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MotoGP GP d'India

MotoGP | GP dell'India tra lavori e burocrazia ad un mese dalla gara

I vertici della MotoGP hanno rassicurato i piloti sui lavori in corso sul circuito di Buddh, che ospiterà il campionato tra meno di un mese. Le squadre devono inoltre superare un notevole "sforzo burocratico" per poter operare in India.

Rettilineo principale

Diversi eventi annunciati dalla Dorna negli ultimi anni non si sono concretizzati. Il Gran Premio d'Ungheria, annunciato per la stagione 2023, non è mai stato inserito nel calendario della MotoGP e il Gran Premio di Finlandia, pur essendo stato inserito nel calendario, è stato cancellato negli ultimi due anni.

Per la stagione 2023 sono state annunciate due nuove gare, in Kazakistan ed in India. La prima, prevista per l'inizio di luglio, alla fine non si è svolta perché la pista di Sokol non era ancora pronta, il che ha portato a riprogrammare il suo arrivo in calendario per il 2024.

Sebbene manchi meno di un mese al Gran Premio d'India, il progetto sembra essere a buon punto e si stanno addirittura apportando modifiche al circuito di Buddh per adattarlo alla MotoGP. Il circuito ha ospitato la Formula 1 in tre occasioni circa dieci anni fa, ma in seguito non è stato più frequentato da competizioni internazionali e ha avuto bisogno di essere adattato alle moto e modernizzato.

"Mi hanno detto che stavano lavorando", ha detto Aleix Espargaró. "Ho chiesto a Carlos (Ezpeleta, Direttore Sportivo della MotoGP), mi hanno detto che il lavoro sarà finito. All'ultima curva hanno tolto un po' di asfalto e lo hanno stretto verso l'interno, hanno dipinto l'esterno per avere più spazio prima del muro. Mi hanno detto che stavano modificando anche la curva 2. Sembra che i lavori siano in corso e saranno completati".

Grandi vincoli burocratici

I lavori di ristrutturazione ed adattamento per la MotoGP non sono l'unica cosa che ha sollevato dubbi negli ultimi mesi. Le leggi indiane impongono tasse elevate ai team che si recano nel Paese per le competizioni motoristiche, il che ha contribuito alla cancellazione dell'evento di Formula 1 e ha messo fine ai tentativi del Mondiale Superbike di esibirsi nel Paese dopo diversi tentativi falliti.

Secondo Speedweek, l'India ha promesso di allentare queste misure per la MotoGP, ma rimangono notevoli vincoli burocratici. Molti documenti sono stati richiesti in ritardo, alla fine di luglio, in un momento in cui i team stavano rallentando perché il campionato era nel pieno della pausa estiva. In particolare, le autorità indiane avrebbero chiesto l'accesso ai contratti dei piloti per poter tassare il 5% dei loro stipendi, dato che l'evento rappresenta un ventesimo della durata della stagione.

Pit Beirer, direttore di KTM Motorsport, ha descritto a Speedweek un "incredibile sforzo burocratico" per rendere possibile l'evento, ma si è rifiutato di divulgare i contratti dei suoi piloti: "Non lo faremo e non possiamo farlo legalmente. È scritto in ogni contratto che una terza parte non è autorizzata a conoscere il contenuto del contratto".

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