista libera andavo mezzo secondo più veloce, spingendo meno. Il comportamento della moto è cambiato radicalmente, almeno nel mio caso".

"Penso che sarebbe giusto stabilire un limite o qualcosa di simile. Però credo che sia giusto che tutti possano lottare con le stesse armi, anche se è qualcosa di molto difficile per i team ed anche per Michelin, perché è quasi impossibile sapere se avrei pista libera o se avrai davanti tre moto".

Johann Zarco, Pramac Racing

Johann Zarco, Pramac Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Concorde pure Johann Zarco, che ha sottolineato un altro aspetto interessante. Secondo il pilota del Pramac Racing, infatti, i valori che vengono indicati da Michelin oggi sono molto "safe", quindi è difficile ipotizzare che qualcuno possa scendere talmente in basso da mettere in crisi la resistenza del pneumatico.

"Sono d'accordo anche io, c'è una grande differenza se sei da solo o se hai delle altre moto davanti. Pure io a Jerez non avevo delle buone sensazioni, perché ero piuttosto vicino a Bezzecchi e poi sono caduto. Se metteranno un limite, credo che dovranno ampliare un po' di più il range. Al momento è un consiglio che danno in ottica della sicurezza, ma credo che bisognerebbe andare davvero molto bassi per avere dei problemi e credo che nessuno arriverebbe fino a questo punto".

Infine, anche Marc Marquez si è accodato al coro dei colleghi, andando in un certo senso nella direzione di Quartararo e spiegando che secondo lui bisogna lavorare per fare in modo che le gomme risentano meno quando si segue un'altra moto, pur ammettendo che non è semplice in un'era della MotoGP nella quale l'aerodinamica sta facendo sempre più da padrona.

"Io sono totalmente d'accordo con Pecco. Una pressione più bassa all'anteriore non implica una prestazione migliore. Anzi, a volte è anche peggiore. Però è vero che, con l'aerodinamica nuova e con la filosofia che sta seguendo la MotoGP, è più difficile superare e guidare se sei dietro ad un'altra moto ed è una situazione critica per la pressione della gomma anteriore".

"Quando sei da solo, puoi usare l'aerodinamica per girare e non spingi tanto sulla gomma anteriore. Ma se non ha carico, allora devo forzare di più sulla gomma e quindi la temperatura si alza. E' un qualcosa che credo su cui si debba lavorare per il futuro, ma non tramite la pressione delle gomme".

Marc Marquez, Repsol Honda Team, Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Marc Marquez, Repsol Honda Team, Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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