MotoGP | I piloti più uniti che mai in vista della sfida in India
I piloti della MotoGP affrontano la sfida di correre in India per la prima volta il prossimo fine settimana più uniti che mai, dopo i recenti incontri faccia a faccia in cui, secondo Aleix Espargaró, si sono resi conto di pensare "in modo molto più simile" di quanto avessero immaginato.
La prima di queste riunioni, oltre a quelle che si svolgono il venerdì durante le cosiddette Safety Commission, si è svolta il giovedì dell'ultimo Gran Premio di Catalogna, a Montmeló.
L'argomento principale di quella riunione ruotava intorno alla possibilità di introdurre un salario minimo per i piloti della classe regina. Durante la riunione, sembra che i piloti abbiano avuto una conversazione in cui sono stati messi da parte gli interessi personali e ha prevalso il bene collettivo.
Uno dei presenti, che per anzianità ed esperienza sta diventando sempre più importante all'interno del collettivo dei piloti, è il maggiore dei fratelli Espargaró. Per lui, l'incontro è servito a far capire alla maggioranza che, in realtà, la loro prospettiva su molte delle questioni che riguardano il campionato è la stessa, o molto simile.
"Ora c'è una cosa molto importante tra di noi, ovvero l'unione. Non so perché, ma ora quando ci sediamo e parliamo, la pensiamo in modo molto più simile di quanto immaginassimo", ha risposto Espargaró, quando gli è stato chiesto da Motorsport.com come crede che la griglia di partenza gestirà qualsiasi decisione relativa al prossimo appuntamento del calendario sul circuito di Buddh.
A Motorsport.com risulta che i piloti sono decisi a votare tra di loro su qualsiasi questione relativa alla loro sicurezza.
"Prima si andava al comitato di sicurezza e c'era molta più confusione, perché c'erano molti nominativi in direzioni diverse. Ora si scopre che siamo d'accordo sulla maggior parte delle questioni. Questo è molto positivo. In questo modo possiamo migliorare molte cose", ha aggiunto il pilota dell'Aprilia, che nelle ultime settimane si è detto relativamente preoccupato per il livello di sicurezza di una pista che la scorsa settimana non era ancora stata omologata secondo gli standard della FIM (Fédération Internationale de Motocyclisme).
"In India faremo tutti insieme un giro della pista prima di salire in moto, per capire la situazione", ha detto il numero 41, facendo capire quanto la griglia della MotoGP sia compatta, almeno al momento.
In pista, l'aspetto più delicato è rappresentato dai muretti, che in alcune zone distano poco più di tre metri dall'asfalto. Particolarmente sensibile è quello della terza curva, anche se si tratta di una delle curve più lente del circuito, dove si stima che i prototipi non supereranno i 50 chilometri orari.
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