MotoGP | Guintoli verso la presidenza dell'associazione piloti
Secondo quanto appreso da Motorsport.com, Sylvain Guintoli sta già lavorando ai passi necessari per creare l'associazione piloti di MotoGP. Questa difenderà gli interessi dei rider del Mondiale in modo simile a quanto fa la GPDA in F1.
Sylvain Guintoli possiede tutti i requisiti necessari, secondo i piloti, per ricoprire un ruolo che sino a ora è inedito nel Mondiale di MotoGP e che certamente riceverà l'appoggio incondizionato di tutti gli enti coinvolti.
Anche se la possibilità di creare una sorta di sindacato dei piloti circola da anni nel paddock, solo in questa stagione le principali parti coinvolte hanno preso in mano la questione e hanno iniziato il cammino verso il suo consolidamento.
L'intenzione dell'iniziativa è quella di dare ai piloti maggiore voce in capitolo in alcune questioni con gli organi di governo del campionato, così come di discutere di salari minimi o di schemi di assicurazione reciproca per aiutare i piloti in convalescenza che hanno subìto gravi infortuni.
La prima riunione si è svolta il giovedì precedente il Gran Premio di Catalogna, presso il Circuit de Barcelona-Catalunya. Per iniziare a dare forma all'idea, i piloti hanno creato un gruppo WhatsApp per discutere di tutte le questioni riguardanti il collettivo.
Più tardi, in India, Guintoli è entrato in scena. Durante l'incontro sul circuito di Buddh, la maggior parte dei presenti ha convenuto che fosse la persona giusta per fare da portavoce e per una serie di motivi.
"Ha esperienza, i suoi rapporti con le varie parti sono buoni, ha corso fino a poco tempo fa e pensiamo che sia un buon politico", hanno concordato i piloti.
In India, in particolare, molti hanno avvertito la necessità di avere un rappresentante che si occupasse di loro. Sabato, la pioggia ha fatto la sua comparsa e in griglia ci si è chiesti se la gara Sprint si sarebbe dovuta disputare in caso di pista bagnata, data la pericolosità di alcune parti del tracciato, con questo che offriva pochissime vie di fuga. La maggior parte dei piloti si è schierata dalla stessa parte, anche se un paio si sono astenuti.
Sylvain Guintoli, Team Suzuki MotoGP
Photo by: Suzuki MotoGP
Con l'evento indiano alle spalle, Guintoli ha imparato a conoscere le procedure legali e giuridiche coinvolte nella creazione di un'organizzazione di questo tipo. Lo specchio è naturalmente la GPDA (Grand Prix Drivers Association), che difende il collettivo dei piloti partecipanti al campionato del Mondo di Formula 1. Questa è attualmente presieduta da Alexander Wurz, con George Russell - pilota Mercedes - come rappresentante più importante.
Sebbene Guintoli non sia presente a Mandalika in questo fine settimana, ha in programma di recarsi in Malesia, a Sepang, per discutere la sua posizione. La sua idea è quella di produrre una volta raccolte tutte le informazioni necessarie, un documento sotto forma di memorandum da far firmare a tutti i piloti, che servirà come punto di partenza per il loro impegno verso l'organizzazione e le responsabilità che derivano dal farne parte.
Guintoli ha partecipato a due stagioni complete in MotoGP prima con Yamaha, nel 2007, e poi con Ducati l'anno successivo. Quest'ultima è stata la sua annata più importante, in cui si è classificato al 13esimo posto nel Mondiale Piloti. Il suo miglior risultato nella classe regina del Motomondiale è stato il quarto posto al Gran Premio del Giappone 2007. Il nativo di Montelimar è poi passato al Mondiale Superbike dove si è laureato campione nel 2014 in sella a un'Aprilia ufficiale.
In seguito è entrato a far parte del mondo Suzuki sia come collaudatore di MotoGP che nel team dedicato alle gare Endurance. Questo ruolo lo ha mantenuto sino alla chiusura del reparto corse del marchio di Hamamatsu, avvenuto al termine del 2022.
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