MotoGP | Honda, Watanabe: "Se Marquez vuole andarsene, non lo fermeremo"
Il presidente della HRC ha commentato la situazione dell'otto volte campione del mondo, ribadendo quanto già espresso da Puig: se vuole partire, la Casa giapponese non lo fermerà. Dal canto suo, Honda deve fargli vedere qualcosa di concreto per dimostrare che la RC213V può tornare ad essere vincente.
Il futuro di Marc Marquez è uno degli argomenti che continuano a tenere banco nella pausa estiva della MotoGP. Anche se il campione di Cervera ha ribadito più volte il suo impegno a cercare di risolvere gli enormi problemi della Honda, che sono costati infortuni a ripetizione a lui ed ai suoi colleghi, e portare a termine il suo contratto che scade a fine 2024, le voci di un possibile addio non sembrano volersi placare.
Sull'argomento ora è intervenuto anche il presidente di HRC, Koji Watanabe, che sostanzialmente ha ribadito quanto detto dal team manager Alberto Puig nella conferenza stampa tenuta domenica mattina ad Assen, subito dopo l'annuncio del forfait di Marquez per il Gran Premio d'Olanda: l'intenzione dell'azienda di Tokyo sarebbe quella di continuare con il numero 93, ma non di tenerlo contro la sua volontà.
La decisione, dunque, spetterebbe a Marc, mentre alla Honda toccherebbe il compito di fare un passo avanti tangibile per dimostrargli che la RC213V può tornare ad essere una moto vincente.
"Naturalmente, vogliamo tenerlo. Ma alla fine sarà lui a decidere. Se deciderà di andarsene, non saremo noi a fermarlo. Per farlo rimanere, credo che dovremo mostrargli qualcosa di concreto. Non è nel modo di lavorare della Honda limitarsi a dire: 'Ti prego, resta', sperando che funzioni", ha detto Watanabe.
Riguardo alle modalità con cui spera di poter iniziare a risolvere i problemi della moto, non ha nascosto che il fatto che le attività di Formula 1 siano entrate sotto al cappello della HRC potrebbe rivelarsi un grande aiuto.
"Abbiamo avuto difficoltà in MotoGP, ma le divisioni due e quattro ruote di HRC hanno appena iniziato a lavorare insieme per lo sviluppo futuro. Dobbiamo migliorare il telaio, l'aerodinamica e il motore".
"D'ora in poi, voglio farlo utilizzando la tecnologia delle quattro ruote. Non voglio dire che la tecnologia delle quattro ruote sia migliore, ma credo che lavorando insieme avremo sicuramente una prospettiva diversa rispetto a quanto fatto finora".
Watanabe è stato anche molto onesto nell'ammettere che probabilmente i frutti del lavoro che stanno facendo ora in Giappone si vedranno solo il prossimo anno
"Voglio raggiungere i nostri rivali il più rapidamente possibile. Progrediremo in varie aree passo dopo passo, ma fondamentalmente stiamo lavorando per implementare questi aspetti per la moto del prossimo anno. Tuttavia, anche se ci mettiamo tutto il nostro impegno per lo sviluppo, sarà comunque difficile", ha concluso.
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