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MotoGP | Honda: passi avanti nei test privati a Jerez

In casa Honda si continua a lavorare alacremente per indirizzare la moto del 2023, con cui Marc Marquez e Joan Mir sperano di poter mettere fine al dominio Ducati.

Stefan Bradl, Team HRC

Foto di: Dorna

Nella giornata conclusiva dei test di Sepang, il 12 febbraio, Marc Marquez ha chiuso il primo test invernale con un 1’58”666, decimo crono combinato delle tre giornate di prove. Il pilota di Cervera è rimasto a quasi otto decimi dal più veloce, Luca Marini (che dispone di una Ducati del 2022), e a quadi sette decimi dalla prima Ducati ufficiale, la GP23 di Pecco Bagnaia, secondo nella classifica dei tempi.

Lo strapotere mostrato dalla Rossa di Borgo Panigale ai propri rivali si è mantenuto anche nel primo test e l’affermazione di Marquez non è stata molto ottimista: “Farò la mia valutazione all’ultima giornata di test, ma siamo lontani”. Così ha affermato facendo riferimento all’ultimo giorno della pre-stagione, che si concluderà domenica con la seconda dei due giorni di test a Portimao. Quello sarà il momento in cui si capirà se la RC213V del 2023 è nata bene o se continua a essere lontana dalla Desmosedici, come molti sostengono.

Sotto la nuova direzione tecnica di Ken Kawauchi, gli ingegneri di HRC hanno raccolto tutti i dati e i commenti dei piloti a Sepang, affidando i relativi compiti alla fabbrica di Tokyo, mettendo da parte le componenti scartate da Marquez e Mir e lavorando sulle loro richieste.

Prima dei test definitivi di Portimao però, Honda ha portato il suo test team potenziato a Jerez lo scorso fine settimana. Lì ha girato dal venerdì alla domenica con il collaudatore Stefan Bradl, sotto la supervisione di Kawauchi.  

Per quanto non siano trapelati tempi né conclusioni ufficiali, Motorsport.com ha potuto apprendere che “le sensazioni sono state buone. Sembra che abbiamo fatto un passo in avanti, ma non potremo confermarlo fino a quando i piloti non lo proveranno”.

Il motore che Honda userà nel 2023 è stato già deciso e il marchio giapponese potrà portare le quattro unità nei test (due del team ufficiale e due di LCR) affinché siano omologate. Quindi il lavoro si concentrerà sull’aerodinamica e sul telaio per far arrivare il gas alla gomma posteriore. La trazione è stato il grande problema della moto negli ultimi anni.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

“Durante i test, Honda è stata abbastanza vicina ai tempi di Dani Pedrosa, che a Jerez va sempre molto veloce. Ma la verità è che non c’erano né Ducati né Yamaha in pista”, ha spiegato la fonte all’autore di queste righe. Oltre a Honda, nei test privati di Jerez dello scorso fine settimana abbiamo visto in pista anche KTM con lo stesso Pedrosa e Aprilia con Lorenzo Savadori.

Anche se per le informazioni raccolte si apprende che Dani è stato il più rapido, KTM è cauta. “I test sono andati bene, abbiamo provato delle cose che bisogna definire a Portimao con i piloti titolari. Non è facile, ancora ci manca un po’ per arrivare al livello delle Ducati”, spiegano da KTM riferendosi al marchio che è chiaramente il riferimento e la fabbrica da battere in questo momento.

Nonostante a Sepang siano riemersi dubbi sul motore da omologare per la stagione proprio come l’anno scorso, in Ducati sembrano tranquilli. Il resto dei costruttori continua a lavorare per avvicinarsi alla Rossa. Tuttavia, il taglio di giorni e del numero di gomme per i test team (passato da 240 a 200 per team all’anno) non aiuta chi deve migliorare. Quindi Yamaha non è stata Jerez la scorsa settimana, ma ha fatto delle prove in Giappone con una nuova soluzione aerodinamica che sicuramente metterà alla prova questo fine settimana a Portimao.

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