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MotoGP | I numeri del 2022: record di una stagione mai vista prima

Il dominio di Ducati, il record di poleman diversi, le difficoltà dei marchi giapponesi…ecco le statistiche più significative della stagione 2022 della MotoGP.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

L'incoronazione di Pecco Bagnaia e il dominio Ducati, con il loro primo titolo piloti dopo quello di Casey Stoner nel 2007 saranno sicuramente ricordati, ma la stagione 2022 non si limita ai record del marchio italiano. Ecco di seguito una serie di numeri e statistiche del campionato da poco concluso, che ha visto tanti record battuti e grandi sorprese.

>> Pecco Bagnaia ha vinto sette gare, il totale più alto per un campione del mondo dopo Marc Márquez, che ha vinto 12 volte nel 2019. Il suo futuro compagno di squadra Enea Bastianini ha vinto quattro volte e Fabio Quartararo tre, mentre Miguel Oliveira e Álex Rins hanno ottenuto due vittorie ciascuno. Aleix Espargaró e Jack Miller hanno vinto una gara.

>> Sette piloti hanno vinto nel 2022, compresi tre rappresentanti della Ducati, che ha un totale di 12 vittorie. Quattro diversi costruttori (Yamaha, KTM, Suzuki e Aprilia) hanno vinto grazie a uno dei loro piloti, il che significa che solo Honda non ha vinto, cosa che il marchio aveva già sperimentato nel 2020. Il numero di piloti diversi sul gradino più alto del podio è diminuito quest'anno, visto che erano otto nel 2021 e nove nel 2020. Bisogna tornare indietro al 2019 per trovare un totale inferiore (cinque piloti), il che ha senso visto che Marquez ha lasciato poche opportunità ai suoi rivali.

>> Enea Bastianini e Aleix Espargaró hanno vinto per la prima volta in MotoGP quest'anno. Dal 2020, almeno due nuovi piloti assaggiano il sapore della vittoria per la prima volta. I successi di Bastianini sono stati i primi per Gresini dal GP del Portogallo del 2006, vinto da Toni Elías. Per Aprilia si tratta della prima in assoluto nella classe regina...anche se il costruttore ne ha 294 nelle classi minori!

Il vincitore della gara Aleix Espargaro, Aprilia Racing

Il vincitore della gara Aleix Espargaro, Aprilia Racing

Photo by: MotoGP

>> Quest'anno sono saliti sul podio un totale di 14 piloti, in rappresentanza di tutte le squadre tranne LCR, RNF e Tech3. Si tratta di una cifra impressionante, ma inferiore a quella delle due stagioni precedenti, che hanno visto 15 piloti sul podio.

Ducati dominatrice anche in qualifica…e i giapponesi soffrono

>> Ducati ha conquistato 16 pole in 20 gare, lasciando solo le briciole all'Aprilia (due pole grazie ad Aleix Espargaró, la prima dell'Aprilia nell'era della MotoGP), alla Yamaha (una pole con Quartararo) e alla Honda (una con Márquez). Pecco Bagnaia e Jorge Martín hanno conquistato sei pole ciascuno, mentre Johann Zarco, Fabio Di Giannantonio, Enea Bastianini e Marco Bezzecchi hanno concluso la Q2 in vetta per la Ducati.

>> La giovane generazione di piloti Ducati ha brillato, con Enea Bastianini, Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi che hanno conquistato le loro prime pole. Due debuttanti hanno ottenuto questa prestazione ed è stata la prima volta dal 2006, quando Dani Pedrosa, Chris Vermeulen e Casey Stoner hanno conquistato la pole. Il rookie dell'anno Bezzecchi ha anche conquistato il suo primo podio in MotoGP quest'anno, cosa che nessun altro debuttante ha mai fatto.

>> Dieci piloti diversi hanno conquistato la pole position nel 2022, la prima volta nella storia della categoria. Il precedente record era di otto, nel 1999, 2006 e 2018. Questi dieci piloti rappresentavano tutte le squadre tranne la Suzuki. I marchi giapponesi hanno ottenuto solo due pole, grazie a Quartararo e Márquez, che hanno posto fine a una serie di 21 gare senza una partenza dal primo posto per la Honda. Un digiuno di durata senza precedenti per il produttore dall'inizio del suo attuale impegno nel 1982.

>> Anche Honda e Yamaha hanno vissuto finali preoccupanti nel 2022. I piloti Honda non sono riusciti a conquistare punti al Sachsenring, per la prima volta dal 1982, e nella gara successiva ad Assen, la Yamaha ha subito la stessa sfortuna, cosa che non accadeva dal 1994.

>> Le pole sono sfuggite a Fabio Quartararo e alla Yamaha quest'anno. Il francese è arrivato primo tra le quattro e le sei volte in ogni stagione dal suo debutto in MotoGP nella classe regina, ma è riuscito a farlo solo a Mandalika all'inizio della stagione. È stato in prima fila solo cinque volte, un quarto delle gare in programma, e mai nelle ultime nove gare della stagione.

Francesco Bagnaia, Ducati Team, Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Francesco Bagnaia, Ducati Team, Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Photo by: MotoGP

>> Pecco Bagnaia è diventato il primo Campione del Mondo dopo una rimonta da record: aveva accumulato un distacco di 91 punti e cinque zeri, tutti dovuti a cadute.

>> Darryn Binder ha avuto un totale di 27 cadute quest'anno, più di qualsiasi altro pilota, tra cui sette in gara, tante quante Jorge Martín. Tra i piloti che hanno corso l'intera stagione, Maverick Viñales è quello che ha commesso meno errori, con solo due cadute e nessuna in gara.

>> Anche Aleix Espargaró è stato molto costante, terminando 19 delle 20 gare, di cui 18 a punti. Anche Luca Marini ha concluso 19 gare, il suo ritiro a Valencia è stato il primo della sua carriera in MotoGP dopo due stagioni nella massima serie.

>> Dopo aver condiviso due podi nel 2021, Johann Zarco e Fabio Quartararo hanno raggiunto questa impresa in quattro occasioni in questa stagione, con Zarco che si è piazzato tra i primi tre in ogni occasione. I due francesi hanno anche ottenuto due doppiette, a Portimão e al Sachsenring, oltre al GP di Doha nel 2021. Prima di loro, nessuna coppia francese aveva mai raggiunto questa performance.

>> Prima che Ducati lasciasse il segno, l'inizio della stagione è stato particolarmente aperto, con nove diversi piloti sul podio nelle prime tre gare, in rappresentanza di tutti e sei i costruttori. Alla fine del GP del Portogallo, il quinto dell'anno, i primi sei classificati erano in sella a sei moto diverse. A Losail e a Jerez i primi quattro piloti erano su moto diverse. Un ulteriore segno di tenuta si è visto alla fine della stagione a Misano, dove tutte le squadre sono andate a punti, caso unico nel 2022.

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