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MotoGP | Honda ufficializza l'ingaggio di Luca Marini in HRC con un biennale

Anche uno degli ultimi tasselli del mercato piloti della MotoGP è andato al suo posto a solo un giorno dai primi test in vista del 2024, con la Casa giapponese che ha annunciato di aver messo sotto contratto per il suo team ufficiale Luca Marini, che nel weekend aveva risolto il suo accordo con la Mooney VR46. Sarà quindi il pilota italiano, che ha firmato un contratto biennale, a prendere l'eredità di Marc Marquez sulla RC213V con i colori Repsol.

Luca Marini, VR46 Racing Team

Ormai era abbastanza chiaro da qualche giorno, ma ora ci sono anche i crismi dell'ufficialità: Luca Marini sarà un pilota ufficiale della Honda in MotoGP a partire dal 2024. Anzi, a partire da domani, quando ci sarà la prima giornata di test in vista della prossima stagione e il pilota marchigiano avrà modo di salire per la prima volta in sella alla RC213V.

Marini ha chiuso ieri la sua miglior stagione nella classe regina, la terza della sua carriera, piazzandosi ottavo nel Mondiale, con sei podi tra gare lunghe e Sprint e con due pole position conquistate nella fase conclusiva della stagione.

Numeri che avevano sigillato la sua permanenza alla Mooney VR46 anche per il prossimo anno, che era stata anche ufficializzata un paio di mesi. Il clamoroso addio anticipato di Marc Marquez alla Honda però ha aperto uno scenario interessante per Luca, che non ha mai nascosto che il suo sogno fosse quello di diventare pilota ufficiale di un marchio.

Di fronte a questa grande opportunità, la squadra di proprietà del fratello Valentino Rossi non ha opposto resistenza e nella mattinata di sabato ha annunciato di aver liberato Marini dal suo vincolo contrattuale, pubblicando anche un video di saluto commovente sui social network.

Luca Marini, VR46 Racing Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Luca Marini, VR46 Racing Team

Di sicuro non si può dire che all'urbinate sia mancato il coraggio nell'accettare questa sfida, visto che l'eredità da raccogliere è quella di un otto volte campione del mondo che ha vinto ben sei titoli con la Casa giapponese, che sta vivendo probabilmente il suo momento più critico dal punto di vista tecnico. Inoltre, andrà a dividere il box con un altro ex campione del mondo come Joan Mir.

Marini era stato individuato come l'uomo giusto proprio perché i giapponesi ritengono che possa aiutarli a rendere la RC213V una moto nuovamente competitiva. Luca infatti è considerato un bravo pilota dal punto di vista tecnico, inoltre conosce bene sia la moto che i metodi di lavoro della Ducati, indiscusso punto di riferimento della categoria in questo momento.

Dopo un paio di settimane di tira e molla, la trattativa è decollata definitivamente quando la Honda è stata disposta a mettere sul piatto un contratto biennale. Il pilota italiano, infatti, riteneva un rischio troppo grande spostarsi per un solo anno, per di più con il compito di dover far crescere una moto. Ma evidentemente le sue argomentazioni devono aver convinto l'azienda di Tokyo se l'operazione è andata in porto.

Luca quindi lascia la squadra di famiglia, ma continuerà ad essere a tutti gli effetti un membro della VR46 Riders Academy, e va ad unirsi al team che aveva iniziato a fare grande la carriera del fratello, che ha vinto i suoi primi tre titoli nella classe regina proprio con il marchio giapponese (solo il secondo ed il terzo con i colori Repsol però), prima del clamoroso passaggio alla Yamaha avvenuto ormai 20 anni fa.

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